Oggi facciamo un post supertogo, serioso e senza sparate delle mie.
Dovete sapere che la fine del petrolio mi ha sempre ossessionato, sono nato in un momento tale per il quale un piccolo aumento del prezzo del greggio ha causato una paralisi nella societa' (la famigerata austerity) poi narrata in maniera importante dai media per almeno un lustro.
La cessazione del greggio, era evidente, avrebbe significato di tornare all'epoca preindustriale e morte a pacchi nei centri urbani.
E' forse il motivo per il quale fin da bimbo mi sono sempre interessato all'energia e da dove si potesse ricavare.
Quando sono diventato un pochino piu' grande ho capito che oltre al petrolio, che permette molte cose oltre ad essere bruciato, si dovesse differenziare il piu' possibile, cosa mai accaduta.
Oggi, in un paese di palta, continuiamo a consumare praticamente solo fossili, ignorando il nucleare che permetterebbe di procrastinare di alcuni anni la fine del petrolio.
Per chi studia la quantita' di energia sa che, nel mondo, oggi l'energia si fa dal metano, petrolio, carbone (moolto fetido), e un pochino, ma poco, da idro e nucleare.
Di fatto l'eolico e il solare, oltre un 1% zonale, esistono solo perche' si butta nel cesso il petrolio senza conteggiarlo (ma dal prox grafo lo vedete) e nonostante cio', e nonostante risorse IMMANI spese, non riescono a produrre che il nulla, almeno se andiamo a vedere i numeri complessivi.
Mi spiegate ora, con quelle differenze ATROCI con le ultime 3 voci del grafo come fate, come piano industriale, a sostituire le prime 3 come dicono i verdosky e i grillini, nonche' i vate dell'auto elettrica. Perché secondo i "grandi ecologisti" e il programma energetico di molti partiti politici (basti pensare all'elettrificazione di ILVA come panacea a tutti i mali per cadere nello sconforto), basterebbe elettrificare tutto (di fatto imponendo un'ulteriore conversione) e poi, DOPO, in QUALCHE MANIERA, il modo di fare l'energia elettrica si trova con 4 pannelli e 2 mulini.
Perche' e' facile trovare l'energia, no?
Nonostante un qualcosa che sta finendo, e ci sono tutti i segnali, i numeri e le previsioni che non cambiano poi molto dalla prima teoria mai fatta che e' del 1956, e al contrario di altre teorie come il Global Warming (che nei decenni ha subito cambiamenti di impostazione importanti), nessuno di titolato ha mai messo in dubbio la cosa.
Per questo sono almeno 20 anni che inizio un post sul picco o sulla fine del petrolio e poi, dopo 2 righe, sto bestemmiando a piu non posso contro qualcuno, non penserete che sia una cosa nuova per me...
Il fatto che alla popolazione avere energia GRATIS, o quasi, per oltre un paio secoli semplicemente bruciando tutto quello che capitava a tiro, in pratica l'introduzione del petrolio&carbone e' stata ecologia pura per molte nazioni che avevano disboscato ormai anche gli arbusti, dovrebbe far pensare che, prima o poi, la storia finira' e finira' molto male e a breve.
L'unica via di fuga che potrebbe essere percorsa logicamente, non e' detto che lo sia fisicamente, e' la fusione. Eppure in tutto il mondo si spende meno che il solare italiano con cui non ci alimenti l'elettronica da tasca.
Per questo quando ho visto un articolo molto bello ed equilibrato che racconta esattamente come ho imparato e ne scrive senza mandare le scimmie a... fanzum e ho pensato di tradurlo per tutti.
Spero di aver fatto bene il lavoro con il mio fetido inglese e un po di AI, lo metto in italiano (il mio itagliacano) perche' per me, ed immagino anche altri nella mia fascia di ignoranza, leggere in italiano e' meno faticoso, alla sera faccio veramente fatica, e alcuni potrebbero essere messi peggio di me.
I grassetti sono miei.
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Vi ricordate il picco del petrolio?
Era di gran moda un decennio fa.
Ora quasi nessuno ne parla. La cosa divertente è che il problema non è svanito.
Semmai, è peggiorato.
In questo post, faccio un analisi profonda nel picco del petrolio.
Vi mostro che il picco della produzione di petrolio greggio convenzionale non è una prospettiva lontana.
È già accaduto.
Inoltre, il modello che ha previsto correttamente questo picco suggerisce che la produzione di petrolio convenzionale sta per crollare.
Sì, il discorso sul picco del petrolio è svanito, ma il problema no.
Se si usa una risorsa esauribile, alla fine si esaurirà.
Questo fatto è così ovvio che tutti lo capiscono ... almeno in linea di principio. Ma in pratica, gli esseri umani sono pessimi nel prevedere l'esaurimento delle risorse.
La ragione, credo, è che non capiamo le cose che sono grandi.
Ecco un esempio.
Immaginate di essere bloccati su un'isola deserta con una scorta di cibo di un anno.
Cosa fareste?
Probabilmente razionereste il cibo in modo che duri il più a lungo possibile.
Ora immagina di avere una scorta di cibo di 100 anni? Ora cosa fareste?
Al diavolo il razionamento ... probabilmente vi ingozzereste senza preoccupazioni.
Questo cambiamento di comportamento è importante.
Come la scorta di un anno, la scorta di cibo di 100 anni è ancora esauribile. Ma è così grande che sembra infinito. E così ci si comporta come se la risorsa fosse effettivamente infinita.
Quando questo comportamento si verifica nel mondo reale, i risultati sono sempre gli stessi. Esauriamo una risorsa apparentemente inesauribile e lo facciamo prima di quanto ci aspettiamo.
Ecco alcuni esempi.
I bisonti del Nord America una volta erano così abbondanti da sembrare infiniti. Eppure, alla fine del XIX secolo, ne erano rimaste solo poche centinaia.
La colomba migratrice una volta volava in quantità tali da oscurare il cielo. E così li abbiamo cacciati finché non si sono estinti.
Le balene sembravano una fonte inesauribile di olio combustibile. Ma presto il loro numero fu decimato.
Potrei continuare ...
Per fortuna, il passaggio ai combustibili fossili ha salvato le balene dall'estinzione. Eppure, stiamo facendo la stessa cosa con i combustibili fossili che abbiamo fatto con le balene, trattandoli come se fossero infiniti.
La differenza, però, è che lo stock di combustibili fossili è enormemente più grande di qualsiasi stock di combustibile che abbiamo usato prima. Questo rende la percezione della sua natura finita ancora più difficile.
Per darvi un'idea delle dimensioni delle riserve di combustibili fossili, la figura 1 confronta la produzione cumulativa statunitense di petrolio greggio con la produzione cumulativa statunitense di olio di balena.
Ecco come leggere il grafico. Scegli un anno sull'asse orizzontale. Il valore sull'asse verticale indica la quantità della risorsa raccolta fino a quell'anno. Nel 1880, per esempio, gli Stati Uniti avevano raccolto circa 0,05 EJ di olio di balena. Nello stesso anno, avevano già raccolto circa 10 EJ di petrolio greggio (si noti che l'asse verticale usa una scala logaritmica, quindi ogni segno di spunta indica un fattore di 10). Nel 1880, la produzione di olio di balena si era in gran parte fermata. Ma la produzione di petrolio greggio continuò a crescere. Oggi, gli Stati Uniti hanno raccolto circa 20.000 volte più petrolio greggio dell'olio di balena.
