martedì, marzo 06, 2018

vinile Vs CD



Spesso mi sono sentito dire che sono un retrogrado.
Succede quando vedo una novità, come il fetente televisore quattro cappa, e lo trovo una grandissima minxhiata. Il fatto che io definisca minxhiata a una cosa nuova per la quale molti srotolano la lingua mi fa definire automaticamente come “vecchio minxhione” che non capisce la novita'.
In realtà, come ho raccontato molte volte, le novità mi piacciono quando portano più vantaggi che svantaggi.

Il compact disc, quando arrivò, lo trovai una cosa squisitamente fantastica. Mentre io definivo eccezionale questo oggetto dal suono straordinario, molti sedicenti audiofili erano incazzati perché, a loro dire, il suono di un compact disc non era a livello del loro “potenti” giradischi molto costosi. Io, secondo loro, non capivo.

Negli ultimi anni esiste una rinascita del disco in vinile.
Una rinascita che è molto commerciale e molto poco hi-fi.
Si arriva all'assurdo: parecchie catene di negozi stanno sbaraccando gli scaffali che hanno i compact disc per il semplice motivo che ormai pochi apparecchi in vendita hanno la possibilità di leggere questo supporto ormai divenuto, per il consumatore medio, poco interessante.
Nel contempo, ecco l'assurdità sviluppata: alcuni negozi stanno approntando aree con in vendita i vecchi vinili.

Ovviamente i sostenitori del vinile continuano con le stesse minxhiate, avete capito gia' da prima e' la parola del giorno, riprese dai loro genitori sulla qualità presunta del suono.

La prima cosa divertente è che la maggior parte di quelli che parlano non hanno un impianto hi-fi abbastanza elevato da poter sentire una differenza sostanziale tra un buon vinile suonato correttamente e un compact disc suonato da un CD player Basic.
Se l'interlocutore dice che sente meglio l'LP e poi ha 500E di casse da pompa la prossima e' pensare che i SUV sono sicuri e gli asini li portano a spasso in cielo a mo' di renne.

Io non sto dicendo che un giradischi di fascia altissima con una puntina tipo le koetsu e un braccio SME non suoni più che bene.
Dico solo che per ottenere quel suono occorrono due cose abbastanza importanti che si chiamano
un settaggio veramente curato e
una valanga di soldi.
Soldi e tempo che investiti nel resto dell'impianto produrrebbero migliorie decisamente ampie.

Inoltre anche compact disc esistono di fascia alta e alcuni sono veramente notevoli.
Quello che intendo dire e' che un giradischi può suonare anche in maniera molto buona ma a una dinamica è una risposte frequenza che sono decisamente inferiori alla controparte in compact disc di pari prezzo.
Inoltre un giradischi da soli due o trecento euro non ha possibilità di sorta di porsi a livello di un CD, anche se coreano.

È anche vera un'altra cosa: un suono analogico è spesso più piacevole.
Se prendiamo un giradischi noteremo subito che esiste una compressione dinamica data dall'iter di produzione che permette su ampli non particolarmente dotati o volumi non particolarmente alti di ascoltare una maggiore ricchezza.
Questo si era già notato negli anni 80 e alcuni costruttori di hi-fi proponevano un oggetto che era il compressore di dinamica: un oggetto che nasce per poter ascoltare a volumi decisamente differenti dei live una ricchezza dinamica ampia. Siccome e' di difficile regolazione e comprensione è sparito dai cataloghi abbastanza in fretta. E' strano perche' una sala d'aspetto non dovrebbe farne a meno. Non parliamo de cinque cosi punto uno cino-korean per i quali comprimono pure i dischi

Altra differenza è data dal fatto che la minor risposta frequenza e la quantità di dati presenti in calo sugli estremi rispecchiano molto più che un taglio netto quello che l'orecchio si aspetta.
Questo non vuol dire che sia peggiore il CD, ma semplicemente che alcune di queste cose sono inaspettate.

Per esempio il rumore è una di queste: mentre il rumore costante di un giradischi dopo un po' non lo notiamo più, fa parte di come il nostro cervello analizza il mondo attorno a noi, il rumore di un convertitore digitale analogico è assolutamente più basso ma varia nel tempo: ciò che varia lo notiamo di più. È questo il motivo per il quale sono nati convertitori ovesampling o bitstream: Abbassare ulteriormente il rumore e spingerlo in una zona in cui non possiamo udire.

