lunedì, novembre 30, 2015

turismo al sud

Più volte mi sono scontrato con persone che abitavano al sud a proposito del fatto che a dir loro
il sud poteva campare (o sta campando) di turismo.

Abbiamo tanto mare BBeDDO,
abbiamo tanti alberghi,
abbiamo tante spiagge BBeDDe,
siamo bravi,
siamo belli BBeDDissimi.
In passato ci credevo, me lo hanno raccontato in tutte le salse, ma poi, visti i numeri...

Peccato però tutte le volte che io sono andato al sud, ovviamente ci sono delle notevolissime eccezioni, ho trovato situazioni quanto meno incresciose come poca pulizia o addirittura pozze di piscio in mezzo a una sala da pranzo come avviene in un paio di locali molto costosi a Lampedusa.
Il sindaco di Lampedusa dice che e' colpa dello stato se hanno "pochi" turisti.
Mah.

Detto questo,
la qualità dei servizi,
il costo e
la cortesia
al sud italia non erano, mediamente, a livello di una meta consigliabile. 

Personale alberghiero che non parlava neppure l'italiano: io il dialetto siciliano non lo comprendo, mi spiace (ti guardano offesi). Capisco piu' lo spagnolo.
Mi dispiace ma per me Camilleri non scrive in italiano, mi ci vorrebbe la traduzione a lato per molte pagine.
Figuriamoci servire a tavola dalla parte giusta.
In pratica sono in grado di servire correttamente solo conterranei.

Detto questo in alcune località si ritrovano in estate parecchie persone.
Come mai?
Perche'?
Quante sono?
Possono mantenere la popolazione indigena?

Il sud Italia è la terra di origine la maggior parte degli italiani che però passano 11 mesi in altre località per lavoro: lombardia, piemonte, veneto...
Succede quindi che la maggior parte del turismo in realtà non è turismo ma un ritorno a casa per salutare parenti.
Molti infatti affittano presso parenti o addirittura vengono ospitati da questi ultimi o comunque se devono andare in albergo scelgono località che soddisfino questa esigenza.

È anche vero che una persona che si comporta in questa maniera non è un turista del tutto: infatti non richiede quei servizi, come ad esempio il noleggio auto, che normalmente sono molto richiesti in una località turistica. Cercare di noleggiare un'auto o un'imbarcazione (anche un banale pedalo') per esempio in molte località turistiche del sud è piuttosto difficile nonostante la grande quantità di persone che ci sono in spiaggia.

La stessa cosa si potrebbe dire dei ristoranti,
della mancata presenza dei fast-food (importantissima per alcune tipologie di fruitori),
ed in genere anche di trasporto cittadino da e verso i pochi aeroporti esistenti
presenta delle lacune che non è sbagliato definire enormi.

L'appoggiarsi poi a questo tipo di “turismo” forzato è una bomba a orologeria poiché una volta che i vecchi crepano oppure qualcuno comincia a fare i conti scoprendo che la cosa non è così conveniente in Sicilia oppure in Puglia... con il cavolo che ci torna.
Torna a trovare chi? Il cugino con il quale ti litighi la casa dei nonni?

Perché al sud sono abituati a pensare che meglio prendere un euro fregando qualcuno che farsi fare un assegno da 1.000.000 di dollari fornendo un servizio. E' un peccato perche' conosco anche gente valente.

Quando si arriva in alcuni aeroporti del sud i carrelli portavaligie non ci sono perché vengono gestiti dai portabagagli abusivi che vogliono l'obolo.
Questo è molto noioso come del resto il fatto che altrove per evitare la sparizione del carrello hanno messo come al supermercato la monetina ma non si può estrarre perché viene bloccata da un tarocco per poterla rubare.
Causare il malcontento di uno che vuole portarti 3000E per volta ruBBandogli 1E? 
Geniale, non trovate?

Ancora le tratte di connessione di aeroporti, spesso molto sporchi, vengono pagate dallo Stato italiano ma magicamente non sono disponibili per il vostro volo perché MAGICAMENTE non sincronizzate con gli arrivi.
Ovviamente arriverà un tassista con una offerta di viaggio “scontata” rispetto al tassametro. A quando metteranno gli scontrini anche ai costosissimi tassisti italiani?

In pratica i turisti non hanno bisogno di conoscere il territorio per capire: appena sbarcati hanno il primo grande impatto dell'Italia che froda.

Si potrebbe continuare così a narrare le piccole furberie continue con cui si ha a che fare per l'intero soggiorno, la mancanza di qualsiasi cosa che non sia dormire e mangiare (a caro prezzo entrambi).

Parliamo dei prezzi?
L'ultima volta, 2007, per un B&B ad Otranto, citta' sfregiata da incompetenti, il costo era pari a vitto (3 pasti), alloggio, aereo, transfert e agenzia in almeno 200 localita' in 4 stati.
Per poi trovarsi senza possibilita' di movimento visto che nella citta' del Salento le auto non si noleggiano.

Ma anche mangiare dormire possono presentare dei problemi: se arrivate ad esempio a Santa Maria di Leuca come a reggio calabria in barca scordatevi di poter ormeggiare come avviene nel resto d'Europa ma soprattutto sarà impossibile acquistare generi alimentari di qualunque tipo.
L'unica soluzione sarà farsi amico con un paio di biglietti da 50 euro un qualche personaggio che “passava di lì per caso”  dopodiche' costui vi tratterà come fratelli.
È lo stesso stronzo che minacciando il vicino supermercato eviterà che quest'ultimo faccia servizio a domicilio al posto barca.

Parliamo della provincia di Agrigento? Buahahaha (inserite l'eco).
Essere al porto e aspettare 8 ore: Andare alla valle dei templi (6Km, fattibili a piedi se non hai le valigie)? Non se ne parla! Nessuno sa come fare se non “ho un amico che...” (con fare cospiratorio). Il taxi ti chiede 100E e non ci sono depositi.
Tu, l'amico, il taxi e la valle dei templi andate a FANC. Dicono che e' bella ma io non ci sono stato.
Next time consiglio RODI: e' disastrata ma ci sono autobus a raffica e un mezzo a noleggio (2,3,4ruote a motore e non) e' disponibile alla sola alzata di mano e con 100E noleggiate un'auto 3 giorni.

Molti miei conoscenti non vanno piu' in vacanza in Italia e quando lo fanno spesso sono zone o strutture non gestite da locali.
In pratica al sud non esiste il turismo.

Se vi sembra follia il fatto che dico che al sud NON ESISTE IL TURISMO proviamo a vedere un indicatore preciso confrontabile che si puo' verificare in molti modi: dei miliardi di persone che abitano il pianeta quante vengono in vacanza in italia e dove?


La prima regione,non è certo dotata spiagge caraibiche, è il
Veneto 10.471.016 turisti . Non è certo un numero pazzesco ma è molto importante. U soli e U mari non ce stanno. fanno 10 milioni di turisti con il nebbione ma anche le piste da sci e venezia.

Al secondo posto troviamo una regione dotata di un paio di laghi in cui i crucchi amano soggiornare sapendo di essere trattati ad un certo livello e le piste da sci.
Lombardia 6.989.200

Lazio 6.664.244 Presenze, nonostante la pompatissima Roma e altre menate, non riesce a volare così alto ma rimane dentro nel medagliere.