Figura 1: La produzione cumulativa di olio di balena e di petrolio greggio negli Stati Uniti.
L'asse verticale mostra la produzione cumulativa di energia fino al rispettivo anno (asse orizzontale). Finora, la produzione totale statunitense di petrolio greggio supera di circa 20.000 volte la produzione di olio di balena.
L'immensità di questa riserva di petrolio greggio è difficile da comprendere.
Pensate a tutte le balene mai macellate. Mettetele in un mucchio... e poi ingranditelo di 20.000 volte.
Questa è la grandezza della riserva di greggio degli Stati Uniti. È immenso. Ma non è infinito.
Infatti, la natura finita delle riserve di greggio degli Stati Uniti è visibile nella figura 1. Quando tracciamo la produzione cumulativa su una scala logaritmica, l'esaurimento delle risorse appare come una curva a F. Quando la risorsa viene raccolta per la prima volta, la produzione cumulativa cresce rapidamente. Sulla curva a f, questo rapido raccolto appare come una ripida pendenza. Dal primo giorno, però, il tasso di crescita della produzione in realtà diminuisce. Questo dà origine alla parte superiore della curva f. La crescita rallenta e alla fine si stabilizza.
La forma della curva f è causata da un semplice principio: quando si raccoglie una risorsa esauribile, si sfrutta prima il raccolto facile. La crescita iniziale è quindi veloce. Ma quando si passa a risorse più difficili da sfruttare, la crescita rallenta. Oggi, la produzione cumulativa di petrolio greggio si sta avvicinando a un plateau simile a quello raggiunto dall'olio di balena negli anni 1880.
È una prefigurazione dell'esaurimento delle risorse.
Nonostante la tendenza infausta, la scala delle riserve di petrolio greggio ci inganna.
Così la maggior parte delle persone dimentica che queste riserve sono finite. Fortunatamente, non tutti sono ingannati.
Nel 1956, la produzione di petrolio degli Stati Uniti stava esplodendo. Ma il geologo M. King Hubbert era preoccupato per una tendenza diversa. Sì, la produzione di petrolio stava crescendo. Ma la scoperta del petrolio no. Nel 1956, il tasso di scoperta del petrolio negli Stati Uniti era in forte declino. Questo fatto portò Hubbert a fare una previsione sorprendente: La produzione di petrolio degli Stati Uniti avrebbe presto raggiunto il picco.
Hubbert ha predetto che il picco sarebbe arrivato, intorno al 1970.
Ed è esattamente quello che è successo.
Come mostra la figura 2, la produzione di petrolio degli Stati Uniti ha raggiunto il picco nel 1970 e poi ha cominciato a diminuire.
È vero, la previsione di Hubbert non era perfetta. Ha sbagliato l'altezza del picco (e il successivo declino) di circa il 30%. Tuttavia, dovremmo capire che e' un grande risultato.
Prima di Hubbert, la maggior parte delle persone pensava che il picco della produzione petrolifera statunitense fosse un problema per un futuro lontano.
Non lo era.
Figura 2: La produzione di petrolio degli Stati Uniti e la previsione di Hubbert del 1956.
Hubbert ipotizzò che gli Stati Uniti avrebbero alla fine raccolto 200 miliardi di barili di petrolio, e che il picco della produzione sarebbe arrivato nel 1970.
Fino alla fine degli anni 2000, la produzione di petrolio degli Stati Uniti ha continuato a diminuire come previsto da Hubbert.
Poi, nel 2008, qualcosa è cambiato. La produzione di petrolio ha cominciato ad aumentare.
Oggi, la previsione di Hubbert è sbagliata. Aveva previsto che entro il 2020, gli Stati Uniti avrebbero prodotto il 20% del petrolio rispetto al 1970. Invece, produce il 20% di petrolio in più.
Perché questa inversione?
Quello che si sta vedendo dopo il 2008 è il boom dello shale-oil (petrolio di scisto NdT).
A differenza del greggio convenzionale, il petrolio di scisto si trova in forma solida.
È essenzialmente petrolio intrappolato nella roccia sedimentaria. Nell'ultimo decennio, gli Stati Uniti hanno sfruttato le loro riserve di shale-oil, con risultati drammatici che Hubbert non aveva previsto. Per molti, questo boom segna la fine della dominazione della teoria di Hubbert.
Penso che questa euforia sia ingiustificata. Come il greggio convenzionale, il petrolio di scisto è una risorsa finita che alla fine si esaurirà. Inoltre, nessun giacimento da dove arriva del petrolio di scisto attualmente raccolto è una nuova scoperta.
Infatti, Hubbert lo sapeva già nel 1956. Ha fissato le riserve di olio di scisto degli Stati Uniti a circa 1 trilione di barili di petrolio. (Le stime recenti fissano le riserve americane di scisto tra 0,3 e 1,5 trilioni di barili). Per darvi una prospettiva, è circa 5 volte più petrolio di scisto della stima di Hubbert per le riserve totali americane di petrolio greggio convenzionale (che ha fissato a 200 miliardi di barili).
Ma pur sapendo delle riserve di scisto, Hubbert non le ha incluse nella sua previsione del picco del petrolio.
Perché?
La sua ragione era semplice: non c'era un modo commercialmente valido per estrarre il petrolio di scisto. Oggi, evidentemente, le cose sono cambiate (anche se forse non così tanto come si potrebbe pensare). Nel 2008, le compagnie petrolifere hanno iniziato a raccogliere il petrolio di scisto usando un processo chiamato fratturazione idraulica (cioè fracking). Questo comporta il pompaggio di liquido ad alta pressione in un pozzo, che poi frattura le formazioni di scisto (argilla compressa divenuta roccia NdT) , facendo fluire (aggiungere "parte del" sarebbe piu' giusto, la parte piu' friabile diciamo NdB) il petrolio intrappolato. È una tecnologia che esisteva (sperimentalmente) quando Hubbert fece la sua previsione. Ma non ha mai previsto il suo uso diffuso.
Per molte persone, la rivoluzione dello shale-oil significa la fine del picco del petrolio spingendolo in un futuro indefinito.
Il problema, però, è che è facile essere ingannati dai grandi numeri. Sì, gli Stati Uniti hanno probabilmente circa 1 trilione di barili di petrolio di scisto nelle loro riserve. Ma questo non significa che tutto questo,o anche una frazione significativa di esso, sarà estratto.
La ragione è che quando si tratta di raccogliere energia, la qualità è importante quanto la quantità. Ecco un semplice esempio. Ogni anno la Terra rilascia circa 1500 EJ (10^18 Joule) di energia sotto forma di calore geotermico. Per dare un'idea, si tratta di circa il 250% di energia in più di quella utilizzata dall'umanità nel 2019. Può questa vasta riserva geotermica risolvere i nostri problemi energetici?