E' lo stesso motivo per il quale il CD e' invece piaciuto subito a quella parte della popolazione che i dischi li teneva nella scatola dei chiodi: i TAC e i CRACK sono molto fastidiosi. Eggia' i dischi sono MOLTO delicati, maneggiati con cura e tenuti in verticale perfettamente.

Alcuni costruttori di compact disc di fascia alta peggioravano volontariamente le caratteristiche degli stadi finali, fino a cacciar dentro persino delle valvole, per ottenere gli stessi difetti presenti nell'ascolto di un vinile: Peggiore risposta frequenza, molto più rumore (così da coprire quello variabile).

Queste differenze tra percepito e misurazione alla carlona, sono uno dei tanti motivi per cui ci sono degli idioti che dicono che le misure non contano nulla.
Le misure ci dicono tutto, solo che bisogna saperle leggere. Se sei analfabeta stai zitto e non dire che il risultato contraddice le misure.

I compact disc dotati di finali “sbagliati” avevano spesso nelle misure delle caratteristiche alquanto pessime ma venivano percepiti, soprattutto da chi era avanti negli anni e quindi abituato al suono dei giradischi, in maniera molto positiva.
Se io copro con rumore dell'altro rumore la misura mi dirà che quell'apparecchio fa schifo perché fa schifo.
Il fatto che io posso trovarlo piacevole perché preferisco avere tanto rumore, ovvero una qualità inferiore, perché sono abituato a sentirne tanto e fisso non cambia la misurazione. La misurazione ha sempre ragione, poi bisogna saperla leggere e capire che cosa è meglio fare.

Io, personalmente, preferisco sempre avere il massimo del segnale, il minimo della distorsione e rumore. Partendo da segnale migliore posso anche avere una migliore dinamica nelle casse, evitare di avere problemi con l'amplificatore eccetera.
Peggiorare, faccio sempre in tempo, anche con un compressore o iniettando il rumore a mio piacimento nella quantità che io desidero.
Il motivo per cui nessuno fa questo è banale: se io facessi un pre-amplificatore o un compact disc con un manettino per scegliere quanto rumore o quale mettere starei vendendo un re nudo e tutti si chiederebbero: perché mai devo aggiungere rumore o peggiorare le caratteristiche? sono scemo? tientelo!

Si noti che ci sono dei tizi ossimorici: amano il vinile ma amano anche la classe D (sto preparando 2 righe). Questo la dice lunga sul fatto che stanno dicendo cose che non comprendono.
In realta' piace essere parte di un FANCLUB. Il gelato in fronte e' il simbolo nel guidone portato con orgoglio.

Alcune delle leggende fantastiche trovate in giro:

1)Parlare di giradischi ma non sapere neppure tararlo
ottenere un buon risultato da un disco vinilico e' difficilissssssimo.
l'antiskating e' maledettamente importante da regolare e varia fra esterno e interno del disco.
Alcuni giradischi compensano con leve sul peso che offre la spinta laterale variabile ma e' un palliativo, Altri usano un filo di nailon, altri molle.
In pratica nessuno sa come fare esattamente. In realta' cambia anche fra disco e disco: un EP e un LP dovrebbero essere regolati diversamente
Ecco perche' esistono i tangenziali e la matrice e' incisa tangenzialmente. A mio giudizio: oltre una certa cifra dovrebbero essere tutti tangenziali. Amo i tangenziali, sono un fanboy del pioneer che suonava, per la umile (non economica) cifra chiesta, come un dannato.

Il peso, spesso trascurato, e' importante e va tenuto controllato.
Un peso elevato consumera' la puntina e il disco, ma uno leggero li consumera' entrambi in poco tempo. Sembra contro intuitivo, ma la cosa peggiore che potete fare e' avere una puntina troppo leggera: diventa un martello pneumatico e devasta poiche' saltella.
E lasciamo perdere regolare correttamente un taglio VDH che non ho ancora capito quale sia il montaggio (per quello poi fecero il VDH II meno ostico). Io ho il sospetto che erano puntine da milioni che i fighetti montavano sui loro giradischi a perno ma che potessero essere montate solo su un tangenziale.