WoW, dove sono tutti quelli che dicono che vivono di turismo? Adesso arrivano.

Toscana 6.747.165 La medaglia di legno pertocca alla Toscana con cui c'hanno frantumato gli zebedei su quanto è bella. Medaglia di legno: ricordiamocene quando se la tirano.

Il Trentino-Alto Adige 5.299.763
Sarebbe praticamente la medaglia di cartone ma fermiamoci un attimo a pensare. Il Trentino Alto Adige ha una superficie pressoché insignificante rispetto alla sicilia (meta') con una popolazione ancor più ridotta. Se poi pensiamo che le zone abitabili sono irrisorie e l'accesso e viabilita' conseguenti.
Non ha mare, non ha sole, non ha una grossa città fornisce attrazione come potrebbe essere Roma, napoli o la città di Venezia.
In effetti, pero', quando vai in Trentino scopri che si sta proprio bene per quanto gli indigeni siano un pochino scostanti ma parlano italiano, tedesco e inglese sebbene con quell'accento un pochetto crucco.

Emilia-Romagna 2.504.803 L'Emilia-Romagna si vede bene che comincia a non attrarre più così tanta gente come succedeva tanti anni fa. Ma forse la nomea Italia comincia a farsi sentire.

Campania 1.876.610
Sicilia 2.003.018
Da questi due dati si comincia a intuire che non basta avere un posto carino per fare turismo.
La campagna è una regione piuttosto ampia per non parlare poi delle dimensioni che assume la Sicilia con stupende isole annesse. 
Ma carino non basta.
Giusto per capire quali sono le dimensioni del flop siciliano: se si prendono i dati degli anni in cui non fanno uno sport chiamato “sparare  al turista” la sola cittadina di sharm el sheikh su di una spiaggia lunga circa 4 km riesce a sfiorare 1.000.000 di arrivi. Tenuto conto che a non tutti interessa l'area protetta di Ras Mohammed e si è praticamente in mezzo al nulla e' record. In proporzione la Sicilia dovrebbe macinare quei numeri settimanalmente, non annualmente.
Perche' ad un turista avere un lontano rischio di esssere accoppato non e' bello, ma andare a napoli e avere la certezza di essere derubati e' peggio.
Insomma a nessuno interessa Napoli: o e' racchia o e' abitata da scimmie drogate.
Piuttosto che "vedi Napoli" muori.

Ma c'è di peggio.

Il Piemonte con la Fiat probabilmente non ha interessi a definirsi una regione turistica.
Piemonte 1.490.737

Liguria 1.685.872
Anche la Liguria molto deludente in pratica più che un vero e proprio turismo attira più i vecchietti Milanesi e torinesi che vogliono svernare magari affittando una casa in nero. In effetti basta andare sul litorale per essere presi da una tristezza infinita di grattacieli disabitati detti seconde case.

Friuli-Venezia Giulia 1.027.529
Anche in questo caso ci troviamo a che fare con una piccola regione che è grande un terzo della Sicilia che però macina bene nonostante non abbia spiagge, non abbia entroterra e soprattutto non abbia tutte quelle foreste così ben curate da migliaia e migliaia di guarda boschi come la sicilia.

Sardegna 1.002.046
Anche la Sardegna non macina così tanto. Ci sono intere coste di decine di kilometri Assolutamente deserte. In pratica il 90% del turismo si concentra nell'arco di 30 km, di cui la maggior parte gestito da forestieri, ed è già buono che vi parlano in italiano. Uno straniero non saprebbe neppure come fare ad interagire, una tristezza che condivide con il sud.

Umbria 633.083
Glissiamo?

Puglia 607.998
Anche la Puglia sono bugiardi quando si danno tante arie per non far passare un tubo del gas perché rovinerebbero il turismo scardinando completamente l'economia locale: dimostra che sono tutte balle. Sono le presenze che si competono a una citta, non a una regione.

Marche 389.313

Valle d'Aosta 344.385 Qualcuno può ricordare che una regione insignificante dall'accesso molto difficile macina comunque questi numeri?

Calabria 254.330
Abruzzo 188.658
Basilicata 70.550
Molise 12.924

Queste quattro regioni sono semplicemente la vergogna del sistema italiano. I calabresi che tanto si sono lamentati per i lavori di un ponte che probabilmente non si farà mai (rovina il turismo!). Oppure che non hanno voluto cedere per l'expo' un paio di mesi i bronzi di riace perche' avrebbero perso un sacco di turisti
QUALI turisti? 
Diamogli 2000 euro e sti bronzi portiamoli stabilmente in veneto! Come minimo faranno una navetta aerea da berlino con degustazione delle acque del Po e visita a Venezia in elicottero.
La basilicata fa meno di 200 visitatori stranieri al giorno. SONO NUMERI DA PIZZERIA.
Esistono anche i chioschi del gelato come il molise che offre 30.



TOTALE 50.263.236 (anno 2013)
si, avete capito bene, il veneto fa il 20% del totale e il nord italia macina la meta' del turimo italiano, se poi ci infiliamo la romagna....

Il sud italia non fa turismo.

I turisti gli fanno schifo.


Qualcuno leggendo questa statistica mi ha detto che è di parte perché prende come riferimento gli stranieri.
Eppure e' un modo semplice per fare conteggi.
E' semplice perche' i numeri sono CERTI.
Evidentemente il mio ragionamento di avere dei numeri certi utilizzando coloro i quali possono essere facilmente conteggiati non sembra filare.
L'interpolazione non e' ammessa.


A questi geni della lampada fornisco un' altra statistica che semplicemente conteggia posti letto sommando gli alberghi agli ostelli al bed& breakfast e tutte quelle attività professionali che creano quello che si chiama posto letto lasciando escluso solo gli appartamenti di proprietà e degli enti di ricovero.

In pratica, escludendo la residenza, la seconda casa, la casa dei nonni, del cugino o dell'ospedale, della galera e dell'ospizio tutto resta posto letto.

Il ragionamento e' semplice: esiste ricettività, ovvero uno costruisce un albergo (un B&B...), solo se in quella zona la capacità e' insufficiente. OVVERO ci sono posti letto solo se uno va a dormirci.

2011 - PER REGIONE
Piemonte
185.754
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
154.326
Lombardia
345.279
Trentino-Alto Adige
385.918
Bolzano
220.571
Trento
165.347
Veneto
708.001
Friuli-Venezia Giulia
140.701
Emilia-Romagna
442.087
Toscana
523.583
Umbria
88.477
Marche
194.405
Lazio
298.400
Abruzzo
111.552
Molise
11.435
Campania
212.044
Puglia
249.784
Basilicata
39.040
Calabria
195.141
Sicilia
195.839
Sardegna
207.002

bizzarro, no?
Grossomodo le cifre raccontano storie simili alla prima, non trovate?


Mentre compilo questo affare (sett 2015) un tg nazionale dice la seguente stronzata:

la Campania, con 7 milioni e mezzo di visitatori, a far registrare tra le regioni del Sud la migliore performance nel settore del turismo legato ai beni culturali. Al secondo posto, la Sicilia...






