lunedì, dicembre 05, 2016

il peone bio costruire



Il problema del “tutti connessi” e che è diventato semplice accedere a questi nuovi media.
Dopo l'abbuffata di siti con flash, che ho sempre odiato e non ho mai installato su nessuno dei miei personal computer, adesso abbiamo nuovamente un'invasione data dai siti per costruiti stile WordPress e jomla potenziati dai social media.

La facilità di accesso da un lato, come dicono i propugnatori, causa la possibilità a tutti di poter entrare sul mercato e questo è una cosa di per sé molto bella e onorevole.

Dall'altro abbiamo il 90% della popolazione che odia qualsiasi tipo di novità se non è spacciata come cool. 
Esempio classico il grillino che dice di odiare computer ma in tasca possiede una workstation.
Se uno odia i computer perché se li porta in tasca uno ventiquattr'ore su 24 come giocattolo preferito?

Alla stessa stregua l'ignorante informatico vuole non solo il sito aziendale ma anche i passaggi sui social media. 
Cosa siano questi social media lui non sa, ma il suo consulente di fiducia, generalmente un cugino, gli hanno detto che lo usano tutti e li bisogna esserci.

Il problema di questa situazione e che comunque questo ignorante cercherà di salire in groppa spendendo meno soldi possibile e affidandosi a chi costa meno.

Non è un segreto che delle foto ben fatte cambino radicalmente l'impatto sia che questo sia sul Web o che continui a essere cartaceo.
Ma se per fare una tiratura di un catalogo si spendevano pacchi di soldi grazie all'accesso facilitato è possibile realizzare un sito che verrà visto da milioni di persone con 50 euro annui. Spesso i realizzatori di siti non sono aziende delle proprie ma liberi professionisti, spesso senza partita Iva, che tirano su alla bene e meglio dei PHP predigeriti.

Quando hai speso solo per la stampa 20 o 30.000 euro, per la distribuzione altrettanto appare ovvio che vuole un prodotto di qualità per non buttare via quella valanga di danaro. Paghi un fotografo, paghi un grafico e paghi gente che ti faccio vedere in qualcosa che ne valga la pena.
Quando tiri su un sito tre digerito che ti costa 50 euro all'anno e 2000 euro fra foto e realizzazione magari non ti sovviene che il resto dovrebbe rimanere invariato.
Una cosa che vale 2000 euro deve continuare a valere 2000 euro per un ragionamento becero e non puoi certo spendere qualche migliaio di euro per un fotografo. Non c'è arrivi a pensare che l'oggetto e lo stesso di prima e la cura deve essere identica.

Il risultato è che poi sulle pagine di Facebook finiscono i link al sito Carlone

Per quanto uno possa essere stolto quando io leggo la particella BIO ho un sussulto come del resto quando leggo la parola 4K su di un televisore oppure la particella ECO stampata su di un SUV di merda. Nel mio cervello appare una scritta “stanno prendendo per il culo”.
A molti piace essere così drogati da prenderlo dove dico io, le recenti avventure americane di Lapo e tutti quelli che vorrebbero la legalizzazione per poterlo imitare Sono tanti.
Ma forse io esagero e non dovrei arrabbiarmi quando equiparato alla maggioranza degli italiani.

Ma vediamo nello specifico come è strutturata la prima pagina che ho guardato:
LINK RIMOSSO


Io parto quasi sempre dal "chi sei" perché  a mio giudizio in base a come ti presenti racconti parecchio di te.

Le aziende peggiori non mettono nulla, solo dei disegni o di render comprati In stock sul sito qualsiasi.
Dopotutto se siete in cantina con le lampadine che penzolano da un soffitto non potete certo mettere qualcosa di più rappresentativo.

Un passo più in là ci sono coloro i quali fanno una foto dall'esterno del fabbricato facendo intendere che quella è l'azienda e non è solamente la stanza 421 bis, nello scantinato,  il loro luogo di lavoro.

Poi ci sono quelli che avendo un ufficio abbastanza grande sono riusciti a mettere l'insegna in fronte al fabbricato. Ovviamente il messaggio sottostante è che il fabbricato tutto di loro proprietà quando nella migliore delle ipotesi posseggono un piano in affitto mensile.

Il passo successivo è dato da coloro i quali pubblicano delle foto della produzione, del magazzino per dimostrare che effettivamente tutto esiste. Il come lo fanno e' MOLTO indicativo, piu' di quello che appare in foto.

Ovviamente in queste categorie esiste sempre la possibilità del furbetto che incolla il logo aziendale con porcoshop sul fabbricato oppure che mette le foto di un'altra azienda spacciandole per propria. Se dovete costare qualcosa di più grosso di 50 euro è facile scoprire chi bara.

