giovedì, gennaio 06, 2011

vivisezione 2

Ancora gli "antivivisezione ad ogni costo" MIMANO le domande & risposte tipiche degli ambienti scientifici, ma decontestualizzando le affermazioni altrui e negando brutalmente e violentemente ogni possibilita' che gli "altri" (ai guerrafondai piace il concetto ALTRI) abbiano delle ragioni. Come vedremo la negazione e' l'unica arma: nessun dubbio e' possibile per le armate... ma non erano i buoni?

Anche se gli esperimenti sugli animali non sono del tutto predittivi per le finalità umane, servono comunque a fornire delle indicazioni.
No. Le similitudini non possono essere impiegate per dimostrare un'ipotesi scientifica. Il 90% dei farmaci testati sugli animali non supera le prove cliniche sugli esseri umani.

La prima negazione è senz'altro curiosa, se il 90% dei farmaci non passa o dire che il 10% lo passa è la stessa cosa. Se il 10% dei farmaci testati sugli animali passa anche le prove cliniche sugli esseri umani oserei dire che un grandissimo successo sarebbe qui davanti ai nostri occhi.
Purtroppo, in realtà, loro lo sanno bene se sono informati, che purtroppo il 99% dei test non compie l' iter completo e parte da un'ipotesi verificata prima su organismi meno complessi e finisce in un trial in ospedale. Se così non fosse avremmo, per esempio, forse un'arma decisamente superiore a quella cosa sfigata che stanno diventando gli antibiotici.


Gli animalisti quando esagerano mettendo un completo veto sono contro il progresso e la ricerca scientifica.
No. Gli animalisti sono a favore di una ricerca responsabile ed efficiente. Una ricerca che non faccia uso di animali

Qui e' molto semplice. Non userete animali!
Certo, e poi i chirurghi anziche' impratichirsi sui maiali ci proveranno su vostra sorella, moglie o marito.
Perche' non vi prenotate per far provare qualche nuova tecnica di sutura dell'aorta. Cosi', per evitare di usare animali.


La sperimentazione animale è necessaria. Deve solo essere regolamentata.
No. La sperimentazione animale è una pratica crudele e un errore metodologico. Deve essere abolita.

Un errore metodologico. Fantastico.
Ammettiamo che sia vero: sperimentare sui cani il farmaco pincopallo per l'alzheimer. Si scoperto causare effetti collaterali a carico del cuore: muoiono 10 cani, gli altri 10 di test rimangono vivi e cio' e' sbagliato. Quale metodo usare? Anche se e' vero il fatto della diversa sensibilita' degli animali ai farmaci chi si fiderebbe a testare sugli umani un farmaco funzionante ed utile che ha fatto schiattare 10 cani? Al massimo si puo' pensare di abbandonare il farmaco (miliardi buttati) o provare su di una specie piu' simile.
Io, sinceramente, non proverei un nuovo farmaco, come ad esempio insinuano alcuni, con un percorso non facente uso di animali.
Chi si sentirebbe poi in grado di dire a qualcuno "ho steccato tua moglie con un nuovo farmaco, mi dispiace" senza aver fatto QUALUNQUE ALTRA COSA.
Certo dire, come puo succedere e come sottolineano incessantemente in anti-vivisezione dire "ho steccato tua moglie con un nuovo farmaco, che pero' funzionava su topi, gatti cani e scimmie... mi dispiace" e' apparentemente molto ridicolo ma porta con se' il fatto di aver fatto tutto il possibile, e, almeno dal punto della coscienza, e' molto, molto diverso.