(tutto con un tono soddisfatto e gaudente e con parole che dicono che abbiamo preso li denari e senza specificare come sono conteggiati: magari sono le auto passate in autostrada!)


Cavolo e' un po come dire che


fra le peggiori, nell'accezione di quelle senza tonsille, e con l'itterizia, l'atleta Pallina e' giunta prima!


Prima al 140simo posto su 141.

Comunque anche 7 milioni di visitatori e' una merda!

Il louvre da solo ne fa 9 milioni all'anno!

Mi vuoi dire che tutta la campania e' buono che venda come il louvre?

Anzi MENO.


Volete altri dati?


Per repubblica (si non ridete e' ufficialmente un giornale) siamo re delle presenze in europa.
Stiamo er numero uno aho' NNveddii.
4 articoli su sta meDDa....

Poi leggiamo sulla documentazione rilasciata l'anno prima (come fai a conteggiare migliaia di fonti in sono 30 giorni?)

UNWTO 2015 dati 2014

in spagna fanno 66 milioni di presenze internazionali e
la francia 84.
Italia 51 (confermando di fatto il dato precedente. Come vedete numeri certi e non siamo certo neppure nel podio)

La turchia (il loro governo) ci fa sapere che nonostante abbiano piu' di qualche problema ricevono 34 milioni di stranieri di cui 800.000 italiani.

Perche?


Perche nonostante le dimensioni, i problemi, la guerra, intere zone rurali eccetera se vai a bodrum o ad antalya alla reception non ti parlano in dialetto turco delle regioni montuose incomprensibile a chi e' di Instambul ma parlano tedesco, inglese e qualche volta italiano.

In piu, non contenti di non averti rubato la valigia (come a malpensa), ti tocca scoprire che hanno dei camerieri: sanno da che parte si serve!

Mi pare ovvio concludere che le regioni del sud hanno molte persone che
ritornano a casa DURANTE le vacanze
ma
non hanno gente CHE VA IN VACANZA da loro.


Gli italiani che non tornano al paesello vanno all'estero.


In pratica spiega perche il Spagna, in Tunisia, in grecia (85 milioni, ma non eravamo il numero uno?), Croazia (93 milioni, ma non eravamo il numero uno?) eccetera ci siano PALATE di italiani, tedeschi, inglesi...

In pratica il turismo non esiste nel sud italia, non esistono strutture, accoglienza, gente preparata e insomma non esistono stranieri che ci tornano volentieri.


Anzi non esistono TURISTI che ci tornano volentieri.


La prossima volta che qualcuno vi dice che al sud vivono, possono vivere, di turismo sapete che potete buttarvi per terra a ridere (o piangere)....


Al sud i turisti non li vogliono.


Non esiste turismo al sud Italia.

E' un fatto.

lunedì, novembre 23, 2015

stele rosetta



A me piace inventare.
Però per inventare bisogna saper fare al contrario di quello che dicono i pseudo intellettuali per il quale tutto proviene dall'interno.

è inutile che tu sogni di fare un mobile, in casa mia diversi sono fatti dal sottoscritto, sedendoti ad una scrivania senza averne mai realizzato uno. Prima guardi cosa hanno fatto gli altri, li analizzi, cerchi di comprendere il prodotto e il processo.
Dopo puoi realizzare.

Bisogna però ricordare una cosa che spesso vengono dette queste cose per illudere gli incapaci di essere capaci di fare qualcosa senza fatica: se vi sembra di ricordare la pubblicità di t
re quarti delle aziende di software,
oggetti per il fai da te,
automobili e
quant'altro siete sulla buona strada
se poi aggiungete i Grillini siamo aPPosto.

Oggi vi voglio parlare della cucina,
Non sono un grande cuoco però me la cavo.

Molte volte leggendo le ricette si butta via molto del tempo perché non sono giuste.
Per fare un libro con solo un centinaio di ricette che non siano diverse versioni della stessa menata, cosa che accade abbastanza spesso, occorre parecchio tempo.
Per esempio per fare panettone a me è stato necessario metterci più di un mese per arrivare alla ricetta giusta che viene eseguita nell'arco di quattro giorni.
Il brasato, una ricetta che sperimentero' breve, ha un tempo di esecuzione piuttosto lungo.

Persino il pan di Spagna, il vituperato pan di Spagna, se fate la stupidata di andare su Internet ne vedrete almeno 300 versioni diverse di cui più o meno funzionanti sono circa un quarto ma solo il 10% sono effettivamente la ricetta del pan di Spagna.

Insisto sul pan di Spagna perché è una delle ricette più antiche che vengono comunemente usate tutti i giorni e deriva da un tempo in cui non esisteva il lievito chimico eppure molte ricette che trovate in siti molto osannati dicono che è necessario l'uso di questo aiuto che in realtà fa diventare salato e gommoso quello che dovrebbe essere lo strato di alcune torte abbastanza diffuse.

Quindi abbiamo un grosso problema: il 90% delle ricette pubblicate non funziona.

La prima cosa che ho imparato leggendo le ricetta e che si tratta di esecuzioni tipiche di un laboratorio: parliamo di fisica come l'evaporazione, di chimica come la ionizzazione e procedimenti irreversibili come la trasformazione delle proteine.

Molte di queste procedure sono assolutamente identiche a quelle di un laboratorio funzionano solo in parametri molto stretti: Quante volte avete sentito leggende metropolitane su come montare la panna ma soprattutto rimedi che peggioravano la situazione?

Questo è avvenuto perché nelle cucine ad un certo punto è stato detto che non serviva cultura, la cultura avrebbe dovuto essere solo quella del latino o comunque di prima del 600 e tutto quello che veniva dopo era male. Mi dispiace non puoi cercare dentro di te' una verita' sugli albumi, salvo che tu sia una gallina. Forse e' questo l'insegnamento? Puoi crederci sono se sei un gallinaceo?

In realtà quello che è avvenuto dopo ci spiega perfettamente del perché la panna vada montata ad una certa temperatura e che bisogna controllare le impurità e la percentuale dei grassi.
Questo in cucina stava avvenendo fino a circa gli anni 30 e poi è sparito: la fisica la chimica sono cose che bisogna dire diverse dalla cucina.

Così ho imparato a scoprire primo colpo d'occhio almeno il 50% delle ricette sbagliate: basta vedere le unità di misura.
Quando si misura un cibo come la pasta che può essere variabile in volume con i litri la ricetta automaticamente è errata.
Quando si usano locuzioni del tipo “quanto basta” vuol dire che nessuno ha provato a farla.
Perché quando è stato aggiunto il sale, anche se sei andato ad occhio, potevi misurarlo prima di buttarlo dentro così da dare una base di partenza a chi arrivava dopo di te: i giganti sulle cui spalle noi sediamo.
È ovvio che se anziché un gigante ci troviamo un nano E ci sediamo sulle sue spalle anziché salire scendiamo. Se poi la ricetta non e' sta eseguita dal redattore ci sediamo sul marciapiede.

