lunedì, novembre 18, 2019

Come aumentare la pirateria








Ci risiamo

Facciamo una premessa (ho scritto forse 30 post su sta robba) sulla pirateria “fai da te”, quella fatta in casa:

Negli anni che furono, da circa il 95, continuavo a ripetere che il mercato della copia era solo il mismatch fra chi vendeva e chi comprava.
Non era SOLO una questione di Soldi, spesso era una questione di qualita'.

Fornire cassette pessime spingeva a comprare il disco, comprare un deck, e fare una cassetta seria, poi poi cosa ci fermava da fare piu' copie oltre a quella necessaria per l'auto?

Certo che i doppia cassetta imperavano, ma, come spiegavo, sarebbero comunque esistiti anche se la cassetta fosse costata 1000 lire con qualita' stratosferica: molti piccoli uomini pensano sia bello fregare gli altri.

Ma era anche dovuto alla moda.

La cosa peggioro' con i CD. La gente all'arrivo del CD.
Ricordiamo che i discografici avevano detto che INIZIALMENTE sarebbero costati di piu'. Siamo ancora in attesa del rientro dei prezzi.

I piccoli uomini con il SW napoletano nel cervello cominciarono a clonare i dischi. La cosa assurda e' che gli costava piu' la copia dell'originale.
Segno evidente sia del fatto che il consumatore non ha molto cervello nel fare i conti, sia del fatto che e' bello fregare la multinazionale imperialista cattiva (viene meglio se lo pronunciate con il pugno alzato e vestiti di conseguenza) che lucra. Che la casa che stai fregando e' un'etichetta indipendente dai guadagni ridicoli a chi fa lotta di classe non importa.

Quando i drive scesero di prezzo ci fu il delirio.
Ma in realta' era il prezzo del disco ad essere errato e le politiche di distribuzione che facevano tendere al nanismo i negozi di dischi non facenti parte della cricca (da noi Ricordi): la spinta del “napoletan system” ha fatto si che era PIU' SEMPLICE E PRATICO avere una copia che l'originale
L'amico imbecille che si vantava di fare da centrale di scambio era piu' diffuso e fornito dei negozi.

Poi arrivo inet.
Da un lato i poco lungimiranti discografici e dall'altro una richiesta di pubblico che veniva esaudita da piccoli negozi digitali presi di mira con tribunali scagliati come le spade di Kitito
Queste furono le basi per l'enorme successo di WinMX ed emule: la soddisfazione di una richiesta chiara e semplice che fu negata.

Tutti i ricercatori concordano nel dire che da quando apple, forte della sua importanza, apri' lo store dei brani musicali sfidando i discografici, di fatto, uccise molto piu' la pirateria che tutte le migliaia azioni legali fatte negli anni.
Il fatto di usare il blaster su tutto e tutti ha creato un mostro che si chiama itunes: la maggior parte delle musica venduta passa da un singolo store.
Gli avvocati di medda non capiscono mai.
La stessa cosa, se ci pensate, e' successo con la TV in italia: a forza di lanciafiamme si e' ridotto a zero il bosco ed e' diventato preda del primo che e' riuscito ad arrivare sul prato e ha tirato su Milano 3.

Ad oggi la pirateria audio nel mondo occidentale non e' mai stata cosi' bassa.
Il mercato della musica non e' mai stato cosi' grande, con ricavi decisamente stellari.
Lo stesso brano, generalmente, lo posso trovare su itunes, amazonia o spotify. Per non parlare delle webradio eccetera. Tutta gente che paga.

Manca ancora qualcosa, ma sono danni residui figli delle bastonate degli avvocati che hanno mal consigliato, non certo la natura in se. Fare una causa si guadagna di piu' che consigliare di cambiare strategia di distribuzione.


Questo per quanto riguarda l'audio e il riassunto delle precendenti puntate.

Il video sta incontrando qualche problema.
Da un lato e' fermo ad uno scenario precedente, dall'altro le connessioni non permettono una qualità molto alta in streaming.
Aggiungiamo pero' che la qualita' di TV fa mediamente cagxare con immagini che fanno rimpiangere gli anni 80 ed ecco che lo streaming diviene possibile.

