lunedì, giugno 01, 2020

Mistero lampadinico complottaro




Oggi mi ritrovo a parlare di un mistero di quelli incredibili.
Un mistero misterioso misterante.
Mistero lampadinico complottaro megaoso supersegreto....

Il mistero di cui stiamo parlando è la famosa magica cospirazione lampadinica supersegreta.


Ancora oggi, alle soglie del 2020, ne sento ancora parlare e sempre per la stessa maledetta ragione: è la pietra angolare,
la chiave di volta,
il motore magno,
la mano nascosta,
la dimostrazione inoppugnabile e,
financo,
la mano insanguinata e il coltello fumante(?)
dimostrante definitivamente l'esistenza dell'obsolescenza programmata, altra stronzata galattica da menti complottiste.

Perché appare ovvio che se ci sono degli imbecilli che a forza di parlare di queste cose poco serie riescono a sbarcare il lunario facendosi pagare dei bei soldoni, questi non cospirativi, ma standard approvati dallo stato.

Come vedremo chi parla di questa presunta cospirazione non ha neanche l'idea di cosa sia una cospirazione segreta, ne sa che cavolo sia una lampadina.

Prima di parlare di questa castronerie sarebbe il caso di capire un attimino di elettrotecnica e come funziona una lampadina incandescente in generale e in particolare di quelle che si producevano negli anni 20.

Oggi, se si vuole comprare una lampadina a incandescenza del tipo più banale possibile, praticamente una cosa antica, possiamo andare a comprare diverse tipologie di lampadina che sono diverse a seconda dell'uso che fate.

Possiamo comprare le lampadine ad incandescenza standard, oggi generalmente hanno una durata di 2000-2500 ore, salvo che siano cinesi, per motivi che non capisco vietate.

Senza grossi problemi possiamo comprare una lampadina ad incandescenza long life che si attesta generalmente intorno ai 4-5000 ore.

le lampadine ad incandescenza ad alta luminosità ed efficienza, hanno una durata generalmente inferiore a 400 ore (es nei proiettori di diapositive sono halo da 250h).

Nulla vieta però di comprare una lampadina ad incandescenza destinata segnalazione, tipo quelle che si montano nei semafori, supportano tantissime accensioni e arrivano senza grossi patemi fino a 10.000 ore di funzionamento, 8000 garantiti.

In realtà esistono anche altri tipi di lampade ad incandescenza, come le halo, che qui  cito appena per brevità del discorso.

Cosa differenzia tute queste (tante) lampadine?
Potrei dare una risposta molto semplice dicendo: niente.

Non esiste differenza tra queste lampadine.

Stupiti?

Viene da chiedersi perché non è possibile comprare sempre lampadine ad incandescenza da 10.000 ore e sono relegate agli specialisti (GomBloDDo!!!).
Qualcuno avrà notato che oltre alla durata ho parlato anche di efficienza?

Torniamo alla costruzione della nostra lampadina.

La lampadina è costruita da un filamento, generalmente di tungsteno, preservato in un'ampolla praticamente sottovuoto.



Il filamento viene conservato all'interno dell'ampolla per un motivo molto semplice, come molti metalli arrivati una determinata temperatura bruciano, prendono fuoco.
I metalli bruciano e possono prendere fuoco con un banale accendino.
Il ferro prende fuoco facile facile, l'alluminio non parliamone. Solo i complottisti dell'11/sett pensano che un areo a 1000C doveva rimanere integro.

Mancando l'ossigeno nell'ampolla i filamenti non si incendiano, per nostra fortuna.

Ricordiamo anche che a determinate temperature il filamento può diventare liquido, evaporare, o, addirittura, sublimare.
La dispersione del calore in una lampadina e' principalmente radiante perché all'interno dell'ampolla, ricordiamocelo, è contenuto poco gas.

Il gioco della durata è praticamente una bilancia su cui due bracci esiste da un lato la durata e dall'altro l'efficienza.

Aumentando la temperatura di funzionamento otteniamo una lampadina che consuma meno corrente e fa una luce meno “gialla”, ma, nel contempo, dura di meno.
Molto di meno.
Ci sono lampade halo tiratissime garantite 50h.
Cinquanta ore.
Come dire, una vita molto intensa.