Ci sono però molte ricette che pur usando tazze e cucchiai sembrano avere una logica e rappresentano in lingua italiana all'incirca un 3-4%. In genere sono ricette di dolci e il fatto che non siano del tutto campate per aria lo si vede da come e' scritta da parte di esecuzione.
Com'è possibile tutto ciò?
L'altro giorno stavo cercando delle ricette giapponesi, giusto per complicarmi la vita, ovviamente scritte in inglese magari da americani visto che ci sono intere cittadine ripiene con una quantità di giapponesi enorme.
Dopo aver indagato parecchio ho scoperto una stele di Rosetta.
Gli americani, e anche in questo purtroppo dominano il mondo, hanno modo molto grossolano di far cucina. E si spiega anche perché non riescano a cuocere la pasta.

Siccome dovevano far cucinare tantissime persone completamente ignoranti come potevano essere sia i negri ex coltivatori di cotone come le bianchissime e biondissime mogli wasp svampite tante iconizzate da parte dei fumetti, si sono inventato un sistema molto semplice dal punto di vista manuale.
Prendi un po' di questo
mette insieme a quello
fra quell'altro.

Per fare questo basta fare dei contenitori che siano abbastanza disomogenei perché con un'unità di misura unitaria si riesca più o meno a far tutto.

In pratica come bambini si dice:
il coso rosso, tre di quelli gialli e sei di quelli bianchi.

Solo che per dare una parvenza di cucina sono stati chiamati con cose già esistenti come tazze, chiari, cucchiaini e boccali.

Questa causato due problemi a noi italiani: il primo quello più becero e il nostro “cucchiaio di zucchero”.
È abbastanza chiaro è ovvio che i cucchiaio da minestra che io ho ad esempio come volumetria e all'incirca doppio di quello di mia madre. Ma la cosa più divertente è che oggi ad esempio vanno di moda alcuni cucchiai che sono una volta in mezza il volume dei miei. In pratica un cucchiaio di zucchero dei nuovi cucchiai è grosso modo tre cucchiai di mia madre con un errore del 300%.

Imitare i modi di scrivere americani a quindi l'effetto di rendere assurde le ricette italiane.
Infatti quando io leggo un cucchiaio di zucchero la prima cosa che faccio è stracciare la ricetta.
La seconda assurdità sono quelle che io chiamo i traduttori.
Molti libri di ricette nostrane in realtà sono traduzioni dal mondo anglofono e lo scrivente del libro anche se si spaccia per esperto in realtà non ha mai cucinato in vita sua ma sta semplicemente traducendo una ricetta trovata da qualche parte e magari riunita in un libro che farà pagare.

Senza avere mai provato a realizzare.

È ovvio che nella ricetta troverete tra le quantità cose strane come cucchiaino da tè o cucchiaio da minestra che sono la traduzione letterale della questione ma assolutamente non sono la traduzione del quantitativo perché come abbiamo già spiegato gli anglofoni hanno un loro sistema che è sbagliato quando si esce da certi binari ma assolutamente semplice quando la ricetta e realizzabile in volume.

Voglio inoltre segnalare che alcuni Beker di vetro oltre alla volumetria in unità di misura ragionevole come litri o centimetri cubi offrono anche le tacche per alcune di queste unità bizzarre.
Ecco perché scrivo qua, giusto promemoria mia e vantaggio anche altrui la stele di Rosetta tra unità americane e quelle che dovrebbero usare le persone normali.

drop (goccia) 1/76 teaspoon 0.0649 millilitri (quante volte negli aromi!)

teaspoons (tsp) cucchiaino 4.93 millilitri

tablespoons (tbsp) cucchiaio 14.79 millilitri

pint (pinta) 2 cups 0.4732 litri

quart 4 cups o 2 pints 0.9463 litri

fluid ounce (fl. oz.) 29.57 millilitri

cups 236.59 millilitri 0.236 litri

ounces 28.35 grammi

Inoltre è bene ricordare anche le unità di peso perché alcuni traduttori anziché fare la traduzione da una unità all'altra semplicemente cambiano i simboli ma non il numeretto in pratica alcune volte un paio di pound Divengono magicamente un paio di etti o di chili.

Se si legge la ricetta tenendo conto di queste cose magicamente alcune tornano ad avere senso perché in un pan di Spagna non ci va il quaduplo delle uova in zucchero.

grain 1/7000 pound (libbra) 64.799 milligrammi
dram 1/16 ounce (oncia) 1.7718 grammi
ounce 16 drams 28.350 grammi
pound 16 ounces (once) 453.6 grammi

Ecco perche' alle volte sembra difficile cucinare: anche nella cucina abbiamo pessimi insegnanti che pensano che il sapere non sia la fuori da cercare in un intero universo  ma sia una squallida invenzione nascosta dentro di noi piccoli miserabili.

lunedì, novembre 16, 2015

boxNcone 28/28


Chi mi ha seguito per tutte queste puntate, poveraccio!, avra' notato un paio di cose.

Per chi non era un appassionato di HiFi lo scoprire che le cose sono un pochino diverse da come le avevano raccontate gli “amici esperti” ed in particolare piu' divertenti. Per chi ne sapeva erano comunque banalita'.

Nei gloriosi anni 80 si era giunti anche in questo campo ad offrire un compendio di tutto e di piu'.

Era solo una questione di QUANTO si poteva ottenere, mai del dubbio di riuscita SE, ovviamente SE, eri disposto a spendere per farlo.

 La qualita' era proporzionata al soldo.

Se volevi, avevi. 

Oggi SE abbiamo qualita' e' strano.
E non basta spendere di piu': o si spendono cifre colossali o e' difficile ottenere qualita'. E anche se spendi non si e' certi che tu possa avere qualita'.

Come conseguenza spiccia avrete notato che la maggioranza degli impianti “funzionanti” assomigliano alla fauna media di roba che molti oggi definiscono vecchiume e la quasi totalita' del venduto oggi finisce sotto la dicitura “pattume”.

Questo accade per svariate ragioni  ma tipicamente perche' i consumatori hanno preferito aziende pessime a scapito di quelle migliori.

Una JBL o una TANNNOY dei modelli “sogno dello sbarba” degli anni 80 usata, sebbene non sia in grado di avere le stesse prestazioni che aveva da nuova, oggi viene scambiata a cifre molto piu' alte del prezzo di acquisto e si e' rivalutata all'incirca al 25% della svalutazione reale.

Costano come una cassa nuova di  prestazioni simili.

La cosa divertente e' che se siete attenti sul mercato dell'usato potete trovare delle vere e proprie chicche al prezzo di un compattone koreano indegno pure come radiosveglia.

L'unica cosa e' stare attenti che non ci siano altoparlanti con il ring in foam.

Io stesso ho comprato 19Kg di ampli (integra onkio) come unico offerente  su ebay ad un prezzo identico a quello che i peones si azzuffavano ad una radiosveglia con DVD e 6 casse della Koreana piu' diffusa da 2Kg.
Trovate marantz da urlo, qualche nad e molti technics notevoli al prezzo, ripeto, di una radiosveglia cinese.

Ho visto delle Kef con prezzo da 100E,

B&W svendute al prezzo di una vaschetta di gelato koreana.