Il contatto con il piatto e' una cosa folle, i migliori mat sono morbidi e collosi ma si rovinano in mesi. Eppure troverete tanti convinti del disco vinilico, magari su di un telaio rigido, usare mat di tessuto quando non feltro. Il disco deve diventare corpo unico con il piatto, altrimenti e' un SUV in curva (la fisica e' la stessa ovunque).

Non parliamo poi del fatto che molti dischi sono ondulati e non hanno il buco in centro. Ecco perche esiste il subsonico (no, non e' per il car audio, ma per il disco storto)
poi abbiamo le risonanze,
il wow&flutter,
la microfonicita',
la polvere,
la cera sui dischi nuovi,
l'erosione sui vecchi,
l'accoppiamento con i mobili,
eccetera eccetera
Alla faccia del "analogico suona meglio"

2) sl-1200 technics
Troverete tantissima gente disposta a scannarsi per dire che questo è il miglior giradischi della storia. Vi diranno che suona benissimo e che e' il non plus ultra.
Per quanto provi ammirazione per quel prodotto NON E' NATO E PROGETTATO PER ASCOLTARE BENE.
il potente motore, un dragster, ha dei valori di wow&flutter molto elevati.
L'oggetto, il 1200, nasce per essere strapazzato in discoteca e quindi ha come obiettivo della progettazione un motore che prende velocita' in un quarto di rotazione, una scocca indistruttibile, un'insensibilità al fatto che mettiate sotto un feltro e per permettere la possibilità di montare puntine che praticamente sono dei chiodi arrugginiti. Qualunque cosa gli fate, che non sia una caduta dal 3zo piano, continuera' a suonare come al solito.
In quelle condizioni il technics è l'eccellenza, il vertice. E' il Jean-Claude Van Damme dei giradischi. Guardatevi “Get Down”.
Il vantaggio e' che con una sferica suonera' sempre “decentemente” e questo, per chi non sa usare un giradischi, sembra che suoni meglio di un buon giradischi starato. In realta' e' come un trattore: va a 20Kmph SEMPRE e comunque. Pero' va a 20 all'ora.
Ma con il trattore non andate a prendere la fidanzata da portare al cinema.


3) per quanto un buon disco faccia il suo sporco lavoro molto bene, io di giradischi di qualita' correttamente montati nella mia vita ne ho visti... zero.
Ovvero, escludendo i demo fatti da ariston, rega e qualche altro pazzo che vendeva macigni da 40Kg di ghisa, la qualita' di un analogico veniva brutalizzata da un bistream di philips o un oversampling di technics che costavano meno del coperchio trasparente di turno.

4)Generalmente l'amante del disco vinilico non sa neppure il taglio della puntina che monta, ne il peso idoneo al tracciamento.
Perché spesso il grande amante del vinile non sa neppure che la puntina che è montata sulla conchiglia è una maledetta conica in ferro stampato. Non che ci sia niente di male, ma sicuramente non è l'eccellenza ne può ottenere delle performance particolarmente elevate. Già una banale ellittica di marca la sventra in due.
Ci sono almeno una dozzina di tagli HiFi “seri” e piu' sono complessi piu' e' critica la regolazione. Il minimo sono le shibata derivate (io stesso ho una fineline) ma sbavavo per una Fritz Gyger II e una VDHII con cui posso upgradare facilmente sullo stesso corpo (era la mia idea, poi venne il CD) ancora dopo 30 anni in 10 secondi. Il vantaggio di non scegliere cinokoreanate ma serie aziende.
Se mi dici che le auto di una volta erano meglio, possiamo parlarne. MA se mi parli di performance, di tenuta e te la meni mi aspetto che tu abbia per lo meno un'AC, ma se ti presenti con un'auto della fame come la trabant o la 500 capisci che ti stai insultando da solo?
Nonostante la puntina della fame, mi danno del bastardo perche il giradischi e' sacro, anche se monta un chiodo idoneo al penny musicalsound. Non che ci sia niente di male, ma non parliamo di alta qualita'. Parliamo di giocattoli.