Diminuendo la temperatura di funzionamento otteniamo una lampadina che dura molto di più, ma che consuma molto di più di quello che crediamo.

Aumentare la durata di funzionamento ha un altro effetto collaterale: ricordiamo vero che il filamento sublima o evapora dallo stesso?
Bene, da qualche parte deve finire e finisce sul vetro dell'ampolla, essendo piu' freddo, causando così un annerimento dello stesso.

Una lampadina che duri molto di più non solo riuscirà a stare accesa anche quando il filamento ormai sarà piuttosto rovinato dai gremlins della termica, ma questo avrà come effetto collaterale di incrementare la quantità di filamento che andrà a depositarsi sull'ampolla e, a fine vita, avrò una lampadina non più trasparente.
Possiamo vedere spesso l'effetto nei fanalini posteriori delle auto per quei furbi che ne cambiano una sola delle due per risparmiare 3E ed è facilmente visibile che quella sostituita emette anche 5 volte la luce di quella vecchia.

Giusto per capire quanto importante e' il processo termico: nelle alogene l'ampolla e' tenuta molto piccola (e di materiali speciali che non fondono che a temperature alte come il quarzo, da cui uno dei nomignoli) per raggiungere temperature simili a quella della sublimazione del metallo e per evitare che si depositi su questa superficie, che e' comunque più fredda, esistono appunto degli alogenuri che evitano al metallo di depositarsi.
Al momento di spegnere la lampadina alogena il filamento di metallo diventerà molto più freddo del “vetro” e il metallo sospeso tenderà a depositarsi sul filamento.
Ovviamente tornera' a caso, altrimenti le lampadine alogene sarebbero eterne.
Questo processo permette a questo tipo di lampadine a incandescenza di avere un rendimento decisamente superiore e nel contempo durate elevate.
Ed è anche il motivo per cui un alogena che venga utilizzata sotto dimmer ha bisogno di essere ogni tanto portata al 100% per evitare che, non innescandosi il ciclo, si trasformi in una lampadina del 1920.

se siamo arrivati fino a questo punto abbiamo capito una cosa banale:
più dura più consuma,
meno dura più fa luce.

Torniamo agli anni 20.

Negli anni 20 esistevano problemi di questo tipo, ma molto ampliati data la grande artigianalità che ancora permeava il settore.

Non è come oggi che, salvo che compro una lampadina cinese marcata “mobiliere” o “salumiere”, ho delle certezze di durata : compro una lampadina da 100W ad incandescenza avendo la certezza matematica che duri circa 2000 ore.

Così come se vado a comprare una alogena long life durerà 4000 ore, esattamente come una long life ad incandescenza non alogena.

Lo stesso giochino lo ritroviamo persino sulle LED. 
Infatti hanno lo stesso identico problema, anche se derivante da una motivazione completamente diversa per quanto termica. Ci sono in commercio delle LED cinesi che al di là di quello che c'è scritto sulla scatola non raggiungono le durate di una lampada ad incandescenza. 
Dopotutto comprare una lampadina prodotta in cina da un mobiliere non è una cosa furba.

Negli anni 20, stavamo dicendo, era un gran carnaio ed era impossibile per una persona sapere a priori se la lampadina faceva luce o sarebbe durata.
Cavolo stiamo tornando agli anni 20 con i LED.

Spesso i costruttori non avevano degli standard qualitativi per aspirare a dare una risposta esatta. Ogni fabbricante aveva un'idea tutta sua di cosa doveva essere la durata e l'efficienza.

In linea teorica, come abbiamo visto,  è possibile fare delle lampadine che duri decine di migliaia di ore, come lampadine che durino 50 ore come quella che vi erano in alcuni episcopi e lavagne luminose (oggi sostituite da alogene della medesima classe di durata da 400W 36V: poca spesa tanta resa). Come mai il trambusto?