Non proprio.
Il problema è che mentre la quantità di energia geotermica è enorme, la sua qualità è scarsa. La maggior parte dell'energia geotermica si presenta come calore a bassa temperatura che si diffonde sulla superficie terrestre. Questa diffusione rende l'energia geotermica difficile da raccogliere. A causa di questa scarsa qualità, probabilmente raccoglieremo solo una minuscola frazione dell'energia geotermica della Terra.
Lo stesso è probabilmente vero per il petrolio di scisto. Sì, ci sono potenzialmente 1 trilione di barili di petrolio di scisto che aspettano di essere raccolti. Ma questo petrolio è difficile da estrarre. E per questo motivo, la mia ipotesi è che la maggior parte di esso rimarrà probabilmente inutilizzato.
Anche se la produzione di petrolio di scisto è esplosa nell'ultimo decennio, le crepe nell'euforia stanno cominciando ad apparire.
Questo perché il boom dello shale è stato guidato in gran parte dalla promessa di profitto. Le compagnie di petrolio da scisto hanno ingoiato grandi perdite mentre aumentavano la produzione. Il presupposto era che, alla fine, sarebbero arrivati dei profitti inaspettati. Non è successo.
Come osserva Jed Graham, "le compagnie di scisto semplicemente non hanno fatto molti soldi dalla rivoluzione del fracking". In molti modi, questa mancanza di profitto giustifica ciò che molti teorici del picco del petrolio hanno detto per anni. Sì, lo stock di petrolio di scisto è enorme. Ma la maggior parte di questo stock, dicono, probabilmente non vale i costi di estrazione.
Quale frazione del suo shale oil gli Stati Uniti sfrutteranno alla fine? Questo è difficile da sapere. Ma supponiamo che sia il 20%.
Se Hubbert aveva ragione nel fissare le riserve di scisto a 1 trilione di barili, ciò significa che gli Stati Uniti alla fine raccoglieranno 200 miliardi di barili di petrolio di scisto. Questo è un sacco di petrolio, circa lo stesso della stima di Hubbert per l'intera riserva statunitense di greggio convenzionale. Questa pletora di petrolio dovrebbe farci guadagnare molto tempo, giusto?
Figura 3: La produzione di petrolio degli Stati Uniti e una previsione
di Hubbert rivista.
Ho assunto qui che gli Stati Uniti alla fine
raccoglieranno 200 miliardi di barili di petrolio di scisto. Aggiungendo
questo valore alla stima originale di Hubbert di 200 miliardi di barili
di greggio USA recuperabile si ottiene la curva rossa per la futura
produzione di petrolio.
In realtà, no. La figura 3 mostra cosa succede quando aggiungiamo 200 miliardi di barili di shale oil alla previsione originale di Hubbert sul picco del petrolio. Ciò che si ottiene è un secondo picco... oggi. Se questa ipotesi è corretta, ciò che ci aspetta non è la crescita euforica della produzione di petrolio, ma un ripido declino.
Il tempo ci dirà se questa previsione è corretta. (Se state leggendo questo post nel 2030, ricordatemi di rivedere la mia previsione).
Dopo la previsione di Hubbert del 1956, l'idea del picco del petrolio non è stata discussa per il resto del 20simo secolo. La ragione era la solita: il picco della produzione globale di petrolio era un problema per un futuro lontano.
Hubbert aveva previsto che la produzione globale di petrolio avrebbe raggiunto il picco all'inizio del 21° secolo. Non sorprende che sia stato in questo periodo che l'interesse per il picco del petrolio sia stato ravvivato.
Nel 2005 è nato The Oil Drum (un sito di discussione sul petrolio NdT), che ha scatenato molti commenti sul picco del petrolio. Allo stesso tempo, geologi come Colin J. Campbell e Jean H. Laherrère hanno rivisto le previsioni di Hubbert per la produzione globale di petrolio e hanno scoperto che i tempi erano giusti. La produzione convenzionale di petrolio, sostenevano, avrebbe presto raggiunto il picco.
Poi è arrivato il boom del petrolio di scisto negli Stati Uniti.
Non è esagerato dire che il boom dello scisto ha ucciso le chiacchiere sul picco del petrolio. La figura 4 racconta la storia. Ho tracciato qui la frequenza della frase 'peak oil' nel corpus dei libri di Google. La sua popolarità è esplosa nei primi anni 2000. Ma dopo il 2008 - l'anno in cui è iniziato il boom dello shale, il discorso sul picco del petrolio è crollato.
Figura 4: L'ascesa e la caduta della discussione sul picco del petrolio.
Ho tracciato qui la frequenza della frase 'peak oil' nel corpus di Google books.
Oggi, il picco del petrolio è di nuovo un'idea marginale. Ma mentre la discussione è scomparsa, il problema non è svanito.
Infatti, il picco del greggio convenzionale è già dietro di noi.
Nel 1956, M. King Hubbert predisse che la produzione globale di petrolio avrebbe raggiunto il picco intorno all'anno 2000. Guardando solo al greggio convenzionale, si scopre che Hubbert ha azzeccato la tempistica. Come mostra la figura 5, il picco globale della produzione di greggio convenzionale è stato raggiunto nel 2005. Ma nonostante abbia azzeccato i tempi, Hubbert ha sbagliato l'altezza del picco di un fattore 2.
Figura 5: Produzione globale di petrolio greggio convenzionale.
Confronto qui la produzione globale di greggio convenzionale con le previsioni di Hubbert e Hallock et al. Hubbert ha azzeccato i tempi, ma ha sbagliato l'altezza del picco.
La previsione di Hallock (che si basa su dati di gran lunga migliori) rimane sulla buona strada.
Potrebbe essere solo una fortuna che Hubbert abbia sbagliato l'altezza del picco ma la tempistica giusta.
Questa fortuna illustra ancora un principio importante: la crescita esponenziale può consumare rapidamente qualsiasi risorsa.
Hubbert ha sottovalutato la quantità di petrolio greggio che avremmo scoperto. Ma abbiamo sfruttato questa riserva più grande più velocemente di quanto avesse previsto. Quindi il suo tempismo è rimasto corretto.
Per essere corretti nei confronti di Hubbert, quando fece la sua previsione, la dimensione della riserva di petrolio greggio era incerta. Oggi c'è meno incertezza, il che rende la modellazione più facile.
Forse la previsione più rigorosa (fino ad oggi) per la produzione di petrolio convenzionale viene da John Hallock Jr. e colleghi.
Nel 2004, Hallock ha stimato le riserve di petrolio convenzionale in tutti i principali paesi produttori di petrolio. Sulla base della gamma di queste stime, Hallock ha poi creato diversi scenari per la futura produzione di petrolio. Nel 2014, Hallock e colleghi hanno rivisto questi scenari per vedere quale fosse quello corretto. La produzione globale di petrolio, hanno scoperto, stava seguendo la stima di fascia bassa. La figura 5 mostra il modello di fascia bassa di Hallock. È bizzarramente accurato. Negli ultimi 20 anni, il modello ha previsto la produzione globale di petrolio convenzionale entro il 2%.