Una indiana line al prezzo di una vaschetta di gelato (quello edibile stavolta!) acquistata in centro milano.

Un pre e finale  newclassA, da sbavo, ai soldi di 4 pizze con gelato seduti.

Un' audio pro acebass da pavimento amplificata (25-32.000 -3dB, a che servono i subwoofer, me lo ricordate?) a 830E.

Vera HiFi a prezzi di una radiolina da vecchi coreana a LED-pixel-sub-idio.

Il compattone che negli anni 80 era una scelta sordida ha ora scalzato gli hifi.
Addirittura migliaia di HiFi ben suonanti sono stati buttati e sostituiti con merxaccia cinokoreana.

Dal momento che quest'ultima impone 6 casse e km di cavi NON E' UNA RAGIONE DI SPAZIO come dice qualcuno, non e' neppure un discorso logico.

In realta' sono stati buttati perche' sembravano VECCHI. Insomma erano oggetti costruiti secondo i parametri di cui sopra.

Un vecchio impianto pioneer con le sue casse di serie CS810/910 che all'epoca non erano considerate un gran che... oggi sarebbe da urlo.

Nel milanese  ne sono state vendute migliaia (io ne piazzai almeno 250).
Dove sono? 

E sinceramente sebbene non piacessero perche' erano care rispetto a quelle di serie e troppo economiche e popolane rispetto ad altre  le pioneer HPM900 erano da urlo (tw elettrostatico a nastro e wf in materiali esotici da 30cm: 30Hz to 50kHz con 94dBW.  Giusto per ridere...).
Avercela oggi una HPM900!

Certo una jbl l12 e' un'altra cosa ma costava il doppio e rotti.

Sono state vendute
carrettate di indianaline,
tonnellate di celestion
e vagonate di altro..

La domanda: dove sono finite? 

Nelle discariche dove dovrebbero esserci invcece i 5.1 mono cinokorean?

Ancora oggi farebbero la loro porca figura, anzi!

Probabilmente le casse acustiche serie non le vogliono perche' sembrano vecchie, rispondono a vecchie norme come la fisica, e non hanno scritto megapix, ops! Sub-woofer.


Comunque ora, grazie alla serie di mie banalita' gratuite, sapete che una cassa
non deve dichiarare troppi watt
deve avere un woofer
deve avere un tweeter
deve avere un ottimo crossover
deve essere ben costruita
e purtroppo non puo' costare come un cono gelato.

Ma forse sono io che racconto troppe banalita'?
e ci ho messo HARG! 28 post per farlo?

Cmq se vi e' piaciuto l'iter ditemi se devo proseguire con quello dei TV, la storia, le origini,  al momento sono solo 10 post... :-)

lunedì, novembre 09, 2015

boxNcone 27/28






Parliamo infine di un piccolo tasto presente sulla maggior parte degli amplificatori e purtroppo su molti di quelli  economici.

Il motivo per il quale ne parliamo è lo stesso per il quale abbiamo parlato del fatto che le casse non devono essere colorate mentre spesso l'utilizzatore inesperto tende a colorarle in maniera pesante.

Innanzitutto vediamo cosa serve il  loudness, se serve qualcosa,  e i principi di funzionamento.


Quando si portò per la prima volta l'alta fedeltà in casa intorno agli anni 60 ci si rese conto di una cosa: in casa non è come al concerto.

Inizialmente sebbene erano già stati fatti degli studi in tal senso, non fu subito chiaro quale fosse la motivazione principale perche' un pieno orchestrale sembrasse vuoto,  per la quale a casa non si poteva provare l'emozione, la qualità, dell'ascolto rispetto alla musica dal vivo.

Per poter capire questo bisogna innanzitutto capire come funziona sia il nostro sistema uditivo sia l'integrazione con quel computer di bordo che è il nostro cervello:
Un DSP.

L'evoluzione ha fatto si che la nostra attività di prede o predatori ponesse l'accento della sensibilità intorno a qualche migliaio di hertz perché era più importante sentire un fruscio nel bosco, capire che quel fruscio era un topo e non una tigre, piuttosto che avere la sensibilità di ascoltare tutta l'escursione di un violino non ancora inventato.

Nel contempo l'orecchio doveva essere in grado di ascoltare suoni forti come ad esempio durante un attacco o un temporale.

Queste due modalità di funzionamento fanno sì che quando si parla di suoni forti l'orecchio è abbastanza lineare ovvero i bassi e gli alti quasi allo stesso livello dei medi come percezione.

Quando invece si fa silenzio il nostro orecchio, e tutto quello che c'è collegato insieme, e' molto più bravo ad ascoltare le medie frequenze e tende ad oscurare gli estremi di gamma.

Anche l'occhio ha un funzionamento simile passando in b/n quando non esiste luce sufficiente per la visione a colori.

In soldoni vuol dire semplicemente che se noi ascoltiamo una musica a basso volume anziché ascoltarla allo stesso volume dell'intera orchestra anche se il nostro impianto è perfetto la andremo a percepire come assolutamente diversa.

Non è un problema dell'impianto ma bensì è un problema del nostro orecchio-dsp-forma-della-testa-padiglione.

È un problema mica da poco: non possiamo mica ascoltare tutte le volte la musica a palla!
Oltretutto molti impianti non riuscirebbero neanche a riprodurre il suono con la stessa intensità di quello originario.
Provate ad ascoltare i pink floyd a palla alle 3 di notte in condominio muro cartavelinoso.... Vi arrestano.

Allora qualcuno ha inventato un bel sistema che si chiama loudness:
in pratica consiste nell'incrementare gli estremi di banda con una curva che ricordi più o meno in negativo le deficienze dell'orecchio.
Tutti gli amplificatori dell'epoca di fascia alta avevano questa novità che in italiano veniva addirittura tradotta sui pannelli con “filtro fisiologico”.

Appariva inizialmente in quelli che all'epoca erano di altissima qualità come i marantz o i Telefunken e il filtro era per implementato in maniera corretta: mano mano che si alzava il volume anche con il tasto premuto il tasto  l'effetto cambiava fino a scomparire circa a metà volume.

Non solo, nei casi di eccellenza, l'effetto non era fisso ma regolabile con una manopola e poi comunque  parcellizzato dal volume stesso.

In pratica il filtro fisiologico era attivo solamente per i volumi ridotti, come dovrebbe essere, ed è questa l'unica implementazione che a mio giudizio può veramente chiamarsi loudness.

È implementato in questa maniera  su tutta l'alta fedeltà degna di questo nome, su molte autoradio di fascia alta, e persino su alcuni pre-amplificatori.

Il problema nasce quando un circuito che è piuttosto complesso, ricordiamoci che se oggi quattro o cinque chili di elettronica costano a peso meno dell'imitazione del cioccolato autarchica, negli anni 60,70 e 80 una curva variabile legata al volume, in pratica alla corsa del primo quarto della manopola del volume, non era certo una passeggiata.

Così gli amplificatori più scarsi hanno cominciato a mettere il loudness pure loro, ricordiamoci che l'utente essendo poco furbo vuole tanta roba allo stesso prezzo, ma ovviamente non potevano implementarlo correttamente senza alzare il prezzo in maniera congrua.