I servizi di streaming hanno dovuto lavorare imitando i pirati, di fare il download... non se ne parla
In pratica qualche tempo fa e' arrivato il ciclone netflix e improvvisamente ha fatto a fette la pirateria in maniera impressionante (il bosco in cenere, ricordate?).
E' un buon match: un costo ragionevole, 5E, un grande catalogo di prodotti, facilita' di fruizione.
Certo, la qualita' non e' superlativa, non e' la soluzione a tutti i mali, ma e' gia' un passone in avanti.

La mancanza di concorrenti ha reso, al solito, il primo che arriva sul prato preparato dagli avvocati distruttori il vincitore.
Adesso pero' le cose si stanno complicando.
Quando fai un brano musicale, lo puoi fare nella tua cantina. Al massimo spendi qualche mille euro per inciderlo, salvo che chiami lady gaga, per cantarlo.
Quando fai il trono di spade rischi capitali colossali. Multi milionari. Devi essere certo di venderlo prima di iniziare.

Oggi molti si vogliono lanciare in coda a netflix perche il mercato e' molto ampio e una singola societa' ha difficolta' a crescere cosi' velocemente (adesso capite perche' ha chiesto un aumento del mensile?) e il prato e' piu' grande
Tutti in cerca di sbranare l'outsider:
Provider in maniera ridicola, come TIM
Box mover con tanti server come amazon
Creatori di contenuti come disney
facebbokko, vi chiederete cosa ci azzecca, ma per alcuni FB e' internette. Scoprire che esistono altri siti...
Sky, che non vuole perdere i peones che in cambio di cifre importanti si beccano pure la pubblicita'.
araboni come MyTv che vogliono ambire a...
Piccoli locali che cercano di fare share (vvviid) con attrezzi ridicoli
Mostri come youtube che, dopo aver inventato il gioco dello streaming, ora hanno paura: dopotutto hanno ripiegato sulla produzione casalinga per evitare gli avvocati, manco riuscendovi.
Apple che ambisce a diventare la TV come e' diventata IL negozio di dischi.
E ovviamente le varie NBS (peacok), HBO e compagnia cantante.

Il problema e' che la maggior parte del “grosso” sono esclusive.

Mentre un disco, salvo poche eccezioni e spesso per un tempo limitato, lo trovo ovunque, essendo i negozi di dischi come i negozi di dischi, dove le differenze sono piu' l'ampiezza del catalogo che i contenuti, nel videostreaming diventa diverso.
Gli strimmatori video sono accaparratori.
Non fanno solo servizio di consegna, gestione catalogo e banda (sempre poca).
Vogliono che SOLO da loro ci sia quello che stai cercando.
Abbiamo serie che parte sono su X e parte su Y.
Ci sono mondi (come DC) che sono disponibili solo con 3 abbonamenti.

Il risultato e' che non basteranno 5E, una cifra che era equa perché, comunque, piu' di quel tanto non puoi mangiare (Il concetto degli all you can eat).

Il Futuro  diventa una storia nella quale 
devo prendere il primo in un ristorante, 
la bistecca in una rosticceria 
e il caffe' in un bar. 

Perche' dove fanno una buona pasta hanno solo hamburger vegetariani e dove esiste la bistecca fanno solo bistecche, non parliamo del caffe'.

Disney lo ha ben chiarito revocando tutte le licenze: se volete vedere disney DOVETE pagare l'abbonamento a noi.  
Disney fa film fantastici, ma veramente dobbiamo pagare a parte?
Secondo loro, consigliati dagli avvocati, SI!
Diventa cosi' necessario avere piu' abbonamenti. 

Una cosa assurda, faticosa e costosa  che portera' al riavvio a bomba di e-mule.

Sono proprio geni questi qua...


8 commenti:

Lib Berro ha detto...

Analisi condivisibile. Infatti se ora ho Prime Video e Netflix, l'idea di abbonarmi ad un terzo servizio mi avvicina molto alla "fuck you zone"!
Zona che sembra essere l'equilibrio di Nash quando queste aziende non sono capaci di capire il mercato

Enky ha detto...