Ovviamente la più importante foto della prima che arriva e qui vi faccio vedere una perla.



Nella foto tipicha da chi ha comprato una macchina fotografica che reputa di alto livello ma non ha la benché minima idea di come funziona una ripresa fotografica.
Da sempre mi fanno ridere coloro i quali spacciano per diversa una foto fatta con una macchina fotografica digitale e una analogica. Per chi ha provato utilizzare una diapositiva da 25 Iso vi assicuro che non è diversa da una macchina fotografica digitale: entrambe non perdonano.

È per questo che quando andava di moda essere dotati di pellicole di sensibilità ridicole, avevo un amico che quando non gli bastavano le Kodak Chrome da 25 se ne inventava da 12, io utilizzavo una negativa da 200 Iso che aveva una spettacolare gamma di grigi che mi permettevano di non pensare troppo l'esposizione.
I sensori fotografici per via del rumore non possono avere una grandissima gamma perché la parte bassa e assolutamente vietata e come mi faceva notare l'amico Gabriele Io tendo a sottoesporre poiché l'esposizione meno abbondante causa un maggior peso dei colori. Sul digitale però questa cosa spesso ti inchioda.

Tornando alla foto in questione tutte queste problematiche l'imbecille di turno non se ne neanche poste e non ha neppure utilizzato un cavalletto.
Un'immagine con un salto espositivo di una quindicina di stop ma compensata e qualunque fotografo degno di questo nome di potrebbe raccontare di almeno una decina di modi per farlo in maniera corretta.

La prima cosa che notiamo di questa foto e che è deserta. Nessuno lavora in questa azienda. Nuova riga
la prima sensazione che ci dà una foto deserta e che è stata preso un ufficio di un dentista, messa una targa con un luogo è scattato una foto facendo spostare l'impiegata. Almeno questo pensa il cervello in qualche suo anfratto. È per questo che si mette una modella per riempire la foto. 50 euro ben spesi per evitare che il cervello del visitatore pensi al deserto.


In un sito dove si martella con il fatto che si fanno ottimi impianti e non è necessario chiamare squadre esterne perché lo si fa bene, il paradiso del nastro adesivo del fil di ferro moderni. che si chiama fascetta, è un biglietto da visita molto interessante.

È una sottolineatura dell'incapacità progettuale nel pensare che non solo una scrivania deve avere un'alimentazione ma che è importante far finire a pelle d'orso la segretaria tutte le volte che esce per prendere un caffè.
Sarebbe bastato appoggiare momentaneamente l'obbrobrio alla parete.

Il perché venga ripreso un tavolino di merda e un divano in sotto esposizione cosmica non è molto chiaro sarebbe bastato dargli un calcio prima di scattare la fotografia.

Ma forse è da ripensare tutta l'inquadratura visto che di un'intera zona completamente buia ed isolata cui non entrerebbe nessuno se non scortato pesantemente forse non da giustizia alla macchina fotografica.
Non è chiaro del perché questa zona sia stata ripresa insieme al resto ma in particolar modo perché mai sia completamente buia come un angolo presidiato da uno spacciatore di crac nascosto fra gli schedari.

Con tutti i legnami che dicono di utilizzare la prima cosa che io ho visto è stato il triste pavimento economico e sporco.
Se devi fare una foto forse il caso prima di passare il mocio curando in particolar modo le fughe che se non sono nere in maniera compatta perché si è usato fare un bel contrasto sono banalmente lerce.
Anche in questo caso un bel 30 euro della donna di servizio di toglie d'impaccio. E comunque non è una presentazione seria per uno che viene a mettere sul piatto quei tre 400.000 euro per i vostri servizi.

Se mi spaccio come società super sfiga culla del design eccetera forse non è il caso di piantare una scrivania dalla dimensione non corretta sballata verso la sinistra tipica di un call center da pochi soldi.
Sicuramente il cugino ha messo lì un portatile della mela ma ciò non toglie che non è una pubblicità che sta vendendo scrivanie da poco ma è la presentazione di un'azienda che vende case. Case che vorrebbero essere di lusso. Si noti la differenza illuminazione tra la parte sinistra e quella destra in cui da un lato abbiamo una luce e dall'altra un rumore che fa paura. Ma questa è comunque l'unico oggetto che ha un'esposizione corretta in tutta la foto ed è probabilmente quello che si vuole vendere.Oppure no.