4) la cartuccia cos'e'?
Quando la puntina, che spero essere almeno un'ellittica, si muove deve trasformare il movimento in tensione. In pratica e' un generatore. Se il magnete e' sullo statore o se, al contrario, vi e' l'avvolgimento cambia assai. MC, MM. Alla fine e' elettrotecnica vecchia scuola.
Al di la delle questioni di religione (i vinilici ne hanno molte di fanboyate) una differenza e' importante: non tutte le testine vanno su tutti i pre. Se le MM escono alte le MC non lo fanno e hanno impedenze diverse. Il mio vecchio NAD fu scelto perche si interfacciava sia con le MM che con le MC (va cambiato un setup nel retro, altri hanno 2 ingressi indipendenti). Il mio nuovo ONKIO non permette la scelta, dovrei comprare un pre-pre.
Fa un po ridere ma ci sono dei pre-pre-ampli. Si arriva alla follia di un trasformatore per adattare la testina al preampli.
Se cio' non bastasse spesso, per via delle capacita' e impedenze, i pre possono essere piu' o meno “amici” di quella specifica cartuccia.
Questo i vinilisti non lo dicono. Non lo fanno perche non lo sanno neppure loro, e' capitato di vedere giradischi connessi in maniera errata. In pratica con il suono che faceva pena, MA per il possessore BUONISSIMO.


5) appoggiati nella me..lma
I giradischi esistono in realtà di due grosse famiglie: i flottanti e i rigidi. Okkio, la sto facendo molto semplice come al solito.
Tutto il problema del giradischi gira attorno al fatto che il disco, essendo enorme, è un grandissimo microfono e bisogna zittirlo in qualche maniera. Un flottante tende ad allontanarsi dalla superficie muovendosi e risuonando dove non esiste audio nonostante sia sollecitato dai rumori ambientali. Tutto si muove insieme al disco cosi', dal punto di vista della puntina, il dico e' fermo.
Il telaio rigido opta per un approccio sismico: tutto è rigido e va montato su un mobiletto in calcestruzzo incollato a terra oppure messo su delle tre belle punte in acciaio che faranno dei bei buchi nel vostro costoso parquet.

L'amante del vinile questo non lo sa, per lui il giradischi è una macchina magica come abituato con il digitale, l'audiocassetta, la radio o il telefonino: schiscia il tasto e ovunque lo poni funziona “uguaglio”.

L'amante viscerale spesso possiede un piatto rigido disaccoppiato dal pavimento, stesso discorso per i flottanti piazzati in vicinanza delle casse. Giradischi spesso messi SULLO STESSO MOBILE LIGNEO o peggio di truciolatone dei woofer.
Il "bello", il suono "migliore", per gli amanti analogici e' spesso dato dalla microfonicita' derivante che aumenta i bassi e ne aggiunge coda per effetto larsen.

6)La scelta della pulizia dei dischi e' un'altro rebus. Io personalmente uso lo “svelto”, mooooolto diluito, con un pennello (ora immagino orrore in platea vinilica) e finale in distillata. Scusate, sebbene scese di prezzo le nitty gritty costano ancora oltre 1500E. 1500E preferisco metterli nelle casse. Mettetela come volete ma dopo un po di pulish pulisc a secco il disco sara' comunque sporco e rischiate di far danni. Soprattutto se e' stato dimenticato in giro. Pero' se parlate dell'essenziale pulizia ad uno della chiesa del vinile sviene. Boh, gente strana.

7) il bello del cavo.
molti dei vinilici parlano anche di cavi con superiorita' spocchiosa. Abbiamo gia' parlato dei 4 cavi che interessano all'HiFi  ma in questo cavo abbiamo il segnale piu' debole e corruttibile possibile (centesimi rispetto a qualunque altro), con i cavi che non possono pesare e non possono certo essere schermati seriamente o avere una bassa resistenza. Inoltre i connettori, bestia nera della perdita di segnale, non sono 2 come negli altri apparecchi ma sono ben 3 o 4. Capiamo da soli che  uno che fa autoerotismo con i cavi dovrebbe aborrire i giradischi.

Forse un esame di coscienza sulle fandonie che girano sarebbe d'uopo.
un giradischi puo' suonare molto bene ma necessita di
costi molto elevati, una cartuccia+stilo appena appena (da pezzenti) come la mia fineline (OM20), che non e' certo una koetsu oggi costa 300E. Un giradischi iperbasico costa 6-800E. Stiamo parlando di 1000E per accedere alla parte bassa delle caratteristiche.
manutenzione maniacale.
Un CD sbatti nel cassetto e hai grande performance ad un prezzo ridicolo. E, scusate, se abbiamo 1000E da buttare parliamo di un CD HiEnd, non della base.