Il vero test per la previsione di Hallock verrà nei prossimi decenni. Se il modello è corretto, siamo sull'orlo di un crollo della produzione di petrolio. Entro il 2040, il modello prevede che saremo tornati ai livelli di produzione di petrolio del 1960. Ma per allora, il petrolio sarà usato da 3 volte la popolazione.
Se state leggendo questo post nel 2040 (e non ho ancora tirato le cuoia), ricordatemi di rivedere la previsione di Hallock.
Prevedere il picco della produzione globale di petrolio ha sempre comportato una grande dose di incertezza. Per prevedere il picco del petrolio, è necessario stimare 3 cose:
La dimensione delle riserve di petrolio che saranno scoperte in un futuro (indefinito)
La parte di queste riserve che sfrutteremo
Quanto rapidamente sfrutteremo queste riserve
Inutile dire che stimare queste 3 quantità non è facile. Ecco perché le previsioni sul picco del petrolio sono spesso sbagliate. Immaginate all'inizio della rivoluzione industriale di cercare di prevedere la quantità di petrolio greggio che l'umanità avrebbe scoperto alla fine. Sareste fortunati ad arrivare alla precinsione all'interno di un fattore 10.
Con il passare del tempo, però, il futuro diventa più facile da prevedere. Questo perché sempre meno riserve di petrolio rimangono sconosciute. Nel 1956, Hubbert ipotizzò che l'umanità avrebbe alla fine raccolto 1,25 trilioni di barili di petrolio (convenzionale). Quanto era vicino? Non lo sapremo finché non avremo esaurito tutto il nostro petrolio. Ma se il modello di Hallock è corretto, l'umanità alla fine raccoglierà 1,9 trilioni di barili di greggio convenzionale. Quindi Hubbert potrebbe aver avuto ragione di un fattore 2. Non è male.
Quando si tratta di petrolio non convenzionale, le stime diventano ancora più difficili. Per prima cosa, le dimensioni di queste riserve sono poco conosciute. Peggio ancora, non abbiamo idea di quale parte di queste riserve sfrutteremo alla fine. (Con il greggio convenzionale, sappiamo che sfrutteremo quasi tutto quello che scopriamo). Così il futuro della produzione totale di petrolio (sia convenzionale che non convenzionale) rimane incerto.
Gli ottimisti tecnologici pensano che il petrolio non convenzionale spingerà il picco della produzione totale di petrolio in un futuro lontano. Io sono più scettico. Supponendo che il modello di Hallock sia giusto, dubito che le fonti di petrolio non convenzionale compenseranno il prossimo crollo della produzione convenzionale di greggio. Infatti, farei un ulteriore passo avanti e direi che siamo in grado di raccogliere petrolio di scisto di bassa qualità proprio perché stiamo producendo così tanto greggio convenzionale. Togliendo il greggio convenzionale, immagino che la raccolta del petrolio di scisto di bassa qualità diventerà impraticabile.
Qualunque cosa accada, è chiaro che il futuro sarà diverso dal passato. Ogni essere umano vivente non ha conosciuto altro che il boom dell'energia.
Ma quando si raccoglie una risorsa esauribile, la crisi arriva sempre. È solo una questione di quando.
[Aggiornamento: Un lettore ha fatto notare che tight oil è il termine preferito per il petrolio di scisto fratturato. Inoltre, la previsione di Hubbert per la produzione di petrolio degli Stati Uniti (Fig. 2) era per i 48 stati inferiori. L'ho confrontata con la produzione di petrolio in tutti i 50 stati - un confronto non particolarmente equo].
sorgente del testo
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Forse ora qualcuno capisce la mia verve nel commentare il mondo dell'energia...
In quanti ora hanno paura?
24 commenti:
La roba del picco del petrolio la sento da 30 anni almeno... diciamo che ci si creda.
Come se ne esce?
- La macchina è indispensabile per determinati lavori, a meno di non stravolgere il mercato del lavoro in tanti non ne possono fare a meno. Gli altri sì ma non riduce di molto il problema.
- Alimentazioni alternative spostano il problema ma non lo risolvono: tot energia serve (+ o -), tot energia va bruciata.
- Le case possono rinunciare al condizionatore, ma chi aveva il condizionatore in casa 20, 30 anni fa? al massimo si ritorna a quel livello, che non è sostenibile.
- Bisognerebbe votare un partito politico che sia consapevole di queste problematiche e che le abbia in agenda. Il problema è che i programmi dei vari partiti politici sono sostanzialmente allineati su tanti "bisognerebbe", variano su questioni tutto sommato non centrali (i migranti... se l'economia girasse, trovare i soldi per l'accoglienza sarebbe un non-problema) e riguardo al clima lasciamo perdere.
- Una volta considerati casa e macchina, il resto dei problemi sono relativamente minori, e se pure contribuiscono a peggiorare la situazione, risolverli non la migliorerebbe di tanto.
Quindi, a parte i vari "nel mio piccolo", peraltro spesso già messi in opera per quanto possibile, come se ne esce?
Oltre allo shale gas, il picco del petrolio si sposterà ancora in avanti di un bel po' quando diventerà conveniente estrarre:
-gli immensi depositi di sabbie bituminose (da quel che so prevalentemente in Canada e Russia);
- gli sterminate distese di idrati di metano che languono sui fondali oceanici.
A meno che i politici (non solo nostrani) si facciano finalmente furbi e riprendano dei sostanziosi programmi nucleari, l'umanità andrà avanti a bruciare idrocarbri ancora per un bel po'....
E' una cruda realtà che questo articolo mostra, che chi legge di energia sa bene (negli anni 00 come si dice nell'articolo se ne parlava spesso. Richiamando Peccei ed il suo Club di Roma o un bel libro di Sonia Shah "Oro nero, breve storia del petrolio". Questo almeno è parte di quel che io ho letto per informarmi.
Nessuno di noi ha la soluzione in tasca ma, opinione mia ma che l'estensore di questo blog credo avalli, la soluzione più a portata di mano per attutire in parte ma non purtroppo per risolvere il problema sarà l'installazione massiccia di centrali elettronucleari a fissione, tecnologia che abbiamo a disposizione e che conosciamo bene. La fusione certo "potrebbe" essere il futuro ma le tappe per arrivarci sono nebulosamente in un futuro direi troppo in là. Ed il problema lo avremo qui a breve.
Oltre a non sapere nemmeno, per ora, se la fusione potrà essere utilizzata per la produzione di energia elettrica oppure no, in una diretta su fb dell'Avvocato dell'Atomo di parlava di questo aspetto.
Per Celso, io a casa ho foto della situazione nella mia zona d'Italia poco prima e durante la seconda guerra mondiale, non c'era un albero a pagarlo, le colline erano brulle e "pulite", il carbone era merce rara e costosa, mangiare si sa, se avevi un orto potevi integrare ma se stavi in città non eri più fortunato della gente in campagna.
Se perderemo l'accesso all'energia a basso costo a cui noi tutti siamo abituati avremo ben più problemi che non avere l'auto ma non potremo scaldarci, ne avere cibo in quantità come adesso.
