sabato, dicembre 09, 2006

Pentax *st DL



Dopo aver convissuto circa sei mesi con il mio nuovo giocattolo digitale, una Pentax *st D L, posso cominciare a tirare le prime conclusioni.


Fra le prime idee che mi sono fatto ci sono quelle che riguardano l'ambito comune delle macchine fotografiche digitali:

il digitale possiede una risoluzione molto,molto, bassa
sono sempre stato abituato a ritagliare le foto, dopotutto un po' d'ingrandimento non ha mai fatto male a nessuno. A nessuno in digitale. Ritagliare mezza foto per ribaltarla causava una differenza di qualità praticamente impercettibile, in digitale vuol dire passare da 6 megapixel (interpolati), il minimo indispensabile, a tre megapixel (interpolati) rimanendo quindi inchiodati alla stampa piccolina. Altro motivo di risoluzione tranciata e' sulle macro, non sempre si riesce o si può inquadrare ciò che si desidera.

Il digitale non ha il difetto di reciprocita'!
Beh, direte voi, se era un difetto meno male che e' stato eliminato! Da un lato certamente, ma ricoriamoci che esiste da sempre e tutto sommato e' bello da usare per la nostera bisogna! Le foto notturne, per "colpa" di questo effetto avavano una dinamica sfruttabile notevole e i lunghissimi tempi di otturazione ch ne scaturivano, come 20 secondi, permettevano di far scomparire il cretino che regolarmente passava davanti all'obbiettivo. Adesso basta: ZAC! 2 secondi il cretino immortalato e le ombre toppate.

Il digitale è corto.
La curva in digitale è ripida ed è una retta, il contrasto molto alto. Mi aspettavo delle differenze ma non pensavo che un sensore fosse più nervoso di un gatto lavato o di una diapositiva di bassa sensibilità. Giocare con luci e ombre, riempire le seconde con il flash o tirar dentro soggetti diversamente illuminati non è più una cosa che si può fare spannometricamente diviene una cosa di precisione. Ovvero bisogna operare con molta più attenzione, in taluni casi non si può fare nulla. Certo si può anche prendere il file raw e cercare di piegarlo al nostro desiderio, ma la qualità uscente come proporzionalità non è la stessa cosa di quello che si potrebbe fare in ripresa.

il digitale non è ancora pronto per essere commercializzato.
Ci sono delle cose, tante, per le quali sembra di avere in mano un prototipo , un apparecchio cioè ancora immaturo. La cosa più emblematica risulta essere la polvere. Il nostro mondo è mondo sporco, nell'aria girano milioni di cose, spore, virus, pollini, pelucchi, fibre, polvere e quant'altro voi riusciate ad immaginare. Non aver dotato una macchina fotografica ad obiettivi intercambiabili di un qualcosa per poter asportare dalla superficie del CCD, o evitarne l'ingresso nel box specchio, di tutti questi corpuscoli è quantomeno illuminante del fatto che sia un apparecchio messo insieme alla benemeglio. Anche scuotimenti improvvisati tramite piezo delle ultime creazioni non sono risolutivi, quando la tendina ripartirà a centinaia di chilometri all'ora la polvere tornerà sul sensore.

Il digitale ha una percezione dei colori abbastanza strana
forse sarà l'interpolazione, forse sarà questa fortissima sensibilità al verde, forse sono gli scuotimenti vari dei vari processi o forse ancora saranno le lunghezze d'onda catturate dal CCD. Rimane il fatto che ti aspetti certi colori e ne ritrovi di altri. Ho notato che questa cosa avviene in maniera più esagerata, sebbene nella stessa direzione, delle fotocamere compatte.

Il formato raw permette di guadagnare qualcosa
ho letto diverse discussioni a proposito dell'opportunità o meno di utilizzare il formato raw, accaniti sostenitori contro inutilità della cosa. Come al solito dipende da quello che si cerca e si vuole ottenere. La differenza qualitativa rispetto formato JPEG è assolutamente indiscutibile. Sicuramente chi usa il formato grezzo passerà molto tempo nella post-produzione, questo vuol dire che se scattate delle foto a una festa non è assolutamente il caso di utilizzare questo formato. Se invece preferite ottenere il massimo dal mezzo è una scelta obbligata.

In digitale si scatta molto di più
questo mi era già stato detto, ma non pensavo con queste proporzioni. Con il fatto che ogni scatto ufficialmente non costa un granché si ripetono gli scatti, si sperimenta di più e in definitiva si portano a casa tre o quattro volte la quantità di foto rispetto a prima. Così facendo anche se mi ero premunito con una scheda da due GB, 160 foto(una foto 11MB), nell'arco delle vacanze, per la prima volta, ho portato a casa più di 200 scatti, ho dovuto perciò scaricare la flash su di un DVD

in digitale si stampa molto meno
al di là la qualità dei risultati alla fine per motivo per l'altro le foto non si stampano più, oppure si stampano sulle stampanti, oggetti che qualitativamente non sono neppure l'ombra di una stampa fotografica. Ci si accontenta, si ecco è stampata, sappiamo che e' più o meno così. Poi per qualche motivo che non è ben chiaro alla fine ci dimentichiamo di portarla a stampare veramente. Tanto, sono già su Internet, sono già su carta, gli amici le hanno già viste sul televisore.


queste invece sono sensazione che ho avuto dal nuovo modo di realizzare le reflex

è praticamente scomparso il modo di esposizione del flash in TTL. Con la scusa di risparmiare chiamano e-TTL, super TTL, 3d-TTL. Una sfrontata bugia per non dire che il vecchio modo di esposizione, più semplice concettualmente ma più costoso da realizzare, è stato sostituito da un colpo di pre flash che verrà esaminato dalle cellule contenute pentaprisma anziché essere letto sulla superficie della pellicola, o del sensore, attraverso una cellula all'interno del box specchio. L'implicazione dal punto di vista della pubblicità consiste in una migliore precisione, l'uso del molti-zona e altre amenità. La realtà vuole che questa metodologia aumenta il tempo che intercorre tra la pressione del tasto e lo scatto vero e proprio, un aumento del consumo delle batterie, diminuzione della capacità del flash ma, in particolare, il dover buttare alle ortiche tutti flash posseduti fino a quell'istante.

Le nuove reflex non parlano più con i vecchi obiettivi, io sono stato fortunato la Pentax è quella che possiede la maggior retro compatibilità. Questo vuol dire che i banchetti dell'usato divengono molto meno attraenti, i vostri cassetti pieni di vetro acquistato a caro prezzo perdono immediatamente valore. Insomma tra una cosa l'altra vogliono vendere e rivendere le stesse cose o addirittura trasformare cose da poco prezzo come tubi di prolunga in oggetti molto costosi.

In conclusione posso dire che rispetto alla concorrenza, alias l'eos300 e la d70 ha un paio di plus in piu'
1 e' piu' facile da usare rispetto ad un eos od a una compattina
2 risulta fattibile usarla con qualsiasi accessorio dal telescopio alla lente autocostruita: nikon e canon perdono troppe funzionalita'

queste caratteristiche compensano largamente il fatto che come sensore la canon sia un filinetto migliore.


e' anche vero che rispetto alle mie vecchie macchine, una FM nikon, una MX, una K1000 e una Z1-p della pentax mi sembra di aver in mano un bidone logorroico. Si chiama involuzione del marketing, vero?

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