Così fecero una cosa abbastanza banale visto che i controlli per gli alti e bassi esistevano da sempre misero un tasto che rinforzava entrambi in maniera fissa. In alcuni casi anche solo la parte bassa.

Ovviamente stava all'utente utilizzare il tastino solo durante l'ascolto a volume da studio dentistico ed escludere la funzione appena andava alzare il volume.

Il problema è che per una ragione psicologica, il volume più alto ci permette di ascoltare più particolari, per lo stesso motivo lo troviamo più gradevole. Lasciando inserito il tasto abbiamo  collateralmente un incremento del volume del doppio o addirittura del quadruplo.

Ovviamente al consumatore sembrava di aver trovato una bellissima cosa: premi un tasto e senti che pompa. Aho'. anveddi.

Ad oggi con la discesa qualitativa incredibile che c'è stata nel campo audio dove un amplificatore se supera i 20 W bisogna gridare al miracolo anche se sull'etichetta ce ne sono scritti almeno 500, il tasto non si fa più mancare nessuno.

Addirittura negli anni 80 inizio 90 qualche casa aveva provato a chiamarlo con un nome consono al suo compito per tamarri: superbass o qualche altra di declinazione come iperbass megabass superbass ultrabass e pirlabass.

Ma il consumatore si è subito lamentato poiché la mancanza del tasto vecchio, mancava la scritta che tanto conosceva come piacevole e allora ci sono stati dei casi in cui c'era sia il tasto pirlabass sia il tasto loudness (nella versione finta) e l'animale di turno capitava che schiacciasse entrambi ovviamente a volume alto così da mandare subito in distorsione l'amplificatore e bruciare Tweetter come cerini.

+6dB +6db Vuol dire mandare in distorsione un amplificatore da 200 W partendo da  un volume tutto sommato modesto oppure trovarsi con in mano un woofer.

Ancora una volta quindi abbiamo uno strumento, un tasto, che ha una sua utilità e posso garantire che sulla pre e  finale della Telefunken che ho in casa, molto recenti rispetto a quelli citati prima,  è tutt'altro che sbagliato.
I progettisti ne erano così convinti che addirittura è il modo di funzionare standard di quell'oggetto, comunque hanno lasciato la possibilità di togliere tutti i controlli per abbassare la distorsione.

http://john.ccac.rwth-aachen.de:8000/telefunken/rm300/index.html

http://john.ccac.rwth-aachen.de:8000/telefunken/rp300/

potere divertirvi e notare che sono veramente slim e notevoli per essere del 1981.Certo non sono dei mostri ma non sono certo stupidi anche visti 35 anni dopo...

Ancora una volta abbiamo che il marketing, seguendo le indicazioni chiare del consumatore,
trasforma uno strumento utile in un coso, che ovviamente non mancherà di cosare il nulla, diminuendo la qualità dell'oggetto e trasformando quello che era una buona idea in una schifezza colossale.

In pratica oggi avere il tasto loudness al 99% vuol dire avere un inutile tasto premendo il quale peggiorerà suono mandando in crisi le vostre casse.

mercoledì, novembre 04, 2015

republica: bnannaaah





Questo è il tipico articolo di giornale che può essere pubblicato solo su di una testata cui la bugia regna sovrana ma soprattutto possibile solo se i lettori hanno una cultura generale che pari a quella di una foca monaca sarda media.
In pratica definisce il tipico lettore italiano e chiarifica esattamente quale è il giornalismo oggi e sottolinea quanto importante una società italiana ma forse è un discorso più lungo:

A conferma che le cose non migliorano quasi mai.


Stando ai suoi ideatori, Charles Bombardier e Ray Mattison, Skreemr potrebbe rivoluzionare il mondo dei viaggi.

Mi raccomando quando facciamo un articolo di giornale bisogna dire che tutto quello che vediamo deve essere nuovo, rivoluzionario, mai visto prima, super cavi fragili che spiritoso eccetera.

Si tratta di un modello di aereo supersonico ancora in fase progettuale, in grado di viaggiare pari ad una a una velocità di dieci volte quella della luce (7,673 miglia orarie).

Sebbene lo stesso giornale quando si parla di energia cerca di tradurre in maniera molto bizantina le unità di misura che dovremmo conoscere tutti perché leggiamo sulle nostre bollette in cose come
case, 
famiglie, 
cani, 
tane di conigli e 
condomini 
MA non sono neanche in grado di tradurre una misura in un'altra. 

cosi verrebbe da chiedersi visto che siamo in Italia se quelle sono miglia nautiche (usate in aeronautica), imperiali (quelle stradali) o romane (per fortuna non piu' in uso!) e perche' non sono state tradotte. 
Forse perché non sapevano neanche loro in quanto è la traduzione di una traduzione e non sapevano se era stato emesso da un giornaletto che sta parlando facendo riferimento terrestre oppure dell'azienda aeronautica che parla in una maniera diversa.

Interessante anche l'uso disinvolto della velocità della luce ma io di questo non mi preoccuperei perché potrebbe essere anche uno svarione dato da un gran mal di testa e non è così grave come il resto.


“L'idea dello Skreemr è venuta a Bombardier che ha provato ad applicare i criteri dell'ingegneria aeronautica al mondo civile. “

Evidentemente aziende come airbus e boeing invece usano i criteri dell'ingegneria edile quando progettano cosette come l'A380 o le parti dei dreamliner.

Con l'aiuto di Ray Mattison della Design Eye-Q,

ma forse la notizia questa che quelli del marchio dovevano fare un favore ai fornitore del programma di CAD CAM. Uno sconto in cambio di un po' di truffa che finiva sui giornali di terza categoria magari abbiamo qualche licenza più venduta.



è stato dunque realizzato il concept di un velivolo di lusso dotato di quattro ali

scusa perche' 4 ali?
Quasi tutti gli aerei hanno 4 ali, anche se generalmente la maggior parte di gente conta solo le principali e i piani di coda con il timone vengono spesso snobbati.
Qui abbiamo un veivolo con i piani di coda mancanti perche' in configurazione canard. In un certo senso quello che si trovava in coda ora e' davanti.

Cosi' degli ignoranti contano i piani ci coda perche davanti sono, per un inesperto, ali principali.
Certo non si puo' pretendere ad un fexxo di repubblica (aho') che sappia che i wright volarono con le canard o che il TU144 o il piaggio avanti.
Per non parlare dell'eurofighter che a repubblica dicono di conoscere tento bene quando lo confrontano con l'F35.


“e due motori a razzo, “

I motori a razzo sono assai bizzarri.
In pratica non usano per molti motivi l'ossigeno che si trova nell'aria ma o usano un propellente solido che unisce comburente e carburante (es i booster dello shuttle o quelli per far alzare alcuni arei cargo) o lo stivano insieme al carburante (in due serbatoi diversi, ovviamente) come fa lo shuttle con il motore principale alimentato da quel gigantesco tank che poi elimina in volo.
Capiamo da soli che e' assurdo usare dei motori poco controllabili che in alcuni casi non possono neppure essere spenti o modulati?
Wile E Coyote usa motori a razzo!
e sappiamo come finisce.