Non ci si può ancora baloccare con stronzate come le energie rinnovabili che producono frazioni dell'energia necessaria per vivere nel mondo moderno.
L'alternativa è usare ancora il carbone, di quello ne abbiamo ancora tanto, ma il rovescio della medaglia è rendere per noi invivibile questo pianeta.
@wappy
Un po' invidio chi ha la villetta in campagna o in pianura (Padana), di quelle tutte allineate lungo la statale/provinciale, con il fotovoltaico sul tetto e il campo dietro casa... probabilmente uno messo così in qualche modo sopravvive... tagliando robinie per fare legna da ardere e coltivando zucchine, pomodori e cavoli...
@Celso si, le robinie... Quelle che adesso sono alberoni rigogliosi e che non si fila nessuno (sto li in pianura Padana, appunto) perché bruciano male e perchè tutti abbiamo una bella caldaia a gas...
Per il fotovoltaico sul tetto puoi pensare tranquillamente che (se non l'hai fatto anche tu a suo tempo) glielo hai quasi certamente pagato in parte tu coi vari Conto Energia.
Ma senza stoccaggio a batteria coi pannelli e basta ci fanno poco (in un'ottica da fine del mondo civile).
@wappy stai tranquillo che se si arriva alla "fine del mondo civile" la gente brucerà anche le robinie XD
Riguardo l'accumulo... se esistessero sistemi di accumulo su larga scala, tanti problemi nelle rinnovabili sparirebbero come per magia.
Un sistema di accumulo semiserio per uso domestico costa diciamo sui 10'000 € per 16 kWh... che non è poco, e si parla sempre di litio, con tanti problemi di reperimento e smaltimento.
Secondo me, il problema principale di quasi TUTTO (energia, inquinamento, riscaldamento globale, disboscamenti, ecc.) e' causato da soprattutto da un fatto:
SIAMO TROPPI
Siamo 7 miliardi di persone, e la popolazione aumenta sempre piu' velocemente.
Cioe' RADDOPPIA ogni tot anni!
Maggiore popolazione = maggiore consumo di energia, inquinamento, ecc.
Perche' un altra risorsa esauribile, e' lo spazio sul pianeta.
Prima o poi dovremo affontare il problema, trovando un modo per tenere sotto controllo il numero di abitanti. E gli altri problemi collegati tenderanno a sparire.
Nel lunghissimo periodo, l'unica è la fusione. Ma come diceva Keynes, nel lungo termine saremo tutti morti.
Nel lungo ma non così tanto termine, la fissione ci dà dai 1000 ai 5000 anni di "buono" per risolvere il problema.
Ci servono centrali nucleari a pacchi proprio. E ci servono ieri.
@Danilo
Quello è malthusianesimo.
E non tiene conto di due fattori: la tendenza alla crescita è inversamente proporzionale all'aumento del tenore di vita ed allo sviluppo industriale; l'evoluzione tecnica consente efficientamento esponenziale delle risorse (nel 1300 l'Europa NON riusciva a sfamare 30 milioni di persone se un anno pioveva un po' troppo, ora siamo 450 milioni e viviamo nell'opulenza, con gli standard di vita del 1300 potremmo essere 1 miliardo).
Scusate ma credete ancora alle favole? pensate davvero che la risposta possa essere il nucleare soprattutto quello a fissione?... Ma sapete di cosa parlate?..
Una centralina nucleare la paghiamo ancora in bolletta dopo 35 anni... per aver prodotto quanto? altro che incentivi alle rinnovabili!
E il conto non è ancora finito....
Così per sicurezza.. sapete che babbo natale non esiste?
@Massimiliano, le centrali le paghiamo ancora in bolletta si... ma senza essere state usate per tutto il loro potenziale.
Se uno acquista un bene strumentale farà un piano di ammortamento per far si di ritornare dall'investimento, o no? Se glielo seghi mentre è ancora a metà, o molto meno chiaro che non recuperi la spesa.
Poi mi pare sia l'unica forma di generazione di energia dove esiste già all'atto di posa della prima pietra l'accantonamento del denaro necessario a smantellarla, io sulle pale eoliche o su qualsiasi altra forma di generazione di energia non ho sentito nulla di tutto questo.
Ma comunque qui sono sempre le stesse cose dette, ridette, stradette.
Elenchino:
- In Italia le centrali non sono state spente per l'ecologia (a cui non frega veramente nulla a nessuno) ma per questioni politiche e di interesse verso i fossili (vedere la puntata di Passato e Presente dedicata e sarà chiaro come il sole) https://www.raiplay.it/video/2019/04/Passato-e-Presente-Il-nucleare-in-Italia-3246ee8f-1af7-49df-a51d-2ddbe78344ac.html?fbclid=IwAR2KHZ5YZqguqICicabK4VvfIxrLX-eLBkH03DGlWHQWhP2ut4ACpBpAqK0 ;
- Si sono montati (ed incentivati coi soldi di tutti) ventoloni e pannelli fotovoltaici in Italia perché sono perfettamente compatibili con i fossili, più "rinnovabili"= più centrali turbogas, vincono tutti;
- La densità di energia contenuta nell'uranio è concentrata, ergo è più facile ottenerla che ramazzare (per esempio) l'energia solare con i pannelli fotovoltaici;
Andare a fare un giro sulla FAQ dell'avvocato dell'atomo è sempre una bella cosa, almeno è una campana diversa! Poi se non ci vuoi andare e ormai il tuo punto di vista è incancrenito vedi tu.
Ok ti cito quello che scrive l'avvocato:
https://www.facebook.com/AvvocatoAtomico/posts/153255019674030?fbclid=IwAR34aErrPKpsiSBowxXtA27XoePCUHNcZRFYP_hzDFxSl1YSG2cr8q5OzXc
"Quanto incide il costo del combustibile sul prezzo dell'energia? Nell'immagine allegata la produzione del combustibile incide per circa il 5% sul prezzo finale dell'energia, ma in quel 5% è incluso tutto il ciclo front-end dell'Uranio, ovvero estrazione del minerale, lavorazione, arricchimento e processamento. Il prezzo dell'Uranio di per sé incide per circa il 2,5% sul prezzo finale dell'energia elettrica (variabile da paese a paese), ovvero 0,4 centesimi per kWh."
Controlla in bolletta quanto paghi la componente energia... e poi scrivilo. Per inciso il costo del carburante è solo una parte della componente energia.
Quello, appunto, è solo il costo del carburante che l'avvocato stesso dichiara essere solo il 5%...
P.s. e l'avvocato parla solo dei costi fino all'uso in centrale.. glissando sugli altri.. chissà come mai?
Forse son duro io... e non ho capito, ma sinceramente per come è scritto mi viene da darti (se mi concedi il tu) un consiglio... cambia avvocato.
Anonimo1 (m perche caxxono vi firmate?)
innanzi tutto estrarre dalle sabbie bituminose implica costi (non solo economici) immensi. Sarebbe da pensare se e' peggio il carbone...
Poi i clatrati, penso di averli gia citati, piacciono al rubbia.