17 commenti:

masand ha detto...

Post molto bello che spiega bene quando finti saccenti ti si gongolano dicendo che lo ascoltano vinile perché a loro piale LA MUSICA, poi domandi cosa hanno e ti rispondono con pezzenterie che difficilmente arrivano oltre i 200€ (quando va bene)!!!!

Stefano ha detto...

Io penso che chi ha a casa giradischi in vinile debba essere un appassionato alla stregua di chi possiede auto storiche, da curare, rimirare e mettere a punto fino alla mania, magari accoppiato ad un pre+finale valvolare da mettere a scaldare almeno 2 ore prima, in modo che l'"ascolto" e' solo il dettaglio finale di tutto un "rito cerimoniale" che e' poi il fine ultimo reale della passione. Come il "giretto in centro ai 2 all'ora" e' l'epilogo di ore ed ore passate in garage a mettere a punto ogni singolo dettaglio di motore e carrozzeria di un'auto storica.
Ovvio che il "cultore" del vinile, poi, quando vuole ascoltarsi semplicemente musica, accende il proprio impianto "normale" e in 10 secondi sbatte dentro il CD e se lo gode sdraiato in poltrona, visto che oggi per andare a lavorare non ha usato la "Fiat 500 del 1957" ma ha usato una normalissima berlina.

Chi compra oggi un fintoimpianto nuovo da vinile e' come chi compra una Fiat 500 nuova.
Non ha capito niente. Ne' di uno, ne' dell'altra.

Anonimo ha detto...

Secondo me i vinili possono avere due vantaggi, entrambi correlati alla loudness war.
1) I vecchi vinili suonano meglio dei primi CD, che sono senza loudness war, ma con tecnologie ancora molto grezze per il passaggio analogico/digitale.
2) Ci sono casi (come l'ultimo remastering di Lucio Battisti) in cui viene usato un master specifico per il vinile e la sorgente e' veramente buona. Il vinile non permette di suo troppa loudness war, per motivi puramente meccanici e quindi suona, in teoria, meglio del CD (dove un po' di tosatura e' inevitabile).
Resta pero' valido tutto quanto scritto nel post, cui bisogna aggiungere che i meravigliosi LP che ci vendono adesso, a 180 grammi, sembrano fatti usando vinile tratto dai copertoni. Piu' scricchiolii che musica. Ne ho comprati alcuni, e ho gia' rinunciato :-(
Fred

blu-flame ha detto...

Il vinile non permette di suo troppa loudness war?
anzi, al contrario. Le grandi dinamiche sul ££ erano difficili da raggiungere
Il vinile e' gia' un pochino compresso.
Poi che magari il master non venga compresso troppo perche chi ha un giradis danno per scontato non ha un coso 7.2 da 2000W(reali 15W) ma ha delle casse da ben 20W tutti insieme.

Anonimo ha detto...

Il punto è che le case discografiche, fiutato l'affare, si sono messe a fare uscire versioni diverse di uno stesso brano in relazione al supporto. Spesso per l'edizione in vinile tirano il collo alla dinamica disponibile, per il tripudio dei fanatici del DR. Ho anche il fortissimo sospetto che, partendo dallo stesso master, per l'edizione in vinile alterino i mixaggi apposta per fare percepire una evidente differenza rispetto alla versione digitale; ovviamente l'avveduto audiofilo noterà la differenza e la attribuira alla superiore qualità del vinile...

Anonimo ha detto...

Si', penso che l'anonimo prima di me abbia ragione. Su una cosa devo puntualizzare: da quanto ne so dovrebbe essere prassi comune preparare un master diverso per supporti diversi, e i vinili fatti con lo stesso master del CD suonano veramente male: gli stessi difetti sonori del master CD + i problemi del vinile.
Ed e' sicuramente vero che la dinamica offerta dall'LP e' inferiore ai 96 db del CD, come dice blu-flame. Quindi, visto che di cd se ne vendono sempre meno, ecco che si propone di nuovo l'LP che viene sfruttato al massimo. E che puo' alla fine suonare meglio del CD.
Per quanto riguarda il DR, ebbene si': io sono un fanatico del DR. Ho sentito troppa musica nelle versioni compresse e no, e quella compressa suona invariabilmente peggio. Ormai capita anche sulla classica: ho acquistato un blu ray pure audio 24-192 megatroni, che suona PEGGIO del CD di qualche anno fa: suono meno convincente, strumenti meno localizzati, dinamica inferiore. Pura medda, non pure audio.

