giovedì, dicembre 18, 2008

celli e bimbi


Il cellulare è come la merenda: non manca nello zainetto dei bambini italiani. Da uno studio congiunto, condotto dall'Università La Sapienza di Roma e dalla Cattolica di Milano, traspare che un bambino su sei, già alle scuole elementari, possiede il cellulare.
I numeri della ricerca dimostrano infatti che il 20% degli scolari, in seconda elementare, è reperibile tramite cellulare, per balzare al 90% in terza media.


Come al solito il consumatore è un imbecille.
Se era necessario fare delle manifestazioni di centinaia di persone perché le antenne erano a soli 150 m dalle scuole elementari, se queste manifestazioni culminarono nella città dove abito al pestaggio dei tecnici che facevano manutenzione ad una delle celle, se fu soffiato sul fuoco dalle forze politiche di sinistra e pseudo ecologiste sulla presunta pericolosità delle radio onde chiamate impropriamente radiazioni.....

i casi sono due:

le radio onde non sono poi così nocive corollario: le forze politiche e gli agitatori sarebbero da mettere in galera per procurato allarme.

Le radio onde sono pericolose: i genitori sono tutti imbecilli.

Ovviamente esiste una terza possibilità:le forze politiche e gli agitatori sarebbero da mettere in galera per procurato allarme e i genitori sono tutti imbecilli ma non per la presunta pericolosita' ma per disturbo alla lezione.


Se ci pensiamo bene ammettendo per assurdo alla pericolosità delle radio onde l'energia trasmessa da un cellulare è circa 1 W ad una distanza di 1 cm. L'energia di una cella è 25 W a una distanza di circa 100 m. Questo vuol dire che il telefono eroga sulla persona una quantità 4.000.000 di volte superiore alla cella. Basta un solo bimbo che parla in classe per sottoporre ad un campo decisamente superiore tutta la classe.

Corollario: i genitori si devono picchiare l'un l'altro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi e' senza peccato scagli la prima pietra: quanti di quei manifestanti possedevano un cellulare (o piu' di uno)? Quanti un forno a microonde, un cordless, un access point wireless, un trasemttitore wireless per la tv (chi non rinuncia a guardare i canali del satellite sulla tv in camera) ed altri apparecchi che trasmettono anch'essi onde radio, alcuni sulla banda del GSM (1800 MHz: cordless Dect) o sui 2.4 GHz (wireless, microonde, bluetooth, Umts, ecc)?

Chi risponde "no" ad entrambe e' qualificato per chiamare la sede locale dell'ARPA, attendere l'arrivo dei tecnici che rileveranno l'intensita' dei campi elettrico e magnetico nei luoghi ritenuti piu' pericolosi (es le aule esposte all'antenna, il cortile, ecc). Se i valori sono entro i limiti di legge (dal DPCM dell'8 luglio 2003: 6 V/m per il campo elettrico nei luighi con permanenza superiore alle 4 ore, 20 V/m per permanenze inferiori; 100 microTesla per il campo magnetico), la protesta deve rientrare perche' non basata su fatti; se sforano, si chiamano le forze dell'ordine: niente giustizia sommaria, il medioevo e' (o dovrebbe essere) finito da un pezzo.

Chiedo troppo?

elf

Anonimo ha detto...

sono sempre stata dell'idea che tutti 'sti manifestanti ci sono solo perchè i partiti o i sindacati li pagano.... non so se hai sentito che per lo sciopero del 12 dicembre, gli studenti universitari erano pronti a pagare la colazione a tutti...seeeeee....e secondo te chi gli dava i soldi?????? :-)))
Colgo l'occasione di farti gli auguri di buone feste.
Ciao
Elena

Ilaria Rosiello ha detto...
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