La targa nel bilancio di tutta la foto è sotto tono.
Quasi non si vede che esiste e quando lo si nota è completamente persa.
Qualsiasi fotografo degno di questo nome sa che andava limitata la lucentezza della scritta e ci sono almeno sei o sette modi di farlo che passano da quelli artigianali a prodotti espressamente costruiti che danno un risultato, ovviamente, perfetto.
Non aiuta neppure il colore della targa che fa sì che parte delle lettere vengano assolutamente confuse. Evidentemente anche la targa non è stata fatta da un grafico serio.
Eppure basta guardare qualsiasi programma televisivo seriale cui le targhe delle aziende immaginarie sono fatti persino meglio di questi che sono aziende reali.




Chi ha scattato la foto e probabilmente il classico personaggio che comprato una macchina fotografica con tanti pixel pensando che bastasse quello per causare una foto di alto livello.
Nella realtà è abbastanza semplice sottolineare che una macchina fotografica decorosa e il minimo disprezzabile per ottenere una foto decorosa ma, questo importantissimo, bisogna aver letto il manuale istruzioni.

A dimostrazione del fatto che è importante il fotografo: anche se avesse avuto in mano una Pentax 645 il cretino in bagno (ma perché si fotografano sempre in bagno io non lo capirò mai!) rimane un cretino nella stessa situazione della foto sopra: Non abbiamo la benché minima idea di come funziona una macchina fotografica: compriamo tanti  pixel



7 commenti:

enrico.gi.elle ha detto...

Mini corso di fotografia oggi in questo blog.

Vorrei però aggiungere che oltre a tutti i disastri fotografici descritti ve ne sono altrettanti grammaticali e sintattici in quelle 4 righe di presentazione: virgole come se non ci fosse un domani, periodi spezzati, accenti alla cazzo, frasi sconclusionate nell'elenco del "perchè sceglierci" (ovviamente con l'accento grave invece di quello acuto).
Infine la perla delle perle: la didascalia della foto dell'esterno che contiene quel "quindi" che da un senso di continuità con la scritta a sinistra.
Insomma un'azienda da cui tenersi ben alla larga.

Purtroppo viviamo nell'era del comunismo tecnologico ed informatico e purtroppo quando c'è di mezzo un qualunque comunismo sono sempre cazzi amari per tutti!
Per contro in mezzo a questa mediocrità è più facile emergere se si dedicano le giuste energie ed il giusto tempo.

Anonimo ha detto...

Voglio darti un consiglio: prima che qualcuno della società che citi se ne accorga, cancella il post.
Stai rischiando di beccarti una querela per diffamazione (a mezzo stampa).

blu-flame ha detto...

sulla diffamazione non penso di ricadere:
Non sto Diffamando l'azienda ma commentando la fotografia e del come e' ottenuta.
Dati squisitamente oggettivi come l'idiota nel bagno che e', oggettivamente, un idiota a scattarsi una tale foto ma soprattutto a condividerla. Certo definire un idiota idiota e' borderline... piu' di quello detto sugli ecobiomuratori.

Se uno fa una foto ORRENDA e la pubblica sulla mia pagina facebook lordandola di sua volonta' forse una reazione dovrebbe metterla in conto.
Quindi e' un'azione che e' partita da loro
"hei!, hai visto che sito figo il nostro?"
"no, e' un sito di merda con foto inqualificabili!"
A casa mia e' un'opinione legittima. Certo uno dovrebbe dire "a mio sindacabile diritto in base..." ma stiamo parlando di un blog cazzaro. No?

Ma anche ad essere cosi' svampiti da non considerare un'opinione o un'analisi tecnica per quello che e':
"Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti nello stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso."
A me una foto cosi' su di un sito FA INCAZZZZZZARE quasi quanto i televisori 4k

Per esisere una colpa deve esistere un dolo, ovvero l'abbassamento percettivo dell'immagine dei muratoriECOBIO. Peccato che sono loro a fare seppuku con un sito del genere (25 secondi ad ingrandire una foto). Ho solo messo il dito nella piaga.

Inoltre non solo questo non e' una testata giornalistica, sebbene alcuni giudici siano di contraria opinione, ma e', partendo dal titolo, un sito con un sarcasmo e modi fuoriscala. Certo ci sono stati idioti che hanno querelato noneciclopedia ma e' alquanto stolto.


Unknown ha detto...

Si fotografano in bagno perchè, probabilmente, è l'unico posto dove hanno uno specchio. Così col braccino riescono a prendere la figura intera, cosa che con la camera frontale dovrebbero avere un 10 mm equivalente.
O forse perchè essendo foto di merda è il posto più adatto...

Anonimo ha detto...