Sono instabili e si rischia nel prenderli (alcuni semplicemente giacciono sul fondo del mare) di farli esplodere in atmosfera.
Per chi non lo sa ci sono depositi di metano in una condizione instabile fra il solido il gas e appena li tocchi fanno come una lattina ben agitata.
E il metano in atmosfera non e' meglio delle CO2, diciamo.
danilo
“il problema principale di quasi TUTTO (energia, inquinamento, riscaldamento globale, disboscamenti, ecc.) e' causato da soprattutto da un fatto:
SIAMO TROPPI”
piu' siamo piu' consumiamo, e' indubbio.
X Massimiliano
E' indubbio: le centrali nucleari ti stanno sul birillo.
Vorrei farti notare 2 cosette visto che parli di incentivi in bolletta (e tralascio i miliardi dalla fiscalita' generale come i 18 milioni per i sardi in un unica installazione)
La prima delle “cose cattive in bolletta” del nucleare, ben 8 miliardi totali in 35 anni... Solo Caorso essendo una piccolissima 900MW era in grado di produrre circa 7TWh annui, una nanerottola che in 35 anni avrebbe prodotto 2-250TWh.
Per il solare&c le “cose cattive in bolletta” sono 300 miliardi malcontati (e' un saccone con dentro altre schifezze) per una media di 3TWh e solo 24TWh di recente e solo perché obbligati.
Capiamo che parlare di costi non ha nessun senso.
Giusto per avere un''idea di questi soldi che sono tasse senza essere tasse (non finendo allo stato ufficialmente non lo sono) l'intera fiscalita' italiano sono meno di 500 miliardi annui, di fatto con il costo del solare potevamo evitare di pagare le tasse per un anno.
Prova a dire al lavoratore monoreddito che fa la fame che il suo stipendo poteva raddoppiare per in anno intero.
Ammettiamo anche la palla colossale che il nucleare costi tanto.
In questo momento e' uggioso, sono le 16.27: niente brezze e niente solare. Con cosa fai i MW?
1-carbone
2-metano
3-petrolio
4-biomassa (deforesti, fra un anno sei da capo)
5-chiedi alla fiat di licenziare per assumere in francia (e, si, sta succedendo anche per questo motivo)
6- peggio compri energia dalla francia che gode come un riccio
7-usi il nucleare
Ognuna di queste scelte ha dei pro e dei contro.
Per esempio
1 e' MOLTO inquinante,
2 e' molto costoso, e comunque non e' una soluzione pratica visto che ormai lo consumiamo a randello per ogni campo e ne siamo dipendenti,
3 sarebbe il caso di non farlo per molti motivi.
4 e 5 non sono praticabili...
Oltre alla 7 hai un'alternativa?
E se, fra un anno, ci saranno tanti idioti che vorranno caricare questa notte l'automobilina?
Con cosa li fai con sicurezza?
La domanda e' sempre quella: mancano gia' oggi 60TWh: con cosa li fai?
“ La domanda e' sempre quella: mancano gia' oggi 60TWh: con cosa li fai? “
Probabilmente la questione non sarà più sul come produrre, ma si sposterà sul quanto e come consumare. Sicuramente negli anni arriveranno nuove soluzioni per la produzione di energia, ma se questa viene continuamente sprecata (luci inutili, nuovi gadget per la vita quotidiana mai avuti prima, finestre aperte a Dicembre) il bilancio non cambierà mai...
Abbiamo goduto per parecchi anni, ora bisogna tirare la cinghia prima che sia troppo tardi.
@Massimiliano
"Tutto il resto", che immagino siano i costi OPEX e la gestione scorie, è già previsto ed incluso fin da prima della posa del calcestruzzo. Le centrali sono tenute ad accantonare per la gestione scorie, per eventuali gestioni d'emergenza e per tutto quello che riguarda la loro esistenza. Fin dall'origine, è tutto incluso nel prezzo al MWh contrattato.
Se guardo la spesa per l'energia della mia bolletta, varia dal 25 al 30% del totale, a seconda del periodo. Del restante 75-70%, tolta l'IVA e le perdite di sistema, il 77% di quei soldi che "sono tasse ma non lo sono" vanno al finanziamento in perdita del MWh solare ed eolico.
Sia 100 una bolletta, togliamo un generoso 35 per un eventuale energia "total nuke". Ma diciamo anche 40. Ci resta un 60 di "roba". Togliamo un 15 di tasse e sprechi. Ci resta 45.
Siamo a 40 di energia e 45 di "tasse-non tasse" e 15 di tasse proprio (calcolato in parte sul saldo in parte sui KWh).
Ora togliamo da quel 45 il 77% che regaliamo a Sorgenia e compagnia cantante, vale a dire 34,65, ci resta un 10,35.
Abbiamo una bolletta da 40+10,35=50,35, cui dobbiamo riaggiungere le tasse.
Siamo larghissimi e stimiamo la riduzione dovuta al calo del saldo a soli 5 (ricordiamo, parte dipende dai KWh e quelli sono gli stessi, anche se in teoria le perdite e oneri dovrebbero calare un po' ma facciamo finta di niente).
Abbiamo 40+10,35+10=60,35.
Capiamo che su un 100 ipotetico, i soldi che regaliamo alle buddanate energetiche *equivalgono* la spesa energia (anche tenuto conto di un lieve aumento)?
Se poi ci aggiungiamo quelli dalla fiscalità, in pratica Sorgenia e Co. sono un'estensione complessa dell'RdC.
x Cullà
Scusa ma... La domanda è precisa sai quanto paghi la componente energia in bolletta al kwh?.. se lo sai scrivilo. Semplice no? Così partiamo con i conti, non sulla base dei verdosky.. ma su quella dell'avvocato è...
x blu-flame
Ammettiamo anche la palla colossale che il nucleare costi tanto??? che palla? semmai la balla colossale è che il nucleare è economico... Fino ad ora non ho visto argomentazioni serie contrarie.
A proposito di confronto sui costi il problema non è tanto sullo speso secco ad ora... è che il nucleare ti costerà per migliaglia di anni dopo che hai spento una centrale le altre no. (p.s. magari tutti gli incentivi fossero stati dati alle rinnovabili.. li c'han mangiato e parecchio le assimilabili.. tipo inceneritori.. cementifici.. etc.. etc..)
Per le 7 opzioni che poni sul tavolo ti rispondo che attualmente la scelta è stata fatta sul gas.. ma io riprenderei il discorso di LucaL.. e ci mettere il punto 8 fondamentale.
Forse cominciare ad usare intelligentemente l'energia?... penso agli stupidi suv.. piuttosto che a cominciare a sfruttare i vari bonus come il 110 non per rifare la facciata, ma per fare interventi di vero risparmio.. (qui ci potremmo fare buio) cominciare a sostituire le caldaie... Progettare le città in modo diverso.. Mi fermo perché davvero è tosta parlarne di tutte. Purtroppo o per fortuna i margini ci sono eccome..