Max Depo ha detto...

Che poi... a dire il vero, quegli impallinati del vinile, io li vedo solo che se la tirano come un trattore per l'oggetto, il disco, và che collezione figa che ho, guarda, ho the division bell originale... poi però ascoltano con l'iphone degli orridi MP3 scaricati sa il demonio dove... e rigorosamente con gli auricolari.

Anonimo ha detto...

vinile, CD ecc, si può discutere.

Nel frattempo che ne diresti di modificare la impaginazione del tuo interessante blog ed eliminare lo sfondo nero?

blu-flame ha detto...

Caro anonimo
L'impaginazione e' quella standard di blogger e ho sempre trovato rilassante l'inverse. Non sono l'unico, anche il santo e scalzo stallman pare che scriva e legga in tal guisa.
Comunque i browser hanno un icona per leggere white paper
https://support.mozilla.org/it/kb/modalita-lettura
o puoi banalmete evidenziarlo se usi una vecchia carrampana.
Oggi va di moda il bianco, prima era il nero e prima ancora tutti i colori dell'universo. Come poi non ricordare il periodo "fotografia di sfondo" o ghirigoro ripetitivo.

Lo sfondo nero, in teoria, dovrebbe essere piu' rilassante se non hai un lcd impostato con "perforazione retinica".

Visto che blogger ha cambiato ache l'editor facendolo divetare bianco magari ci penso se rieso a trovare un tema che non mi sembri triste.

OlatusRooc ha detto...

Parere:
i colori secondo me sono ottimi, più o meno quelli che uso per lavorare. Lo sfondo bianco lo trovo accecante persino sul mio schermo del 2003 (ormai piuttosto "spento").

Anonimo ha detto...

Lascio anche il mio parere: bianco su nero va benissimo. Ma quando scrivi rosso su nero diventa illeggibile se visualizzato su tablet o cellulare.
Fred

Anonimo ha detto...

Lo sfondo va benissimo cosí secondo me...
Non stanca gli occhi
Matteo

Mino ha detto...

Quando leggo nei forum in rete del ritorno del vinile , o vedo su You Tube i video fatti dagli appassionati , vedo gente che passa metà del loro tempo libero a lavare dischi, regolare puntine, contrappesi e quant'altro.
Quando poi fanno una dimostrazione coi loro dischi, cosa mettono sul piatto ? "Dark side of the moon" dei Pink Floyd, o "Brothers in arms" dei Dire Straits.
Per loro il tempo si è fermato agli anni ' 70 / ' 80 ; tutto quello che è successo dopo, musicalmente e tecnologicamente parlando , lo ignorano del tutto.
Se io dovessi scegliere i miei ascolti in base alla grammatura o la qualità di stampa dei dischi, credo che ascolterei il 10% della musica che ascolto oggi. Mi fa una tristezza il solo pensarci.

GIOVANNI BAIETTI ha detto...

I dischi in vinile sono la materializzazione della tecnologia, applicazione di teorie matematiche e fisiche prima solo sulla carta. Il mondo progredisce e nuove teorie, prima solo sulla carta, hanno trovato la tecnologia in grado di materializzarle in pratica. E' e sarà sempre così. Sicuramente c'è molto da fare per migliorare nel campo della riproduzione sonora, che rimane una fotografia della realtà. Non siamo affatto arrivati. Chissà cosa avverrà in futuro !
Ho circa 200 LP di classica e 50 di moderna. Mi piacciono ancora, danno soddisfazione, li ascolto volentieri (di recente ho messo a punto, spero abbastanza bene, il mio giradischi). Ma se il lettore di CD e il CD sono di buona qualità, non c'è storia. E' normale che sia così, con buona pace degli irriducibili. Il resto è "calda" e "piacevole" distorsione armonica pari.

Anonimello ha detto...

Per curiosità, hai mai ascoltato la "puntina" ottica? Avevo letto anni fa qualcosa ma non ho mai avuto occasione di vederla dal vivo, e sinceramente non so se era uscita dallo stadio di prototipo e sia stata effettivamente commercializzata

GIOVANNI.BAIETTI ha detto...