Normalmente i supersonici sono dei turbofan che si convertono piu' o meno profondamente in turbogetto, grazie a prese d'aria variabili, e ad un postbruciatore che butta secchiate di propellente per usare l'ossigeno residuo.

Altre volte, ma non sono motori “facili” per quanto semplici si usano statoreattori e scramjet ma non usabili in questo contesto perche' a velocita “contenute” non funzionano o sono poco efficienti. In parole povere non decollerebbe. 

Ci sono anche motori che passano da essere un jet a statoreattore ma comunque non e' un motore di un razzo.

capace di portare 75 passeggeri e in grado di raggiungere rapidamente una velocità due volte superiore a quella del Concorde, l'aereo da trasporto supersonico prodotto dal consorzio anglofrancese formato da British Aerospace e Aérospatiale. L'augurio è che non faccia la stessa fine: il Concorde, entrato in servizio nel 1976, ha smesso di volare nel 2003
02 novembre 2015

L'augurio e' che se non capite un casso di una cosa e' meglio che tacete.
Questo e' un render di un ufficio marketing e voi, allocchi, dovete dire qualcosa per farvi belli.
Dovete fare er di piu'.

facciamo una class action per chiedere la chiusura del giornaletto in virtu' dei danni provocati allo stato?

A repu', mavaffa...

lunedì, novembre 02, 2015

boxNcone 26/28

Purtroppo quasi nessuno fa un attimo di ragionamento su ciò che arriva.




Fino a qualche anno fa quando l'alta fedeltà era una realtà molto diffusa tutti coloro i quali registravano ponevano molta attenzione su quale sarebbe stato il risultato finale e quale sarebbe stato il percorso per far suonare meglio, inteso più simile al suono originale, il brano.

Nei gloriosi anni 70 le difficoltà erano enormi, i multitraccia erano apparecchi con molto rumore, microfoni erano quello che erano e i  mixer pure. Delle registrazioni complesse automaticamente portavano con sé tutta una serie di problematiche con un fruscio e distorsione in agguato.

Spector divenne famoso perché grazie anche alle sue cure il suono dei beatles è tutto sommato ascoltabile anche oggi e all'epoca rappresentava l'eccellenza.

Questa eccellenza ha permesso non solo di entrare nelle case plebee dove l'apparecchio era una fono valigia ma persino nelle case di un certo livello dove la differenza si sentiva eccome.
Questo è uno dei tanti fattori che ha permesso ai quattro di essere così trasversale e spiega  la longevita' di ascolto.

Quando nacque l'hard rock uno dei punti salienti fu un sound ben preciso che era sporco ma non troppo.
Si narra che i deep purple dopo aver ritenuto non idoneo il sound trovato nella sala di registrazione e molto più ricco di armoniche il suono che normalmente udivano provenire dai loro strumenti passeggiarono nelle stanze dell'albergo suonando fino a quando non trovarono delle location idonee. E incisero nei corridoi dell'hotel.

Non solo un pop e il rock Beneficiano di queste attenzioni.

La musica classica e' stata un continuo ricercare della cosa  molto più interessata per via dell'ampiezza della zona fisica di ripresa che andava poi riprodotta dalla stereofonia e  quantità degli strumenti  causavano una dinamica notevole per i macchinari inizialmente disponibili.

Una serie di tecnologie che poi si sono riversate nella musica nel suo complesso.

Addirittura ci furono delle case editrici che avevano come unico scopo la ripresa senza compromessi molto spesso ottenuta con una testa di manichino con  due microfoni e l'incisione diretta fatta su un nastro betamax o VHS in maniera che senza passaggio multiplo del mixer e senza alterazioni di sorta la registrazione in modulazione di frequenza, successivamente in digitale, fosse assolutamente perfetta ed idonea per chi poteva permettersi l'alta fedeltà “tosta”.

Invece questo momento siamo un pochino nella cacca. 

Le registrazioni che ci arrivano sono spesso audio compresso in malo modo.
Altre volte proprio la registrazione è un disastro.
Non parliamo poi degli studi di registrazione italiani che quando ascolti percepisci delle S con lo sputo, alti carta vetro voci nasali che sembra che si stiano scaccolando e mediobassi troppo forti che su di un  impianto decoroso l'unica cosa che riuscirebbero ottenere è un fondo corsa degli altoparlanti.

Com'è capitato questo? 

Si è passati dagli anni 70 che non si avevano tecnologie  ma si cercava di ottenere i risultati, risultati che ancor oggi sono per lo meno decorosi quando si dannavano.

Tenuto conto delle problematiche che potevano avere anche le valvole erano piccoli miracoli.

Gli anni 80 con molta della discomusic che poteva al limite definirsi con  assenti contenuti ma erano spesso registrate in maniera corretta, ma ormai era chiaro come ottenere ottima musica.

il rock: dove i musicisti arrivavano talmente fatti da non sapere neppure il proprio nome ma spesso il suono e' tanto perfetto da sentirsi voci e strumenti perfettamente separati e il plettro riesci a distinguere come cade sulle corde...

e il  disastro di adesso?

E non è  un problema italiano, molta della musica si sente male.

Come si fa a sentire peggio degli anni 80 dove il masterpiece era il giradischi quando oggi abbiamo  un sacco di digitale?

Come si fa a sentire peggio degli anni 70 con in giro ancora casse che non erano casse?

Come si fa a sentire peggio degli anni 70 che un nastro masticava a manetta e aveva una dinamica compressa?

La risposta è multipla e purtroppo si e' colpa principalmente un attore che si chiama consumatore ed esige.
E quando il consumatore esige vengono fuori solo della schifezze perché è notorio che  è incapace di intendere e volere. E le volte che lo fa  e' perche' si scopre masochista.

Quando c'è stata la rivoluzione digitale con i primi media  digitali come il compact disc il consumatore ha cominciato a pensare che tutto quello che era digitale era automaticamente perfetto.

Fino all'anno precedente era normale spendere 1000 per tutto l'impianto.
Dopo l'avvento del compact disc era importante avere il compact disc perché il possedere quello voleva dire, nella mente degli idioti, essere automaticamente di alta qualità e quindi bisognava comprare un impianto che costava 1000 e il compact disc  compreso nel prezzo che all'epoca costava 900.
L'unico risultato reale, tangibile, era che non esisteva più il fruscio (un grosso problema dato soprattutto dal fatto che il consumatore teneva i dischi insieme alle scatole dei chiodi) ma ascoltavano il CD peggio che un'audiocassetta BASF con l'impianto che era stato pagato 100.

Questa leggenda che digitale è bello e' proseguita e siccome un impianto ormai doveva costare 100 e i compact disc ormai erano scesi di prezzo il risultato fu che nella testa del consumatore tutto poteva costare 50. L'unica cosa importante era che fosse digitale, qualunque cosa volesse dire questa parola.
Contemporaneamente la discesa dei prezzi degli impianti, ormai a livello delle vecchie fono valigie, si presentava al problema dei costi di registrazione.

Una serie di nuove tipologie di musica che si possono tranquillamente definire house nonostante che il loro propugnatori le chiamino in 12.000 maniere diverse per evitare di capire che e' stessa sbobba, hanno il problema dei costi.
Un “artista” che produce 300 brani all'anno non puo' noleggiare uno studio di registrazione per tutto l'anno.