Per il punto 6... i Francesi godono proprio perchè devono svendere la produzione delle loro nucleari... almeno qualcuno pur poco gle lo paga, e noi ci fi facciamo soprattutto gli stoccaggi sfruttando le centrali idroelettriche al contrario. Paradossale ad ora in Italia le rinnovabili si sono sviluppate grazie al nucleare che deve essere svenduto.
Non per fare il catastrofista ma il punto 8 sarà l'esigenza di domani... cominciate a vedere di avere una casa risparmiosa o la vedo dura.. ma tanto sarà sempre colpa dei verdosky o dei neri che son troppi.. o dei comunisti che non ci sono più.. Mica io che ho comprato uno stupido suv ibrido da 3 tonnellate che consuma come un traghetto... Ho che mi son fatto la casa bella ma che è un colabrodo dal punto di vista energetico. Ma è bella tutta arredata in puro stile... a mio cugggino!!!
@Massimiliano
0,069€ al KWh. In aumento da 3 semestri. Esattamente cosa c'entra? Poco cambia se poi pago più di incentivi al solare che di energia no?
Non capisco cosa c'entri nemmeno il discorso su suv e caldaie: il teleriscaldamento da nucleare è praticamente gratis, manco ti serve la caldaia. Te ne potresti letteralmente fottere della coibentazione, avresti termogenerazione da buttare. Utilissima anche per diversi processi industriali, che eviterebbero di dare fuoco a qualcosa di utile per produrla.
Il suv resta un'idea delle balle anche se lo fai elettrico o a pedali o a elastico.
Le rinnovabili si sono sviluppate grazie a 100 miliardi di euro di soldi nostri. L'equivalente di 20 (VENTI!) EPR da 1,6GW. O 22 APR1000.
La cosa delle migliaia di anni, invece, è roba anni '50. Le scorie ora si riprocessano e riutilizzano al 95%. L'unico motivo per cui noi spendiamo una fucilata di stoccaggio è perché dobbiamo affittare lo spazio ai francesi a Le Havre, perché siamo così coglioni che dal 1987 non siamo ancora riusciti a decidere dove costruire un benedetto deposito.
Non stiamo pagando i costi millenari del nucleare, stiamo, al solito, pagando il prezzo dell'imbecillità.
Caro massimiliano capisco che ti hanno intortato su alcune cosette
“Per le 7 opzioni che poni sul tavolo ti rispondo che attualmente la scelta è stata fatta sul gas.”
Non ti ho detto cosa hanno fatto di tremendo gli altri come avere il 60% dell'elettricità spostato sullo stesso carburante su cui hanno spinto industria e civile. Come dire, andarsela a cercare.
ma con COSA TU li produrresti.
Perche vanno prodotti, salvo che vuoi tornare al 1930.
Parliamo di caldaie?
Le caldaie ormai viaggiano molto vicino al 100%, ricordandoci che ormai i fumi devono essere estratti perché non abbastanza caldi per un percorso tortuoso in camera chiusa (che anche la sicurezza non puo' essere secondaria).
Quindi non puo' essere migliorato che di uno zic.
Idem le citta', certo puo' spianare interi caseggiati, ma cosa costa (in tutti i sensi)?
Idem gli impianti industriali, prova a dire ad un industria che hai il sistema per risparmiare il 10% dell'energia e si prostituiscono per averlo. Certo se costa il doppio dell'energia che consumano (come le plafoniere LED) non sempre ci cascano.
il problema e' che per risparmiare il 20%, ovvero solo per smettere di importare, non puoi farlo per efficientamento, puoi farlo solo con RINUNCE.
Ci arrivi che e' un pochino diverso?
Vuoi andare a zappare la terra in un casale senza auto e con 200E equivalenti al mese?
Ecco cosi' possiamo pensare di risparmiare la cifra per caricare le auto... che non abbiamo piu'.
I francesi non svendono il nucleare, anzi, godono nel venderlo a caro prezzo nei momenti piu' carichi della giornata quando noi collassiamo.
Giusto per questo in quel momento vendono alle tariffe piu' alte.
Infatti se vai a vedere importiamo soprattutto intorno alle 19 che e' il picco piu' alto di consumo.
Ricordiamo anche che seppure nettamente piu' economica della nostra energia il lungo trasporto ci costa salato sia di perdite che di fee.
Ricorda anche che il sistema italiano perde circa il 12% dell'energia (no, non e' possibile migliorare salvo costi ridicoli) che si pensa diverranno piu' alti con le auto elettriche passando al 15%.
no, non si fa pompaggio alle 19, si fa il contrario.
“ magari tutti gli incentivi fossero stati dati alle rinnovabili.. li c'han mangiato e parecchio le assimilabili”
Vero, su una torta cosi' immane, ENORME, COLOSSALE, piu' del programma gemini/apollo ci si sono buttati tutti. Ci sono pannelli istallati a nord e alimentati con la 220V o a benzina, pale montate dove non esiste vento e “basta che sia eco”.
Provqa a capire con 17 milioni di lavoratori indeterminato quanto a cranio hanno pagato i 300miliardi (e li hanno pagati loro in una maniera o nell'altra) e poi
Ma se si esclude il mangia mangia e l'idro, alla fine le altre ecocazzate hanno prodotto a prezzi del 300% in piu' del petrolio o del gas.
Banalmente si ricomincera' ad usare il carbone grazie alle rinnovabili malfatte.
x Ciulla....
Perfetto.... prendiamo i dati dell'avvocato... non certo Greenpeace.
Si parla do 0,4 cent come solo costo del carburante.. senza tenere conto del post, tanto che me frega qualcuno pagherà....
Siccome l'avvocato dice che il carburante pesa per il 2,5% significa che il costo al KWh è 40 volte tanto. Da notare l'avvocato stesso dati i costi presuppone che lo stato già in fase di costruzione una mano te l'abbia data... se no altro che 5-7 miliardi.
Cioè 16cent al kWh. Appunto senza contare il dopo e co aiuti prima per non far lievitare il conto.
Per cui se sei un produttore per poter guadagnare devi avere almeno 16 cent a KWh.. gli aggiungi gli annessi e connessi della bolletta... quanto ti costa?
16 cent contro 7 centesimi.. più del doppio.. Se questo è sufficiente per dire che il nucleare costa poco...
Una notazione non è che se il deposito l'hai in Italia non ti costa nulla... Ti costa eccome.
x Blu fame...
Le caldaie???... Certo se usiamo tecnologia degli anni 30... è dura. Il mondo è andato avanti.
Le città più che spianarle ripensare a partire dalla mobilità agli interventi di efficientamento.
A proposito guarda a questo link solo gli svizzeri quanto si ripropongono di risparmiare dai soli edifici..
https://www.bfe.admin.ch/bfe/it/home/efficienza/edifici.html
45 TWh.. Solo dagli edifici. Si vede sono pazzi... O avranno conoscenze tecnologiche segrete?
Scusa se faccio una piccola inversione per risponderti... Perchè ho l'impressione che confondi i piani di ragionamento, mi spiego meglio.
Piano 1: quello di cui abbiamo bisogno oggi
Piano 2: quello di cui avremo bisogno domani, per questo ho messo dentro i suv.. Oggi li mandiamo a petrolio, domani non credo proprio sarà più possibile.