Si si perfettamente d'accordo, ma una cosa da valutare c'è: netflix, prime video, infinity, nowtv e compagnia bella hanno esclusive mediocri e un sacco di cose banali in comune a tutti (a parte sky che ha qualche serie famosa pure di netflix e quindi gli abbonati non possono guardare le cose che produce essa stessa grazie ai diritti), offerta che impallidisce comunque di fronte al catolo d'oltreoceano, disney+ invece ha un elenco dei principali titoli in voga di sè stessa, dei film e serie marvel, di star wars e chi piu ne ha più ne metta. Quanti saranno i genitori che si abbonano per far guardare tutti i cartoni ai figli quando vogliono? Che già che ci sono si guardano i film dei supereroi e poi quando il figlio cresce se li guarderà pure lui? Qui in italia almeno la loro offerta è molto allettante e per loro forse è un affare, per chi vuole guardarsi le sue cose e spendere il giusto senza 800 abbonamenti un pò meno.

Giacomo ha detto...

Mah. Il mio ormai saltuario ricorso alla pirateria dipende più che altro dalla indisponibilità di certi titoli, che diventano moltissimi se andiamo sul pre-2005. Non parliamo degli anime che quando pure si trovano son doppiati e tagliati in modo atroce. Avevo un mucchio di VHS, ma sono ormai inservibili per la maggior parte, e riversarle in digitale sarebbe comunque pirateria.
Ho Netflix, quell'aborto di TIM e Prime: ogni volta che voglio vedere/rivedere *quel* film, col piffero che lo trovo sugli strapagati abbonamenti. E blockbuster non esiste più da un pezzo. E i servizi on-demand hanno prezzi assurdi per l'offerta (9,90€ per quella cagata di Die Hard? Ma sul serio qualcuno glieli dà?).
Secondo lor signori dovrei comprarmi (via Amazon, perché un film dimmedda anni '80 dove altro me lo vendono) tanto di DVD per ogni filmaccio che metto su mentre stiro, quando l'alternativa, in qualità decisamente migliore, sta a 2 click di distanza?

blu-flame ha detto...

ul sugo della storia, giacomo
"l'alternativa, in qualità decisamente migliore, sta a 2 click di distanza"

Stefano ha detto...

Riversare o copiare un film per uso privato non e' reato.
Il diritto a crearsi una copia strettamente privata di un supporto deteriorabile o di possibile smarrimento (anche un DVD e' tale) rimane inalienabile. Con buona pace dei DRM che tentano in ogni modo di vietarlo.
C'e' un altro aspetto: tutti i miei DVD li uso tramite copie rippate, primo perche' i loro menu sono quanto di piu' demenziale esistente (5 minuti tra spottoni, scelte di lungua, tour, anteprime e menate varie) e chi ha un bimbo sa cosa vuol dire stare a "menare il can per l'aia" in certi momenti, mentre rippati anche un bambino di 3 anni riesce a farlo partire (apri cassetto, chiudi cassetto), secondo, proprio perche se anche un bimbo riesce ad usarlo poi non puoi vietargli di fargli sopra le sue deliziose improntine o farglielo usare come frisbee... E a quest'ora tutti i titoli, pagati profumantamente o meno, sarebbero inservibili. In tal caso, chi tutela il mio "diritto" di riaverne una copia funzionante? Oppure i supporti fisici prevedono la perdita del diritto con la loro usura?

blu-flame ha detto...

Stefano il DVD in casa mia e' vietato da anni

http://allarovescia.blogspot.com/2011/10/film-distributor-4.html

Stefano ha detto...

...sono un nostalgico...

Infatti e' lo stesso commento di allora... caXXo... sono gia' passati 8 anni... le stesse cose le sto rifacendo identiche, con le medesime attrezzature e programmi, con l'altro piccoletto...!!! sigh...

E comunque la qualita' di un DVD (anche rippato) e' un'altra cosa. Per quei 4 che guardo ne vale la pena.

QuasiSolo ha detto...

C'è anche il fatto della semplicità:

io ancora oggi uso emule per scaricare "backup", e tengo tutto sul mio disco.
Quando voglio usare un file lo copio su chiavetta e lo guardo in salotto. Semplice.

per poter usare un servizio di streaming dovrei aver una linea più veloce di quella che ho ora (7 M) e sarei costretto a tenerla libera tutto il tempo, con anche il problema dell'infrastuttura: perché per usare questi sistemi servono sistemi complicati, mentre adesso mi basta un qualunque lettore di video.
Ad un mio amico che usa netflix hanno cancellato dal catalogo un film che aveva visto solo due anni prima! ed ora non può più rivederlo.
A me basta prenderlo e metterlo nel lettore, come si è sempre fatto (dischi, nastri, cd, dvd,...).