La cosa divertente di molti che si autoconsiderano molto buoni, molto giusti ma soprattutto contro le multinazionali cattive bastarde è che le considerano senza scrupoli e avide di denaro solo quando fa comodo loro.
Il costo di un topo di laboratorio geneticamente modificato in maniera di essere scientemente predisposto una determinata malattia o una scimmia in perfette condizioni di salute non sono propriamente due cose a basso costo.
Neppure tenere in batteria una trentina di cani di razza scelti perché siano assolutamente simili, geneticamente identici, soddisfare i loro bisogni di cibo, acqua e di pulizia per evitare infezioni vadano a inficiare l' esperimento non è una cosa economica.
La domanda che dovrebbero farsi soprattutto coloro i quali hanno come partito preso la cattiveria e l'avidità delle multinazionali e questa: come mai una società che ha come scopo primario quello di essere avida butta centinaia di migliaia di euro in un errore metodologico quando potrebbe ottenere gli stessi risultati con una banale capsula di petri?
l'unica possibilità per rispondere a questa domanda è pensare che la multinazionale cattiva bastarda, nonche' avida e tagliagole, pensi che le informazioni che si estraggono da questo costoso iter valgano più dei costi esborsati.
In una sola frase non era possibile ottenerli altrimenti.

Nel prossimo post ci vedremo cosa "fanno" i "cattivi" secondo i "buoni".

4 commenti:

Nexso ha detto...

Allo stato dell'arte è così. Non sono un medico per poter dire la mia però mi affascinano progetti come Folding@Home che con il calcolo distribuito aiutano la ricerca. Forse è un primo passo per poter raggiungere in futuro una simulazione perfetta del corpo umano alla reazione di sostanze. Se vogliamo che il sacrificio di queste povere bestiole innocenti non sia inutile, allora è giusto che almeno ci si sforzi per arrivare ad una reale alternativa.

Unknown ha detto...

credo bisognerebbe mostrare un poco di decenza, e ad un certo punto riconoscersi un livello di sensibilità inadeguato per sviluppare un vero rapporto simpatetico con chi non è della nostra specie... sto parlando del curatore di questo blog, e dopo aver letto alcuni articoli non pretendo da una persona che utilizza termini come "testa di scimmia" e cita il salumiere ogni due righe una profonda coscienza animalista, ma almeno prendere atto di non essere in grado di parlare di certi argomenti; ci sono interventi su questo sito molto interessanti per quanto concerne la tecnologia, in particolare l'informatica, consiglio al creatore del blog di concentrarsi su questi ambiti.

blu-flame ha detto...

credo bisognerebbe mostrare un poco di decenza e rispetto per quelli della nostra specie ma soprattutto per quelli che ti hanno dato la possibilita' di vivere oggi.
Senza di loro nascere non era sufficiente per giungere alla maggior eta'.
Dopodiche' bisognerebbe sapere con chi parli prima di dargli epiteti: il fatto che abbia accudito molte specie (dai cobra ai pesci rossi, dai pirana alle scimmie, dai draghi alle cavie....) mi permette forse forse di sapere cosa e' un'animale e sapere che forse forse non e' che dobbiamo elevare gli animali chissa' a quale livello ma forse forse dobbiamo abbassare le presunte semideificazioni dell'uomo a livello molto piu' animalesco.

Quindi si, moltin umani sono simili ai loro progenitori scimmia piu' di quanto credono e vanno dal salumiere a comprare il TV perche leggono il cartellino in maniera errata.

Forse forse puoi impressionare gli amichetti grillini con "simpatetico" e magari anche neoplastico o singolarita'. Ma una persona con una cultura discreta alza il sopracilio e vede il commento per quello che e': un scimmia urlatrice che difende il gruppo. La necessita di appartenenza e' molto sentita da tutte le scimmie, umani compresi.

Prima si pesare che chi scrive non sia amante degli animali chiediti se tu lo sei, hai mai allevato qualcosa?
Altrimenti e' come quelli che vogliono la natura ma vogliono abitare in una societa' industriale.

Nicola ha detto...

Ciao seguo con molto piacere il tuo blog da anni,è sempre bello leggere delle persone dotate di un sempre più raro buonsenso, innanzitutto ti faccio i complimenti per gli articoli,mi piacciono davvero,tutti.
Sono un medico chirurgo e sono capitato su questo vecchio articolo,vorrei sfatare un mito chissà per quale ragione molto diffuso:nessun chirurgo laureato in Italia ha mai operato un animale,ahimè facciamo pratica su sorelle mogli e mariti,le differenze anatomiche,fisiopatologiche e di tecniche operatorie rendono assolutamente inutile tagliuzzare una scimmia