martedì, novembre 02, 2010

Furbetti e tonti




Esistono sempre persone che lavorano ai limiti della legalità.
Molti li acclamano come se fossero salvatori della patria, altri cercano semplicemente di essere nelle loro grazie, le grazie dei vincitori.
Le norme cosa debba essere considerato prodotto in Italia o all'estero è sempre materia di dubbio.
Una volta le fabbriche di assemblaggio venivano chiamate fabbriche cacciavite e il prodotto uscente nessuno si sognava di considerarlo locale.
Rientrava per esempio in questa accezione la prima fabbrica nissan in Europa, assemblava in Inghilterra la blubird. A nessuno era mai venuta l'idea di chiamare quella autovettura " inglese".
Nel 2007 il marketing è molto più aggressivo e in Molise viene aperta una fabbrica cacciavite di una azienda cinese per poter importare un micro SUV: la Chery Tiggo, assemblata anche in Uruguay, Argentine, Brazil, egitto Russia e Cina.
Questo e' il modello nuovo (dr 6?): http://www.cheryinternational.com/tiggo-exterior
Se ci pensate l'uomo che ha ideato questo è semplicemente un genio!
La prima cosa giusta che pensa è di importare un'auto per sfigati: una tipologia di autovettura, autovettura è un po' forte meglio veicolo, nei sogni di chi non può permettersela ma ad un prezzo cinese.
Il secondo passo sinergico e geniale è venderla nella terra dei sogni di Fantozzi, il supermercato. La persona ignorante di autovetture verrà quindi in contatto con i suoi sogni di apparenza, un grosso e grasso veicolo, in un posto sprovvisto di cultura automobilistica come l'acquirente stesso. Il vero consumatore ed il suo prodotto ideale nel luogo perfetto per quest'incontro.
A questo punto rimaneva solo una difficoltà, quella dei pezzi di ricambio. Una qualsiasi azienda che entra in un territorio nuovo ma il problema della ricambistica e dei centri assistenza. Un'automobile non è lettore MP3 che può essere spostato chiamando un corriere e al limite sostituendo il prodotto del valore di pochi euro. Anche un'ignorante dovrebbe sospettare di poter avere grossi problemi.
In questa situazione emerge vittoriosa un'altra pensata: anziché chiamarla come al solito con il suo nome di origine l'assemblatore dichiara di essere un costruttore, il signor Dino non e' piu' un banale importatore di una vettura cinese.
Guardando sito si vedono progetti per un'auto sportiva, si narra del costruire ma nulla che riguardi la natura del costruire.
Anche se sono sicuro che dal punto di vista legale abbiano fatto tutto per poter dire senza essere smentiti, mi si deve spiegare in cosa consiste fare qualcosa.
Montare un'autovettura costruita in Cina, portiere cinesi, fari cinesi, motore cinese, gomme cinesi e vetri cinesi fa parte del costruire?
se poi, contrastando quello che dice il sito molisano, il progetto è integralmente cinese, come dimostra l'assoluta uguaglianza delle vetture vendute con il marchio reale, cosa rimane di italiano in questo oggetto?
il fatto che venga assemblato in Italia? certo simpatico per i 100 operai ma decisamente antipatico per i 100.000 della Fiat.
Il fatto che nelle motorizzazioni a gasolio venga montato motore prodotto in Europa? mi dispiace ma non basta.
Questa autovettura dimostra semplicemente che il marketing è diventato così aggressivo che nessuno ha osato dire niente contro quest'operazione.
Si dimostra anche che la forza del marketing diventa notevole soprattutto contro quelle persone che sono deboli come il Fantozzi di turno che desidera l'auto grossa.
Stiamo perdendo posti di lavoro comprando oggetti prodotti all'est. Ora ci raccontano che questi prodotti sono fatti in Italia.
È sicuramente importante definire in maniera precisa, semplice e profonda cosa è made in Italy e cosa non lo è!



Ora questo tizio, signore e' fuoriluogo, vuole affermare che la nuova "cosa", una cherry RIICH M1, sia italiana semplicemente adesivandola con il tricolore....
A voi non fa arrabbiare?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh... tenendo conto di come i cinesi costruiscono le auto (si trovano in Internet, mi pare sul sito di euro ncap, i filmati dei crash test) si arrabbieranno molto di piu' gli acquirenti di questo ... gioiellino il giorno che vanno a picchiare contro qualcosa di appena piu' duro di una siepe... Sempre che (spero per loro di no) siano ancora in grado di arrabbiarsi...
Ciao
Fred

_Jack_ ha detto...

Secondo questa logica, tutta la roba dell'Ikea è made in Italy, visto che di già montato non ti vendono nemmeno il salmone.

Filo Open ha detto...

Interessante la storia di un "consumatore" sulla DR5: http://lamiadr.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

L' economia Italiana sta andando in Tilt anche a causa dei prezzi che praticano i cinesi o koreani su prodotti sempre più scadenti. Auto, vestiti, impianti audio etc etc... Cosi mentre noi chiudiamo bottega, loro aprono sempre più...vendendo idiozie per uno sputo, diventando ricchi, ricoprendo di merce di cacca l' ignoranza di molti.
FIRST