Anonimo dell 4:02 PM
"Non sto Diffamando l'azienda ma commentando la fotografia e del come e' ottenuta."
Non mi pare che parli solo della foto.
Inannzitutto parli di una azienda precisa con tanto di link dicendo che dal come ti presenti racconti parecchio di te

I riferimenti all'azienda e non più alle foto ce ne sono, eccome:
"In un sito dove si martella con il fatto che si fanno ottimi impianti e non è necessario chiamare squadre esterne perché lo si fa bene, il paradiso del nastro adesivo del fil di ferro moderni. che si chiama fascetta, è un biglietto da visita molto interessante."

Ed ancora
"È una sottolineatura dell'incapacità progettuale..."
"Con tutti i legnami che dicono di utilizzare la prima cosa che io ho visto è stato il triste pavimento economico e sporco."
"Se mi spaccio come società super sfiga culla del design eccetera forse non è il caso di piantare una scrivania dalla dimensione non corretta sballata verso la sinistra tipica di un call center da pochi soldi.
Sicuramente il cugino ha messo lì un portatile della mela ma ciò non toglie che non è una pubblicità che sta vendendo scrivanie da poco ma è la presentazione di un'azienda che vende case. Case che vorrebbero essere di lusso
"

Riguardo alla diffamazione a mezzo stampa, la giurisprudenza pare orientata nel considerarla anche nel caso dei blog.
Inoltre, la norma (art. 595 c.p.) parla di "a mezzo stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità"
In ogni caso anche, se non è a mezzo stampa o di pubblicità, sempre diffamazione sarebbe.
Il fatto di recarla a mezzo stampa o di pubblicità è solo un'aggravante.
Il mio è solo un buon consiglio, dettato dalla mia deformazione professionale da avvocato, che ti suggerisce che non ha senso rischiare. Per cosa poi?
Quindi vedi te.
Saluti.

Stefano ha detto...

A me, piu' che una "diffamazione a mezzo stampa" sembra un eccellente consiglio a dare coppie di calcinkùlo al creatore del sito finche ' non diventano dispari, perche' e' IL SITO STESSO che compromette la competenza e la serieta' della ditta. Essendo le considerazioni di Paolo le stesse che un utente potenzialmente in "target" (tecnico, acculturato, smaliziato e attento ai particolari) potrebbe fare.
A meno che, come le email phishing che mirano a utenti di bassa cultura che non si accorgono della sgrammaticatezza e inverosimilita' dei messaggi, non siano volutamente "trash" da scremare i troppo "high target" ed indirizzarsi ai mediocri con limitate capacita' di discernimento tecnico... Ma no, inutile attribuire a eccessiva scaltrezza cio' che e' benissimo spiegabile con la stupidaggine.

Una eventuale denuncia non farebbe altro che confermare queste due ultime ipotesi. Con tanto di coda di paglia dell'azienda...

blu-flame ha detto...

Gentile avvocato con tare simili alla mia (quando vedo un server chiedo subito dove siano i backup)
ho tolto il link e specificato

Io parto quasi sempre dal "chi sei" perché a mio giudizio in base a come ti presenti racconti parecchio di te.

Purtroppo il logo fa parte della foto e se sto brutalizzando una foto, e non un'azienda, e qualcuno ha voluto fare di una pessima foto il volto aziendale non e' colpa mia.

Se tizio srl usasse la rosy bindi come testimonial cosa ci sarebbe di male a massacrarlo?
Alla stessa maniera una foto del genere, tipica di utilizzatori di telefonino, e' ridicola e basta.

In questi giorni MS sta reclamizzando la piaga azure. Ti lascio immaginare i commenti su FB, fra i quali i miei, nel consigliare di installare magento o wordpress su quella roba anziche' su LAMP.
e' MS che si esposta mettendo sul mio profilo una bestemmia (costa piu' la licenza che tutto il mio lavoro e il necessario a farlo partire)
E' o non e', a tuo giudizio, istigazione al commento salace?

Se un'azienda vuole impattare duramente sul pubblico deve pensare che le scorie dell'impatto ci devono essere, altrimenti e' farwest.
LA nota catena di superiper che, giustamente, ha messo un ragazzo che veniva impalato per reclamizzare la vendita di tv FullHd?
https://lh3.googleusercontent.com/-CT-dFCaantk/TEGb2IAGb7I/AAAAAAAAAIE/Ck0KcIYhTi4cDP3n6o0pB6mtZCMf4VYhgCEw/w140-h95-p/incil2.jpg
avrebbe dovuto citarmi?

Lo so che la legge non possiede un'articolo per il senso del ridicolo ma dovrebbe.