Avete chiaro i seguenti aspetti ?

Dalla bobina magnetica analogica (o il file digitale) originale viene generato il segnale elettrico analogico che pilota la puntina da taglio, non prima di aver subito una equalizzazione elettronica secondo la curva RIAA (inoltre la bobina magnetica utilizzata può essere una copia di quella originale, gelosamente custodita dalla Casa Madre).
Il "Disco Master laccato positivo" non è prodotto dal tornio di registrazione in un'unica copia: nel caso si debbano produrre decine di migliaia di dischi in vinile, occorre un buon numero di "Dischi Master Metallici negativi" per le varie stamperie (ciascuno col suo numero seriale univoco), ciascuno dei quali è ricavato in stamperia univocamente da 1 "Disco Master laccato positivo" che poi, essendosi deformato, viene scartato.
Un "Disco Master laccato positivo" in linea teorica può essere ascoltato ma è troppo tenero e delicato per non degradarsi subito e quindi non lo si fa.
I "Dischi Master laccati positivi" dello stesso titolo, viste le regolazioni micrometriche fatte dai vari ingegneri, che si possono anche susseguire nel tempo, in base alla loro esperienza e sensibilità, possono differire l'uno dall'altro per molti aspetti, tra i quali la distanza tra i solchi, la profondità di incisione, lo stato d'usura della puntina da taglio, i piccoli difetti.
Ne consegue che i ricavati "Dischi Master Metallici negativi" già differiscono tra loro: possono già essere usati come "Stampatori" ma quasi sempre non lo si fa, se non per serie limitate.
Per produrre decine di migliaia di copie, invece, a ciascuna stamperia viene fornito 1 "Disco Master laccato positivo" da cui essa ricava 1 "Disco Master Metallico negativo", definito "Padre".
Dal "Padre" la stamperia genera un "Disco Metallico positivo" definito "Madre" che, essendo robusta, viene ascoltata per verificarne i difetti (dal "Padre", che così viene preservato in stamperia, si possono generare altre "Madri").
Da una "Madre" vengono prodotti numerosi "Stampatori" ("Dischi Metallici negativi" simili al "Master Padre", ma con un passaggio in più), che sono quelli usati veramente per pressare i Biscotti gommosi e produrre fino a 1000/1500 dischi in vinile per "Stampatore", pronti per il controllo, il confezionamento e la vendita.

Immagino che l'impronta dell'impronta dell'impronta dell'impronta dell'impronta non possa suonare bene come la bobina magnetica analogica (o il file digitale) originale.

Anche nel digitale, per la produzione dei CD, ma anche del file scaricabile, ci sono diversi passaggi prima di arrivare al prodotto finito, a partire dalla elaborazione software del file originale: nessuno ha la certezza che il file originale non abbia subito manipolazioni software prima di arrivare in pasto al nostro lettore. A rigore dovrebbe essere almeno possibile un controllo bit a bit tra il file originale e il prodotto finito (tasso d'errore). Ma a noi il risultato di tale controllo, supposto che venga fatto, è tenuto ignoto. E CD difettosi (con pits errati, campioni in saturazione, difetti di fabbricazione), almeno come prodotto finito, posso garantire che esistono in commercio, e poiché funzionano, la gente non se ne accorge e se li tiene.

Siamo in balia e ci scanniamo su un argomento di cui in verità siamo molto ignoranti !

GIOVANNI.BAIETTI ha detto...

Il fruscio periodico.

Certi vinili nuovi di zecca a ogni giro fanno sch sch sch sch sch sch sch ....
Il rumore di tracciamento ha origine sia nella fabbricazione che nell'uso successivo.
Usano a volte vinile riciclato di dischi invenduti tranciando prima il tondo delle etichette o più semplicemente quello tranciato via dai bordi.
Usano anche vinile nuovo ma di minor purezza, oppure anche tolgono precocemente il vinile appena pressato dalla pressa ancora calda, per risparmiare 5/6 secondi di ciclo per ogni LP: l'acqua non ha ancora fatto raffreddare bene i dischi pressatori e il vinile si stacca filando (microscopicamente). Delle strane macchie indelebili sono visibili sulla superficie del disco in vinile e non si tratta di muffa. Queste macchie genereranno fruscio periodico per sempre.