Perche' i complottisti fanno notare che esiste una lampadina a incandescenza che è durata più di 100 anni ed è tuttora bella accesa, bella per modo di dire, in una caserma dei pompieri.
Ci scrivono interi pamphlet sulla magnificenza di questa lampadina di medda. 
I giornalisti idioti,  ci sono almeno 10 articoli delle testane nazionali, vanno dietro perche e' bello parlare sbavando di obsolescenza, di multinazionali imperialiste kkattive e altre cose per il popolino bove assetato di una vendetta di classe.

In realtà non è un gran successo tecnologico basta fare una lampadina con un filamento grosso come un bue marino che emette principalmente nell'infrarosso e fa pochissima luce.
Con un po' di fortuna i decenni passano facili.

Infatti e' una lampada da 4W con un filamento da 60W venuto un po' male.
In pratica e' un grosso filo di carbone arroventato piu' che una lampadina.Si Si usava il carbone, e lasio immaginare come era estruso per fare un filamento.

La lampadina deio 100 anni sottolinea la poca qualita' produttiva, non un vanto dell'epoca che fu come si vorrebbe far passare. 
Tecnicamente parlando e' una stufetta piu' che una lampadina.

Potete vedere che non fa luce dalla webcam dedicata alla tristezza.


La lampada dei 100 anni e' la dimostrazione, invece, del fatto che occorresse una regolamentazione: compri una lampadina e non fa un caxxo di luce, consuma a bomba e la passi ai nipoti che a loro volta sono condannati a non leggere il giornale, cosa per cui hai comprato la lampadina.
Volete anche voi avere una lampadina dei 100 anni?

E' facilissimo!

Prendete un trasformatore e la vostra lampadina comprata per il 220V 100W alimentatela perché si accenda appena, probabilmente sui 50V va bene.
E' probabile che per come fanno gli attacchi oggi sia piu' facile che il portalampada vi spacchi, o si demolisca la vite che la vediate bruciare prima di essere seppelliti.
Che poi queste lampade siano utili e' altro.

Non e' un caso che di quelle lampadine, di quell'epoca, ne siano rimase in giro un numero considerevole, tenuto conto di quelle che non arrivavano ad un'ora, quelle cadute, quelle con il filetto spaccato.

In tutto questo caos i principali costruttori di lampadine degli anni 20 decidono di fare una cosa buona e giusta: definire una durata standard per le lampadine e che questa doveva essere di 1000 ore.
Poi ovviamente hanno cercato di segare i costruttori secondari, ma tant'e'... gia' che sei in ballo... sei sempre in competizione, no?

Questa riunione per settare gli standard è una cosa molto buona per il consumatore perché così, quando va a comprare una lampadina come fa di solito: “vorrei una lampadina e non me ne frega niente di tutto il resto grazie” evita di tornare a casa con una lampadina da 50 ore e dopo 15 giorni trovarsi al buio.
Ricordiamo che le lampadine nel 1920 non erano proprio regalate, era hi tech come un telefonino oggi, e una lampadina che bruciava e' una balla botta. Alcuni film e serie che sono ambientati all'epoca mostrano un uso disinvolto delle lampadine, oggi sono oggetti da 1E, ma all'epoca rompere una lampadina era come fracassare uno smartphone oggi.

Quindi il grande mistero cospiratorio si riduce a standardizzare a 1000 ore la durata delle lampadine per permettere un confronto rapido che permette di scegliere quanta luce si desidera.
Cavolo, si dovrebbe fare anche con il LED che spesso durano meno. Un accordo fra aziende per standardizzare CRI>85 e durata della lampada garantita di almeno 5000h, altro che quella meddina da salumiere che non si sa che cavolo dura e fa una luce di medda.

Incredibile che ci sia ancora qualche stupido che creda che esista un mistero dietro ad una lampadina malfatta che doveva fare luce e, invece, serve solo a generare complotti.

Un altro  mistero e' l'eventuale esistenza delle sinapsi nel cervelli di alcuni.