Per ricapitolare, noi ora abbiamo capacità sovrapproduttive ed abbiamo centrali che possono produrre in eccedenza e che teniamo ferme:
https://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2016/01/11/news/energia_corsa_a_chiudere_le_centrali_oltre_60_sono_ormai_ferme_e_inutili-131066292/
Rilassati puoi tranquillamente tenere il tuo condizionatore a palla!
In nucleare è vero che lo compriamo ma sostanzialmente per i pompaggi è nato per quello anche se ultimamente si sta spostando.
https://www.qualenergia.it/articoli/ma-dove-sono-finiti-i-pompaggi-italiani/
Quindi conti alla mano:
- Nucleare economico: Balla pazzesca (vedi post precedente)
- Non abbiamo margini di risparmio.. Balla pazzesca
- Senza importare nucleare saremmo fottuti: Balla pazzesca, davvero on line troverai sterminata letteratura.. non è difficile.
Un ultima notazione sul risparmio energetico.. Ieri parlavo al telefono con un mio amico ricercatore universitario, mi diceva che attualmente le televisioni in standby consumano da 2 a 5wh... e che le autorità voglio fare si che le prossime ne consumino 0,5 wh..
Di fatto noi ad oggi in bolletta non ci accorgeremmo del risparmio.. Forse uno o due euro l'anno.
Ma lui mi faceva notare. Guarda che in Europa abbiamo 1 miliardo di tv...
Primo:
l'articolo confuso di repubblica, il generatore di fake, e' da usare come carta igenica.
Ricordo negli anni l'elenco impressionante di cazzate pro-solar (con 5W ci fai andare uno scooter con 2 persone) o anti nuke (le interviste ai giapponesi di chi se le inventava nell'ufficio italiano con statistiche fai da te?) e il regolare abuso delle unita' di misura di energia e potenza scambiati in maniera suina che sembravano quasi di poter alimentare un'acciaieria con i pannelli della calcolatrice?
Qual'energia spesso e' un'alro faccaro che anziche il SI o mks usa il VIS parlando di case, persone, pensionati famiglie che di volta in volta assumono unita' di misura cangianti adattabili allo scopo del redattore.
I pompaggi sono un metodo che non e' costante ma dipende dalla capacita' RESIDUA dell'impianto. Cioe': stai sfruttando il fatto che l'invaso non sta lavorando e porti il suo spazio non utilizzato per altri usi. Nota anche che per sicurezza di navigazione e altro l'invaso non ha solo quei due compiti. Se prevedi uno scoglimento delle nevi, forse, non e' il caso di riempire l'invaso.
Inoltre il pompaggio non e' gratis, non ricordo bene, ma mi pare che sia sul 40% dell'efficienza fra una cosa e l'altra.
Usare la COSTOSISSIMA fv per metterla in un invaso non e' forse il massimo.
Suvvia, se usi queste fonti e' normale che segui le bufale come quella dei tv.
Nel 2004 circa quando il beppe tuonava bastava comprare una philips e consumava niente (mi pare 0.03W), un cino korea consumava un casino(0.5-1W). MA questo non lo guarda nessuno.
Almeno non consigliano piu' di staccarlo aumentando i consumi.
il wattora dipende da quanto.
Come nessuno guarda gli alimentatori di ikea che si pappano 5W (ma non hanno lucine)
Del resto se guardi la rai via antenna consuma poco, se guardi netflix in streaming consumi un pandemonio (almeno 30W in piu')
Comunque i pompaggi, almeno fino a pochi anni fa, non sono mai stati fatti con l'importato. E' una leggenda metropolitana edita dalla multinazionale greenpeace, qualla a cui piacciono i motoroni grossi e potenti.
@Massimiliano:
>da 2 a 5wh... e che le autorità voglio fare si che le prossime ne consumino >0,5 wh..
Consumano da 2 a 5 wh significa che non ne esistono che consumano meno, oppure significa che la media europea degli anni è questa? Perchè se aumenta la diagonale dei televisori aumenta tendenzialmente anche il consumo, ma se io mi prendo un tv più piccolo è meno potente (e che tv comprare e come usarlo voglio sceglierlo io, dato che lo PAGO IO. Se me lo pagano le autorità il discorso cambia, ma finchè lo pago io prendo quello che mi pare, me lo compro al mediaworld in contanti oppure su internet da un sito cinese con la carta: grande o piccolo, bello o brutto, eco o non eco).
>Di fatto noi ad oggi in bolletta non ci accorgeremmo del risparmio..Forse uno o due euro l'anno.
E quindi l'idea sarebbe che per risparmiare due euro l'anno devo spenderne almeno 200? Beh, il tv lo ammortizzo in pochi decenni... è un investimento da paragonare ai buoni postali.
>Ma lui mi faceva notare. Guarda che in Europa abbiamo 1 miliardo di tv...
Ma non sono mie: e neppure di queste misteriose autorità. Lasciate che ognuno si occupi della propria roba, non fatevi seghe mentali.
Sempre attaccato le varie apparecchiature elettroniche a ciabatte con interruttore.
Ora se trovassi una ciabatta con l'interruttore ma senza lucina... XD
x blu flame
Come fonte terna Ti va bene?
Noi importiamo energia dall'estero soprattutto la notte..
https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_energia_elettrica_in_Italia#Scambi_con_l'estero
Nonostante, come precisato, il parco centrali italiano sia in grado di coprire il fabbisogno interno, l'Italia nel 2016 è stata il terzo paese al mondo per importazione netta di energia elettrica in valore assoluto, dietro gli Stati Uniti e il Brasile[35][26]. L'Italia importa una quantità media di energia elettrica che, durante l'anno (escludendo i periodi non lavorativi), può andare da un minimo di circa 2000 GWh al mese fino a un massimo di circa 5000 GWh, per un totale annuo che nel 2017 è stato di circa 37000 GWh netti. I minimi nell'importazione dall'estero si hanno generalmente in fase notturna (sebbene siano percentualmente molto più importanti rispetto al fabbisogno) oppure, in maniera più continuativa, durante i mesi estivi o in alcuni periodi invernali caratterizzati da condizioni meteo particolarmente rigide nei paesi confinanti (ad esempio in Francia durante l'ondata di freddo del febbraio 2012)[36].[37].
A proposito di come erano pensati i pompaggi.
https://it.linkedin.com/pulse/il-pompaggio-italia-lanfranco-bussetti?trk=articles_directory
Lui non è proprio grenpeace.. Racconta di come all'inizio erano pensati per il nucleare.
A proposito di pompaggi è il futuro... come ti dicevo nascono con il nucleare ma piano piano si stanno spostando..
https://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/upload_file_doc_acquisiti/pdfs/000/001/261/Memoria_Terna.pptx.pdf
A Pagina 13..
Per tornare al punto precedente...La notte i francesi svendono.. e noi compriamo. E se guardi i dati compriamo anche molto di più dei pompaggi..
Se poi neanche Terna va bene... cominciami a raccontare delle tue di fonti...Così posso imparare.. no?
Poi se vuoi facciamo anche i conti sul solare che dici costosissimo...
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