La musica house si chiama così  dal Warehouse  Un locale dove il dj si era divertito a cacciar dentro un po' di roba semplice semplice per far muovere la gente in pista. Unz unz 4/4.

A mio giudizio è più giusto definire il genere per musica fatte in casa (house) poiché nella maggior parte delle produzioni viene fatto in un con uno studio di registrazione molto basico  nelle abitazioni degli “artisti”. 

La maggior parte di questo genere i sottogeneri successivi è abbastanza banale, visto che si tratta di drum machine programmate alla benemeglio e un paio di sintetizzatori guidati da sequencer. In genere venivano registrati su di un'audiocassetta di ferraccio da due soldi e mixata usando come monitor delle minicasse a caso.

Successivamente si utilizzarono anziché sintetizzatori, che per fare un suono nuovo hanno bisogno di una discreta capacità da parte dell'operatore, di campionatori che letteralmente rubavano il suono qualcun altro.
Dopo il 2000, grazie la capacità dei campionatori di incamerare grandi quantità di dati grazie all'evoluzione dei computer, questo genere di furto è arrivato a compiersi per interi semibrani rovinando il ricordo di molti brani del passato.

Chiaramente uno studio fatto in questa maniera e un suono ottenuto esclusivamente tramite campionatori e sequencer programmati da imbecilli non può che produrre un suono molto limitato dinamicamente, poco arioso e dalla stereofonia inesistente (aka mono).

Per quanto possa sembrare assurdo questo nuovo sound, simile a quello degli anni 40, oggi ha incontrato molto successo perché questa limitazione della dinamica è andato ad accoppiarsi alla mancanza di dinamica e di qualità degli impianti oggi presenti per la maggior parte tipo quei cosi con tante casse di produzione cinocoreana.

Bassa dinamica ma senza il fruscio degli anni 50 permettono a queste cose di suonare più forte in particolare sulle medie medio basse.
Non che suonino più forte veramente ma la sensazione è quella.
Ovviamente su un impianto appena decente (anche mono) con un woofer  e un tweeter e' merda allo stato puro.

Per venire incontro a questa gente abituata con le cuffiettine da stadio, al coso coreano E ALLA HOUSE  le nuove riedizioni di vecchi dischi (anche su itunes&c) anche registrati sul master in maniera eccellente  vengono distrutti dinamicamente per far sentire quanto pompano sulla fonovaligia korean 5.1.

Se si aggiunge che per evitare di far adirare i POLLITICI e il MOIGE non e' possibile alzare il volume dei galassia di metano o degli Idiocosi un brano distrutto dinamicamente fa sembrare piu' alto il volume limitato.

Si, avete capito bene un CD degli anni 90 DELLO STESSO BRANO (quello che dovrebbe essere lo stesso CD) puo' suonare molto meglio di uno acquistato oggi fresco di negozio o ad un  file di i-tunes del 2012.

La loudness war. 

Ha pure un nome questa brutta cosa.
Alcuni  addirittura hanno fatto un sito (che riporto in fondo) per cercare di opporsi a questa cosa.

In realtà è inutile opporsi a questo tipo di registrazione che vengono fatte per un motivo molto banale: questo sfacelo suona molto piu' forte e apparentemente meglio di un disco benfatto sulla schifezza coreana con sei casse 3 telecomandi, fintosubwofer, tuBBopower, OSD, pirippippi ma MONO e lowfi da f0ttuti 10W dicharati 1650W.

Non avendo il riproduttore alti e bassi e soprattutto non avendo più di una decina di watt, nonostante ne dichiari una quantità sufficiente per un piccolo stadio, avere un disco registrato correttamente con una grande dinamica vorrebbe dire mandarlo in crisi.

Le parti allegre sarebbero peti o penacchie e le parti basse costringerebbero all'uso del volume perche' non intellegibili e all'arrivo dell'allegria distorsione a manetta fino al mandare in protezione l'ampli o bruciare i tweeter (quando ci sono!)!

Con poca dinamica invece  è possibile mantenere un elevato volume in contemporanea una grande distorsione ma che quel punto viene mascherata e sembrano dei bassi aggiuntivi.
Le passi delicate vengono riprodotte ad un forte volume evitando la loro scomparsa.
Poi se sembra che il cantante abbia le dita nel naso, un banano nel gnao  e i bassi sembrano peti molto potenti… non interessa.

Tutto questo per dire una cosa molto banale che momento che noi andiamo ad ascoltare un impianto non solo  contiamo sulle nostre casse, nostro amplificatore, il nostro CD, e il nostro convertitore analogico digitale con tutte le diavolerie del mondo.

Noi staremo ascoltando anche una sorgente che può essere stata sistemata correttamente oppure no.

Se fossero tutte sistemate correttamente semplicemente gli impianti suonerebbero bene quanto è necessario invece questo tipo di registrazione spesso ci costringe a rincorrere i manettini degli alti e bassi perché ovviamente una registrazione malfatta sembra che abbia molti più bassi di quelli che effettivamente ci sono ma poi alzando il volume ci manda in distorsione tutto.

Anche avendo amplificatori da decine di kilogrammi di peso che possono erogare molti watt avremmo comunque problema che bassi diverranno qualcosa come una faccia di una bella ragazza dopo essere stata riempita di pugni.
 
Gli alti avranno un'ariosita' telefonica e i violini saranno chiusi in una scatola.

Quindi alla fine non ascolteremo mai bene.

Di tutto ciò insomma dobbiamo ringraziare quei rincogli0niti che comprano gli altoparlanti con scritto subwoofer anche se sono midrange, dobbiamo ringraziare i patiti del Car audio che attaccano altoparlanti a casaccio senza neppure capire a cosa cavolo servono.

Perché queste sono le persone che poi chiedono, magari non direttamente, che la registrazione sia fatta male.

Alcuni telefoni e riproduttori MP3 addirittura schiantano la dinamica perche' il consumatore essendo abituato a sentire male quando usa  una cuffia HiFi pensa che si senta basso e alzando sente male alle orecchie .
 Quindi prima di arrivare alla presa della cuffia siete gia' fregati.
Certo una  una beats, samsung, irradio, graphics o auna per questi decerebrati e' meglio rispetto ad una “plebea”  stax.
E allora sia mai che collegando anche una normale akg si oda il riverbero o lo scivolare del plettro: bisogna ridurla a piu' miti consigli.

Cosi' si potrebbe assistere al fatto che un brano schiantato venga rischiantato dal lettore koreano.
Alla fine ha la dinamica del campanello di casa.

Bisognerebbe trasformare i consumatori grillinici in esseri senzienti e poi quando si trovano in casa una cassa acustica col piffero che ascoltano una schifezza.
Ma non si puo': lo sconsiglia il WWF.
Grazie cogli0ni consumatori di aver rovinato pure la musica.

L'unica cosa che rimane ancora fuori dalle vostre grinfie e' il sesso, qualche luogo sperduto e il cosmo.
Ma sul primo e secondo ho dei timori che  arriviate prima o poi.

http://www.turnmeup.org/