venerdì, marzo 07, 2008

tassa possesso televisore




Da qualche tempo sto meditando l'idea di acquistare per il mio impianto audio video un sintonizzatore: mi manca un po'il telegiornale&c.


Ci sono delle ragioni per le quali procastino ripetutamente da mesi questa decisione.

Una decina d'anni fa andai a vivere con una pulzella e iniziai a pagare il canone Rai, all'epoca era ancora tale. Ovviamente questa ragazza smise di pagare quello intestato a lei in un altra casa, disdicendo nella apposita cartolina, il canone a lei intestato.

Per quanto vi sembrerà ridicolo non è possibile smettere di pagare il canone.

Regolarmente giungevano missive minatorie riguardanti l'impossibilità di essere abitanti dello stesso appartamento, ad ogni lettera ricevuta per i mandavamo l'apposita cartolina con scritto che il ruolo era cambiato in quanto con abitante con me, pagatore di canone numero tal di tale e che quindi nulla era dovuto.
Ad un certo punto il tono dello scontro si è alzato: da Torino sempre più spesso giungevano lettere sempre più folli.
Cosicché abbiamo dovuto iniziare a spedire raccomandate, questa volta in duplice copia una al richiedente ed una all'esattore contenente un po' di tutto: dalla nostra carta d'identità al certificato di residenza. Il problema maggiore consiste che siccome questi bastardi, non è possibile nomenclarla diversamente, non leggono assolutamente le tue risposte devi andare per tentativi; è un discorso tra un muto ed un sordo: tu non sai che cosa vogliono i loro una volta ricevuto qualcosa che non gli piace non specificano cosa desiderano al suo posto e tu devi ricominciare da capo.

Nonostante questo enorme flusso di dati la questione è andata avanti per anni.

Dopo cinque anni finalmente passano mesi senza ricevere nulla: forse le ultime sei disperate raccomandate dirette contemporaneamente ad ogni indirizzo esistente in terra italica riguardante la tassa di possesso di un televisore e contenenti anche il nominativo dell'eventuale avvocato che si sarebbe premunito di operare un'azione legale nel loro confronti per molestie forse ha scaturito un suo effetto.

Ma questa prima parte della storia non è ancora terminata: scopriamo dopo altri 8/9 mesi una storia strana: l'agenzia delle entrate ci rivela di aver levato un blocco amministrativo su di un veicolo intestato alla mia ragazza.
A questo punto la giustizia è un terno al lotto:
nonostante noi abbiamo risposto correttamente attraverso i mezzi che ci sono stati dati, le cartoline contenute nelle missive.
Nonostante abbiamo ribadito in tutte le maniere possibili ed immaginabili, telefonate e lettere raccomandate e normali le nostre parole sono state considerate di nessun valore
le nostre cose sono state sequestrate senza avvisarci che si stava procedendo contro di noi
siamo stati ritenuti colpevoli senza prove, visto che è arrivata una sanzione, per aver pagato delle tasse.
La pena inoltre è sproporzionata al valore dell'eventuale dolo: per pochi euro divenuti qualcuno in più poiché non avete risposto alle nostre cartoline, sequestrate un veicolo da € 10.000.
La comunicazione del cessato fermo amministrativo ovviamente non riporta la motivazione che ha provocato il sequestro: visto che non era possibile che fosse nient'altro che vi era un riferimento ad indirizzi situati a Torino non poteva essere che quello.

Comunque sia La prima parte dell'incubo pare finita.
Rimango comunque in attesa da parte dei simpatici burloni del costo, sia postale che di produzione, di una trentina di raccomandate e di una lettera di scuse che non si fermi al semplice"ci dispiace" ma sia piu' concreta. L'assegno possono recapitarlo dove sanno


La simpatica fanciullina decide di mollarmi.

Questo semplice fatto provoca l'abbandono della nostra residenza ed il televisore, di sua proprietà, se ne vola via con la sua padrona. Nel box avevo un vecchio televisore ormai non funzionante che decido di buttare. Visto che prima di andare a convivere non guardavo la televisione decido di non acquistarne una nuova.
Scrivo una bella letterina raccomandata ai signori della Rai usando le istruzioni che loro stessi mi mandarono, per essere sicuro controllo sul loro sito che non sia cambiata la procedura. Inutile dire che le istruzioni sul sito sono nascoste in impervi luoghi non raggiungibili dalla home, ma anche in questo caso il poderoso Google ci rivela la magica strada che porta a questa pagina derelitta, abbandonata e figlia di nessuno.

Dopo qualche tempo che sono nella nuova casa cominciano ad arrivare le solite lettere minatorie ed io da bravo comincio a compilare la prima dicendo che non possiedo un televisore.
Compilo la seconda che ricevo dicendo che ho già dichiarato di non possedere un televisore, e che non procederò ad acquistarne uno.
Sulla terza che ricevo metto i riferimenti numerici che mi avevano assegnato precedentemente, ammetto di non avere un televisore e scrivo che preferisco andare in barca a vela.
Alla quarta cartolina ricevuta cominciano a girarmi le scatole e rispondo invitandoli a casa mia.
Alla quinta mi girano a elica: impugno mentre sono arrabbiato la matita e scrivo che non devono più tediarmi poiché i loro sistemi sono da cafoni incivili.
Nonostante le male parole scritte sulla cartolina il loro invio prosegue così dalla sesta ho deciso di non rispondere più: dopotutto che io risponda o meno non cambia assolutamente nulla.


Ancora oggi ogni circa sei mesi mi arriva una lettera che finisce dritta nella carta riciclata dopo avermi provocato un'incazzatura.

Ora dopo tutto ciò, dovrei trovarmi nuovamente nella situazione di versare dei soldi a chi mi ha vessato psicologicamente e maltrattato in tutte le maniere possibili?
Con che coraggio potrei pagare la tassa di possesso per il televisore?
che diritto hanno di tediarmi?


2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'errore che hai fatto, se mi permetti di fartelo notare, è stato iniziare a rispondere a quelle pseudo-lettere minatorie. Esse, infatti, non hanno alcun valore legale ne possono averlo in quanto non si tratta di un atto di accertamento o di liquidazione o simili (che potresti impugnare davanti la Commissione Tributaria adita); lo prova il fatto che l'Agenzia delle Entrate di Torino li invia per posta semplice, mentre gli atti impositivi (e quindi impugnabili) devono essere notificati nei modi e temini di legge (perlomeno raccomandata AR).

In conclusione: sono carta straccia!

In tale situazione (mancata notifica di qualunque atto), eventuali fermi amministrativi sono immotivati ed illegittimi e vanno subito impugnati davanti la Commissione Tributaria Provinciale, chiedendo eventualmente la sospensione, in attesa del giudizio di merito, del fermo se sussiste il presupposto del danno grave ed irreparabile che possa derivare dal prolungamento dello stesso!

Saluti.
Norrin_Radd

P.S.: Perchè con Firefox non mi appare l'immagine del capcha?? Ho dovuto postare con ExploDer...

Anonimo ha detto...

Vabbè, dai la cartolina minatoria è un classico, io da quando abito qui ne ho ricevute a decine, ma ho risposto solo alla prima: poi mi hanno spiegato che è la norma... Ho paghi il canone o ricevi le cartoline, sono queste le due alternative, possedere o meno una TV non c'entra nulla...