10 commenti:

Alex ha detto...

un regalo per te, dato che mi sei sempre stato simpatico! https://www.youtube.com/watch?v=GiYO1TObNz8

Alex ha detto...

e questo video ancora più bello: https://www.youtube.com/watch?v=wIC-iGDTU40

blu-flame ha detto...

il primo, quello dei semafori, non guardato: e' 30 anni che non capisco perche non le facciano con i LED, come i fari posteriori delle auto.
il secondo ci sono secondo me delle impostazioni errate,a ahche se il 90% e' giusto.

Anche i led invecchiano, ricordiamo che quelli per illuminazione sono, di fatto, una fluorescente.
Inoltre i costi. Fare una lente per un fare LED e' un potente mal di pancia: farlo bene COSTA.
Fare un diffusore per una HPS o una sodio e' una passeggiata potendo usufruire gia' del contenitore in vetro come si fa normalmente.

Sui led non si fa perche il rendimento crollerebbe e siccome e' l'unico vantaggio che avrebbero sarebbero solo negativita'.

Anonimello ha detto...

A casa mia ho praticamente tutte lampade halo sotto dimmer; in oltre 20 anni ne ho cambiate max 2 per punto luce. Quando, qualche anno fa, sono state vietate ho fatto una discreta scorta e credo che saranno sufficienti anche per gli inquilini successivi e loro figli...

Celso ha detto...

La cosa che mi manda in bestia è che in un mondo semi-ideale non ci dovrebbe volere una laurea per comprare una lampadina.
Per comprarne una per usi specializzati etc. ok, lo posso capire... ma per il lampadario di camera no.

Abbastanza triste.

blu-flame ha detto...

celso
Prima che i consumatori prendessero definitivamente il potere era semplice. Ma loro vogliono i megacosi.
I megacosi producono prodotti sbilanciati che vanno scelti per "meno peggio". Per l'uso che ne faccio del cello preferirei un display come il mio vecchio erccsson p910: sempre attivo, bloccabile e che non consuma un casso.
Vorrei che le lampadine fossero tutte certificate da un ente terzo, sulle scatole cambierebbero i 100.000h con 1000h per molte led.
Ma i consumatori insorgerebbero: "voglio una LED da 40E a 4E!"

oggi ti devi barcamenare con prodotti fatti per sefisti: sono tutti led, e' impossibile sapere che luce fanno, non trovi una sorgente per il tuo lampadario che fitti correttamente (devi cambiare lampadario!) eccetera.

Oliver ha detto...

Comunque, se posso permettermi, nella tua battaglia contro il consumatore, non sono poi così convinto che la colpa sia effettivamente del consumatore: è nata prima l'azienda con l'intento di spremere il cliente o il consumatore? Come il dilemma dell'uovo e la gallina. E in questo processo di involuzione, in cui non posso far altro che darti atto del pessimo risultato, credo che la risposta sia che è nato prima il marketing. Studiare le abitudini della gente, il loro livello di cultura e fare breccia nell'ignoranza continua ad essere, da decenni, il caposaldo di ogni campagna pubblicitaria. Da parecchio tempo poi il marketing non si ferma a rappresentare e pubblicizzare il prodotto ma è divenuto alla base della produzione e sviluppo stesso (che non è più sopperire un'esigenza, un bisogno come dovrebbe essere, ma millantare qualità e caratteristiche che dovrebbero colmarlo senza effettivamente farlo, alimentando sleale concorrenza). Sinceramente, molte delle grandi aziende fallite (o meglio sventrate) sono state vittima del loro stesso gioco e c'è poco da rimpiangere.

Anonimo ha detto...

wow, life saving. Zorro non è nessuno in confronto a te

Anonimo ha detto...

Ma i consumatori insorgerebbero: "voglio una LED da 40E a 4E!"

ma quanta gente conosci che si fa sta pippa ?
non mettere in testa agli altri le tue masturbazioi mentali. Una lampadina è una lampadina chi se ne frega.
così come quando parli di auto, pensi davvero che qualcuno ascolti un palese 'vorrei ma non posso' come te ? dai....
Sei evidentetemente stato bullizzato da piccolo, probabilmente anche ora sei una nullità, ma basta...

blu-flame ha detto...

https://allarovescia.blogspot.com/2020/06/il-consumatore-consuma.html